7 Commenti in “RUTIGLIANO – INFRASTRUTTURE NEL PIP”
Carlo
6 Novembre 2009 alle 23:18 -
Dopo Molfetta, ecco un altro esempio di come si crea lavoro e occupazione.
E mentre a Rutigliano “sta sorgendo la piattaforma logistica più grande del meridione” intanto a Mola nella zona PIP e nella fantomatica zona industriale tre-quattro capannoni (neanche tutti operativi) e l’erba che cresce alta.
Da noi 22 milioni e mezzo di euro hanno prodotto zero posti di lavoro aggiuntivi, a Rutigliano con 5 milioni di euro stanno realizzando ulteriori aree per attività produttive che porteranno nuove imprese e nuova occupazione.
Leo
7 Novembre 2009 alle 07:26 -
E Noicattaro non è da meno di Rutigliano. E’ solo a Mola che non si realizza nulla di cocreto, ma solo chiacchiere.
ANNA C.
7 Novembre 2009 alle 10:00 -
Ciò dimostra la correttezza dell’informazione data ai cittadini dai relatori di Città Nostra nella conferenza di sabato scorso.
Il filmato presentato riguardava Molfetta, ma poteva riguardare Rutigliano, Noicattaro, Conversano, Noci, Monopoli, Acquaviva, Adelfia, ecc..
L’eccezione, al negativo, è purtroppo Mola, che dovrà accontentarsi di un lungomare (parziale) made in Florida.
sandra
7 Novembre 2009 alle 20:30 -
anche a mola c’è l’occupazione,è ai molesi che non và di lavorare,non c’è un imprenditore serio, apparte qualcuno, come ceramiche orion e qualcos’altro…
Se mola non è un paese di imprenditori seri la colpa non è mica del sindaco!!!
monelloni….
Carlo
7 Novembre 2009 alle 23:50 -
“Ai molesi non va di lavorare” … ma ti rendi conto di quello che dici?
I molesi sono grandi lavoratori e lo hanno dimostrato fin dalla fine dell’Ottocento in giro per tutto il mondo. Dall’Argentina agli Stati Uniti, dal Canada all’Australia, dalle navi oceaniche alle piattaforme petrolifere, ecc..
Il problema non è dei molesi ma è dei politici che nella stragrande maggioranza sono garantiti a vita da impieghi statali o pubblici. Ed è per questo che avendo il psoticino al caldo e al sicuro non capiscono che solo creando le condizioni favorevoli per lo sviluppo dell’imprenditoria si può creare lavoro.
A Mola il lavoro non c’è, perchè non ci sono veri imprenditori a causa di una politica miope che non ne favorisce la nascita e la crescita.
Leo
8 Novembre 2009 alle 07:34 -
Non è vero che a Mola non c’è voglia di lavorare; molti molesi lavorano a Molfetta, Noicattaro, Monopoli e a Rutigliano. E saranno sempre di più perché Mola non offre niente oltre a un panino col polpo (coreano) l’estate.
Nicola Lucarelli
8 Novembre 2009 alle 11:32 -
Non so in che mondo dorato ed ovattato viva Sandra, certo non a Mola e fra i molesi. Dopo tutto quello che abbiamo scritto e detto (anche sabato 31 Ottobre), proponendo dati, studi e statistiche sul problema dell’occupazione a Mola, che si trascina da sempre senza che vi dà soluzione, c’è ancora chi, non so quanto in buona fede, addossa la responsabilità aio “molesi che non vogliono lavorare”. Poi nel suo scritto c’è una contraddizione clamorosa: i molesi sono scansafatiche, ma poi dice che non ci sono imprenditori seri. In realtà NON CI SONO IMPRESE, tranne qualcuna. Ed in tutti questi anni (non solo negli ultimi 10 o 15) non è stata messa in campo una seria politica degli investimenti nel settore artigianale, ma anche commerciale e piccolo industriale. Della zona Pip si parla dal 1960 (Democrazia Cristiana): dopo 50 anni si canta successo per tre o quattro capannoni realizzati che non hanno prodotto un solo posto di lavoro in più rispetto al passato. Gravi sono le responsabilità politiche, ove si consideri che altre realtà vicine a noi hanno realizzato moderne ed efficienti zone industriali, dando soluzione concreta al problema occupazionale. Perchè gli altri sì ed a Mola no?
