La signora confonde la realtà per quella che in effetti è. Dire che Mola è un paese di benestanti solo perchè ci sono sei sportelli bancari è ridicolo.
Forse lei conosce una ristretta cerchia di persone con sostanziosi conti in banca, prime e seconde case e ville, ma le cose non stanno affatto così. A prescindere dal fatto che non esistono industrie, comunque a Mola il reddito medio è molto basso se confrontato con i paesi della provincia e del sud-est barese in particolare. Tutte le statistiche lo provano. Paesi come Noci, Castellana, Putignano, Alberobello, Monopoli ma ormai da tempo anche Rutigliano, Conversano e Noicattaro hanno un tenore di vita molto più alto del nostro. E si vede anche a occhio frequentando quelle cittadine.
Invece, a Mola, se la signora si fa un giro nella casbah intorno a Corso Umberto vedrà molte situazioni di disagio sociale: gente che vive di espedienti e che a stento mette insieme il pranzo con la cena. Altro che paese di benestanti!!! Quando finirà questo luogo comune?
Invece, nei paesi limitrofi la gente lavora quasi tutta, la disoccupazione è molto bassa, lavorano le donne e i giovani. A Mola i giovani girano intorno alla vasca e le donne fanno comunella …
Per favore, finiamola con queste banalità di paese agiato: sono queste chiacchiere da bar che hanno rovinato Mola. La gente si è cullata nel mito della cosiddetta “conca d’oro”, che Mola è “il paese migliore del mondo”, e cavolate del genere. Ecco perchè non si è andati avanti mentre gli altri paesi hanno lavorato sodo e ci hanno sorpassato ormai dagli anni settanta-ottanta.
Poi, è vero che i prezzi delle case sono altissimi, ma questo dipende dalla speculazione edilizia e dal fatto che la fascia ristretta di veri benestanti (emigrati americani di ritorno, coloro che hanno ricevuto cospicue eredità, ec.) invece che impiegare i propri risparmi in attività produttive li riversano nel mattone.
E non è nemmeno tutto oro quello che luccica. Gli appartamenti in costruzione a Sant’Antonio sono quasi tutti invenduti, i locali commerciali pure. Qualche costruttore sta pure fallendo…
Marco Sciddurlo
24 Luglio 2009 alle 09:40 -
Condivisibili sono le critiche e gli auspici fatti da Elisa. Posso aggiungere che Città Nostra è in edicola grazie all’attività grauita (ma faticosa) di diverse persone, a differenza di altra stampa “locale” di target ben diverso.
Una precisazione: Mola non è un paese ricco, tutti gli studi fatti negli ultimi quindici anni, unanimemente, dimostrano che Mola, in termini di PIL pro capite e familiare, è uno dei paesi più poveri della provincia di Bari (ed anche della Puglia) ed è il paese più povero dell’area metropolitana di Bari. Inoltre, non è vero che nelle filiali bancarie e postali molesi ci sono molti soldi, perché la media molese dei depositi bancari è inferiore alla media provinciale.
Il mercato immobiliare molese, poi, è un’anomolia, dovuta probabilmente al fatto che è un mercato illiberale (ed immorale), governato da una strettissima cerchia di professionisti e imprenditori.
Città Nostra, fatta da gente seria e libera, queste cose le dice, per questo è invisa ad alcuni che siedono nei posti di potere.
Mi chiedo e chiedo:
1) Se Mola è davvero una città “povera”, chi compra le centinaia di appartamenti ogni anno sul mercato ed a prezzi da capogiro?
2) Che ci fanno a Mola sei banche e due poste se non ci sono soldi?
3) Con quali soldi si comprano auto da oltre 100.000 euro che si vedono circolare?
4) Come si foraggiano i giovani che girano intorno alla vasca e che poi consumano in bar, pizzerie e discoteche?
5) Se la stragrande maggioranza delle famiglie non arriva a fine mese, come mai i supermercati ogni giorno sono pieni di gente?
6) Da dove prendono i soldi i molesi che ogni anno vanno in vacanza o in crociera?
Potrei continuare con queste contraddizioni evidenti…
Forse un spiegazione c’è: le statistiche si fondano sulle dichiarazioni del reddito e tutti noi sappiamo che la grande maggioranza di elusori ed evasori si trovano al Sud (Mola compresa). Basta leggere i dati dell’Agenzia delle Entrate.
Scarpantibus
27 Luglio 2009 alle 11:58 -
Vito, piuttosto contestabili le tue considerazioni. Come se altrove morissero di fame e a Mola facciamo tutti la bella vita. E’ facile smontare le tue asserzioni:
1) I prezzi da capogiro delle abitazioni sono un dato di fatto che si spiega con la speculazione edilizia e fondiaria: non esistendo attività produttive degne di rilievo i capitali finiscono soltanto nell’edilizia gonfiando la domanda mentre l’offerta viene centellinata ad arte. A comprare non sono le famiglie di reddito medio-basso, ma in generale ormai si tratta di un mercato di seconde e terze case per una ristretta èlite di benestanti, fatta soprattutto da italo-americani, e da famiglie che utilizzano le divisioni ereditarie per vendere l’usato e comprare il nuovo. Comunque, ora il mercato immobiliare è fermo: vai a vedere nelle agenzie immobiliari e te ne renderai conto.
2) Sei banche e due poste: per il mercato del credito, Mola è da sempre un mercato di quasi sola “raccolta” (risparmio) e di scarsissimi “impieghi” (prestiti agli imprenditori). In sostanza, il molese è un grande risparmiatore ma non investe in attività imprenditoriali. Poi, se vai in altri paesi del circondario trovi anche più sportelli bancari di quelli molesi: in alcuni paesi (Conversano, Castellana ad esempio) ci sono delle banche nate localmente come quelle di Credito cooperativo, sinonimo di grande capacità sul mercato creditizio e di vivacità imprenditoriale. Banche locali che Mola non ha mai avuto. I due sportelli postali sono quasi esclusivamente un fatto organizzativo: uno sportello per 27.000 abitanti era chiaramente insufficiente.
4) Le auto di grossa cilindrata: le vedi circolare dappertutto. Non sono un fenomeno molese. Tieni conto che molte di queste auto possono essere aziendali, di forestieri che vengono a Mola oppure il frutto di affari non sempre limpidi. Comunque, non è che se ne vedono poi tantissime. Le carrette inquinanti sono molte, molte di più.
5) I giovani che circolano per bar, pub, discoteche (che a Mola peraltro non esistono), ecc.: li trovi dappertutto. Non solo a Mola. Bisogna vedere quanto spendono questi giovani: la maggior parte ha poche decine di euro nelle tasche, quanto basta per pizza e birra.
6) I supermercati sono pieni di gente come dappertutto: non è che a Mola si soffre la fame; la gente deve mangiare tutti i giorni. Non è una cosa che fa testo. Comunque, i consumi sono calati: è un dato di fatto.
7) I molesi che vanno in vacanza e in crociera: ti sei mai chiesto quanti molesi NON vanno mai in vacanza e in crociera? Ad andarci è una minoranza di privilegiati: famiglie con doppio stipendio e impieghi pubbici di buon livello soprattutto.
8) L’evasione fiscale: Mola non fa eccezione, è nella media quanto a livello di evasione.
9) Quello che bisogna guardare non sono le punte di benessere che emergono e che sono sempre le più visibili, ma il corpo sommerso dell’iceberg. E la parte sommersa è fatta di grande disagio sociale, di disoccupazione cronica, cassintegrazione, lavoro nero. 10) Ricordati che il danaro non spunta per miracolo come nel campo del gatto e la volpe nella favola di Pinocchio. Il danaro circola per due motivi: o perchè c’è una struttura produttiva che produce ricchezza o perchè i soldi arrivano da fuori (c’è un terzo caso: quello dell’economia malavitosa, ma facciamo finta che a Mola siano tutti onesti…).
Nel primo caso, sappiamo che a Mola la struttura produttiva non c’è. L’economia tradizionale (pesca, agricoltura, commercio e artigianato) che non si è mai evoluta dà gettiti modesti.
Nel secondo caso i soldi che arrivano da fuori sono quelli degli impiegati pubblici che lavorano prevalentemente a Bari e dei dipendenti privati della zona industriale di Bari (sempre più in crisi). E non mi pare che si tratti di nababbi. Poi arrivano ancora un po’ di rimesse dagli italo-americani ma ormai è poca roba rispetto al passato, mentre quelle dei marittimi sono quasi azzerate.
Volendo scommettere sul futuro di Mola data questa situazione non sarei molto ottimista.