Prima di scrivere scempiaggini, è opportuno, oltre che corretto documentarsi, altrimenti si rischia di sviare il problema.
Vedremo quanti posti di lavoro produrranno i lavori in corso sul lungomare. Forse alla fine ci beeremo di essere in Florida, ma le tasche rimarrano vuote!
Dopo Molfetta, ecco un altro esempio di come si crea lavoro e occupazione.
E mentre a Rutigliano “sta sorgendo la piattaforma logistica più grande del meridione” intanto a Mola nella zona PIP e nella fantomatica zona industriale tre-quattro capannoni (neanche tutti operativi) e l’erba che cresce alta.
Da noi 22 milioni e mezzo di euro hanno prodotto zero posti di lavoro aggiuntivi, a Rutigliano con 5 milioni di euro stanno realizzando ulteriori aree per attività produttive che porteranno nuove imprese e nuova occupazione.
E Noicattaro non è da meno di Rutigliano. E’ solo a Mola che non si realizza nulla di cocreto, ma solo chiacchiere.
Ciò dimostra la correttezza dell’informazione data ai cittadini dai relatori di Città Nostra nella conferenza di sabato scorso.
Il filmato presentato riguardava Molfetta, ma poteva riguardare Rutigliano, Noicattaro, Conversano, Noci, Monopoli, Acquaviva, Adelfia, ecc..
L’eccezione, al negativo, è purtroppo Mola, che dovrà accontentarsi di un lungomare (parziale) made in Florida.
anche a mola c’è l’occupazione,è ai molesi che non và di lavorare,non c’è un imprenditore serio, apparte qualcuno, come ceramiche orion e qualcos’altro…
Se mola non è un paese di imprenditori seri la colpa non è mica del sindaco!!!
monelloni….
“Ai molesi non va di lavorare” … ma ti rendi conto di quello che dici?
I molesi sono grandi lavoratori e lo hanno dimostrato fin dalla fine dell’Ottocento in giro per tutto il mondo. Dall’Argentina agli Stati Uniti, dal Canada all’Australia, dalle navi oceaniche alle piattaforme petrolifere, ecc..
Il problema non è dei molesi ma è dei politici che nella stragrande maggioranza sono garantiti a vita da impieghi statali o pubblici. Ed è per questo che avendo il psoticino al caldo e al sicuro non capiscono che solo creando le condizioni favorevoli per lo sviluppo dell’imprenditoria si può creare lavoro.
A Mola il lavoro non c’è, perchè non ci sono veri imprenditori a causa di una politica miope che non ne favorisce la nascita e la crescita.
Non è vero che a Mola non c’è voglia di lavorare; molti molesi lavorano a Molfetta, Noicattaro, Monopoli e a Rutigliano. E saranno sempre di più perché Mola non offre niente oltre a un panino col polpo (coreano) l’estate.
Non so in che mondo dorato ed ovattato viva Sandra, certo non a Mola e fra i molesi. Dopo tutto quello che abbiamo scritto e detto (anche sabato 31 Ottobre), proponendo dati, studi e statistiche sul problema dell’occupazione a Mola, che si trascina da sempre senza che vi dà soluzione, c’è ancora chi, non so quanto in buona fede, addossa la responsabilità aio “molesi che non vogliono lavorare”. Poi nel suo scritto c’è una contraddizione clamorosa: i molesi sono scansafatiche, ma poi dice che non ci sono imprenditori seri. In realtà NON CI SONO IMPRESE, tranne qualcuna. Ed in tutti questi anni (non solo negli ultimi 10 o 15) non è stata messa in campo una seria politica degli investimenti nel settore artigianale, ma anche commerciale e piccolo industriale. Della zona Pip si parla dal 1960 (Democrazia Cristiana): dopo 50 anni si canta successo per tre o quattro capannoni realizzati che non hanno prodotto un solo posto di lavoro in più rispetto al passato. Gravi sono le responsabilità politiche, ove si consideri che altre realtà vicine a noi hanno realizzato moderne ed efficienti zone industriali, dando soluzione concreta al problema occupazionale. Perchè gli altri sì ed a Mola no?
Prima di scrivere scempiaggini, è opportuno, oltre che corretto documentarsi, altrimenti si rischia di sviare il problema.
Vedremo quanti posti di lavoro produrranno i lavori in corso sul lungomare. Forse alla fine ci beeremo di essere in Florida, ma le tasche rimarrano vuote!