Marco Sciddurlo
28 Luglio 2009 alle 06:07 -
Una precisazione: non è vero che gli studi sullo stato dell’economia e del reddito di Mola e dei paesi della provincia di Bari e regione si basano solo sulla dichiarazione dei redditi, ma anche sulla presenza di insediamenti produttivi, sul tasso di dissocupazione e occupazione, sulla media dei depositi bancari, sul tasso di mortalità e di nascita di nuove attività commerciali e imprenditoriale, ecc… Uno studio a cui l’anno scorso Città Nostra ha dato molto risalto era proprio dell’Osservatorio Socio Economico Banche Impresa di Puglia, con tutti i dati dei soldi presenti nelle banche e Mola ne usciva davvero male (era classificata come uno dei paesi più poveri della regione Puglia). Sta di fatto che tutti gli studi fatti sono concordi nel classificare Mola come un paese con un basso pil (cioè povere) e scarsamente produttivo. Anche l’ultimo studio finanziao con i soldi di Urban e realizzato da alcuni ricercatori dell’Università di Bari danno un quadro impietoso della situazione economica molese (tanto che la nostra Amministrazione ha pensato bene di “far sparire” questo studio perché metteva in cattiva luce lil suo operato). C’è da aggiungere che i residenti molesi impiegati raggiungono una percentuale superiore alla media provinciale, pertanto, c’è da presumere che questo limiti l’evasione fiscale (almeno sui redditi da lavoro)
zorro
21 Agosto 2009 alle 23:10 -
concordo pienamente con quanto asserito dai precedenti post..ma come uscirne? il vero dramma è una media culturale bassa della popolazione molese nascente, storicamente, da 2 massimo 3 comparti produttivi (agricoltura, pesca ed emigrazione)!! Ciò ha prodotto una classe politica mediocre..”forse” dedita agli interessi di pochi e sicuri di non essere scoperti sino a quando al molese gli si da la sagra del polpo, miseri incentivi economici e pochi altri zuccherini! ma vi siete resi conto che non funziona nulla?! spazzatura..traffico..l’inciviltà regna ovunque!!! siamo caduti davvero in basso..al punto da essere superati da un quartiere altamente criminale e degradato com’era la Bari vecchia di qualche anno fa!! La vedo davvero male se la popolazione non si sveglia ed inizia a ragionare in termini di “vera comunità”…
La signora confonde la realtà per quella che in effetti è. Dire che Mola è un paese di benestanti solo perchè ci sono sei sportelli bancari è ridicolo.
Forse lei conosce una ristretta cerchia di persone con sostanziosi conti in banca, prime e seconde case e ville, ma le cose non stanno affatto così. A prescindere dal fatto che non esistono industrie, comunque a Mola il reddito medio è molto basso se confrontato con i paesi della provincia e del sud-est barese in particolare. Tutte le statistiche lo provano. Paesi come Noci, Castellana, Putignano, Alberobello, Monopoli ma ormai da tempo anche Rutigliano, Conversano e Noicattaro hanno un tenore di vita molto più alto del nostro. E si vede anche a occhio frequentando quelle cittadine.
Invece, a Mola, se la signora si fa un giro nella casbah intorno a Corso Umberto vedrà molte situazioni di disagio sociale: gente che vive di espedienti e che a stento mette insieme il pranzo con la cena. Altro che paese di benestanti!!! Quando finirà questo luogo comune?
Invece, nei paesi limitrofi la gente lavora quasi tutta, la disoccupazione è molto bassa, lavorano le donne e i giovani. A Mola i giovani girano intorno alla vasca e le donne fanno comunella …
Per favore, finiamola con queste banalità di paese agiato: sono queste chiacchiere da bar che hanno rovinato Mola. La gente si è cullata nel mito della cosiddetta “conca d’oro”, che Mola è “il paese migliore del mondo”, e cavolate del genere. Ecco perchè non si è andati avanti mentre gli altri paesi hanno lavorato sodo e ci hanno sorpassato ormai dagli anni settanta-ottanta.
Poi, è vero che i prezzi delle case sono altissimi, ma questo dipende dalla speculazione edilizia e dal fatto che la fascia ristretta di veri benestanti (emigrati americani di ritorno, coloro che hanno ricevuto cospicue eredità, ec.) invece che impiegare i propri risparmi in attività produttive li riversano nel mattone.
E non è nemmeno tutto oro quello che luccica. Gli appartamenti in costruzione a Sant’Antonio sono quasi tutti invenduti, i locali commerciali pure. Qualche costruttore sta pure fallendo…
Condivisibili sono le critiche e gli auspici fatti da Elisa. Posso aggiungere che Città Nostra è in edicola grazie all’attività grauita (ma faticosa) di diverse persone, a differenza di altra stampa “locale” di target ben diverso.
Una precisazione: Mola non è un paese ricco, tutti gli studi fatti negli ultimi quindici anni, unanimemente, dimostrano che Mola, in termini di PIL pro capite e familiare, è uno dei paesi più poveri della provincia di Bari (ed anche della Puglia) ed è il paese più povero dell’area metropolitana di Bari. Inoltre, non è vero che nelle filiali bancarie e postali molesi ci sono molti soldi, perché la media molese dei depositi bancari è inferiore alla media provinciale.
Il mercato immobiliare molese, poi, è un’anomolia, dovuta probabilmente al fatto che è un mercato illiberale (ed immorale), governato da una strettissima cerchia di professionisti e imprenditori.
Città Nostra, fatta da gente seria e libera, queste cose le dice, per questo è invisa ad alcuni che siedono nei posti di potere.
Mi chiedo e chiedo:
1) Se Mola è davvero una città “povera”, chi compra le centinaia di appartamenti ogni anno sul mercato ed a prezzi da capogiro?
2) Che ci fanno a Mola sei banche e due poste se non ci sono soldi?
3) Con quali soldi si comprano auto da oltre 100.000 euro che si vedono circolare?
4) Come si foraggiano i giovani che girano intorno alla vasca e che poi consumano in bar, pizzerie e discoteche?
5) Se la stragrande maggioranza delle famiglie non arriva a fine mese, come mai i supermercati ogni giorno sono pieni di gente?
6) Da dove prendono i soldi i molesi che ogni anno vanno in vacanza o in crociera?
Potrei continuare con queste contraddizioni evidenti…
Forse un spiegazione c’è: le statistiche si fondano sulle dichiarazioni del reddito e tutti noi sappiamo che la grande maggioranza di elusori ed evasori si trovano al Sud (Mola compresa). Basta leggere i dati dell’Agenzia delle Entrate.
Vito, piuttosto contestabili le tue considerazioni. Come se altrove morissero di fame e a Mola facciamo tutti la bella vita. E’ facile smontare le tue asserzioni:
1) I prezzi da capogiro delle abitazioni sono un dato di fatto che si spiega con la speculazione edilizia e fondiaria: non esistendo attività produttive degne di rilievo i capitali finiscono soltanto nell’edilizia gonfiando la domanda mentre l’offerta viene centellinata ad arte. A comprare non sono le famiglie di reddito medio-basso, ma in generale ormai si tratta di un mercato di seconde e terze case per una ristretta èlite di benestanti, fatta soprattutto da italo-americani, e da famiglie che utilizzano le divisioni ereditarie per vendere l’usato e comprare il nuovo. Comunque, ora il mercato immobiliare è fermo: vai a vedere nelle agenzie immobiliari e te ne renderai conto.
2) Sei banche e due poste: per il mercato del credito, Mola è da sempre un mercato di quasi sola “raccolta” (risparmio) e di scarsissimi “impieghi” (prestiti agli imprenditori). In sostanza, il molese è un grande risparmiatore ma non investe in attività imprenditoriali. Poi, se vai in altri paesi del circondario trovi anche più sportelli bancari di quelli molesi: in alcuni paesi (Conversano, Castellana ad esempio) ci sono delle banche nate localmente come quelle di Credito cooperativo, sinonimo di grande capacità sul mercato creditizio e di vivacità imprenditoriale. Banche locali che Mola non ha mai avuto. I due sportelli postali sono quasi esclusivamente un fatto organizzativo: uno sportello per 27.000 abitanti era chiaramente insufficiente.
4) Le auto di grossa cilindrata: le vedi circolare dappertutto. Non sono un fenomeno molese. Tieni conto che molte di queste auto possono essere aziendali, di forestieri che vengono a Mola oppure il frutto di affari non sempre limpidi. Comunque, non è che se ne vedono poi tantissime. Le carrette inquinanti sono molte, molte di più.
5) I giovani che circolano per bar, pub, discoteche (che a Mola peraltro non esistono), ecc.: li trovi dappertutto. Non solo a Mola. Bisogna vedere quanto spendono questi giovani: la maggior parte ha poche decine di euro nelle tasche, quanto basta per pizza e birra.
6) I supermercati sono pieni di gente come dappertutto: non è che a Mola si soffre la fame; la gente deve mangiare tutti i giorni. Non è una cosa che fa testo. Comunque, i consumi sono calati: è un dato di fatto.
7) I molesi che vanno in vacanza e in crociera: ti sei mai chiesto quanti molesi NON vanno mai in vacanza e in crociera? Ad andarci è una minoranza di privilegiati: famiglie con doppio stipendio e impieghi pubbici di buon livello soprattutto.
8) L’evasione fiscale: Mola non fa eccezione, è nella media quanto a livello di evasione.
9) Quello che bisogna guardare non sono le punte di benessere che emergono e che sono sempre le più visibili, ma il corpo sommerso dell’iceberg. E la parte sommersa è fatta di grande disagio sociale, di disoccupazione cronica, cassintegrazione, lavoro nero. 10) Ricordati che il danaro non spunta per miracolo come nel campo del gatto e la volpe nella favola di Pinocchio. Il danaro circola per due motivi: o perchè c’è una struttura produttiva che produce ricchezza o perchè i soldi arrivano da fuori (c’è un terzo caso: quello dell’economia malavitosa, ma facciamo finta che a Mola siano tutti onesti…).
Nel primo caso, sappiamo che a Mola la struttura produttiva non c’è. L’economia tradizionale (pesca, agricoltura, commercio e artigianato) che non si è mai evoluta dà gettiti modesti.
Nel secondo caso i soldi che arrivano da fuori sono quelli degli impiegati pubblici che lavorano prevalentemente a Bari e dei dipendenti privati della zona industriale di Bari (sempre più in crisi). E non mi pare che si tratti di nababbi. Poi arrivano ancora un po’ di rimesse dagli italo-americani ma ormai è poca roba rispetto al passato, mentre quelle dei marittimi sono quasi azzerate.
Volendo scommettere sul futuro di Mola data questa situazione non sarei molto ottimista.
Una precisazione: non è vero che gli studi sullo stato dell’economia e del reddito di Mola e dei paesi della provincia di Bari e regione si basano solo sulla dichiarazione dei redditi, ma anche sulla presenza di insediamenti produttivi, sul tasso di dissocupazione e occupazione, sulla media dei depositi bancari, sul tasso di mortalità e di nascita di nuove attività commerciali e imprenditoriale, ecc… Uno studio a cui l’anno scorso Città Nostra ha dato molto risalto era proprio dell’Osservatorio Socio Economico Banche Impresa di Puglia, con tutti i dati dei soldi presenti nelle banche e Mola ne usciva davvero male (era classificata come uno dei paesi più poveri della regione Puglia). Sta di fatto che tutti gli studi fatti sono concordi nel classificare Mola come un paese con un basso pil (cioè povere) e scarsamente produttivo. Anche l’ultimo studio finanziao con i soldi di Urban e realizzato da alcuni ricercatori dell’Università di Bari danno un quadro impietoso della situazione economica molese (tanto che la nostra Amministrazione ha pensato bene di “far sparire” questo studio perché metteva in cattiva luce lil suo operato). C’è da aggiungere che i residenti molesi impiegati raggiungono una percentuale superiore alla media provinciale, pertanto, c’è da presumere che questo limiti l’evasione fiscale (almeno sui redditi da lavoro)
concordo pienamente con quanto asserito dai precedenti post..ma come uscirne? il vero dramma è una media culturale bassa della popolazione molese nascente, storicamente, da 2 massimo 3 comparti produttivi (agricoltura, pesca ed emigrazione)!! Ciò ha prodotto una classe politica mediocre..”forse” dedita agli interessi di pochi e sicuri di non essere scoperti sino a quando al molese gli si da la sagra del polpo, miseri incentivi economici e pochi altri zuccherini! ma vi siete resi conto che non funziona nulla?! spazzatura..traffico..l’inciviltà regna ovunque!!! siamo caduti davvero in basso..al punto da essere superati da un quartiere altamente criminale e degradato com’era la Bari vecchia di qualche anno fa!! La vedo davvero male se la popolazione non si sveglia ed inizia a ragionare in termini di “vera comunità”…