Un Commento in “A MOLA E MONOPOLI PESCATORI IN FIBRILLAZIONE”
libero
7 Maggio 2010 alle 11:45 -
“I problemi sono generali”
La categoria, da lustri oramai, ha problemi seri, che affiorano di tanto in tanto, nei momenti di massima tensione; appunto, quando devono applicarsi le norme europee e quando il gasolio aumenta. dopodichè passato il santo, passa la festa!
Ovviamente i pescatori/armatori guardano al fatto economico. Lo guardano ne breve, o brevissimo periodo, ma non si accorgono che da decenni, si sono allontanati, loro malgrado da quanto sta avvenendo.
Nessuno spiega loro che gli stock ittici vanno difesi (sopratutto nel loro interesse!!);
Nessuno spiega loro l’importanza di difendere l’aspetto commerciale, a prescindere dal quantitativo pescato e lo vediamo all’indomani del “fermo biologico”, come il mercato sia invaso da pesce sottopagato.
Nessuno spiega loro che gli strumenti di pesca sempre più invasivi sta didstruggendo il loro futuro.
E’ charo che poi nascono le proteste!!
Percè non si protesta sull’origine dei problemi:
La mancanza di competenza tecnica e normativa degli armatori, Capibarca, motoristi e marinai?
Perchè non si protesta sulla assoluta assenza di formazione nautica adeguata, necessaria ed indispensabile?
Perchè non si protesta sulla schifezza nel porto, sul porto ed in mare? ma avete visto i quintali di plastica abbandonati in porto, nafta che galleggia, rifiuti diogni tipo sparsi dapertutto? Eppoi ci si dichiara di non essere criminali? Certo non si uccidono le persone, sicuramente si maltratta la natura, l’ambiente e si pregiudica il futuro!
I problemi sono tanti, oramai stratificati da decenni;; la colèa principale è di chi ha permesso la chiusura dell’IPSIAM, di chi ha dimenticato la categoria, di chi ha dato facili autorizzazioni, licenze, titoli ecc. ecc..
La categoria è povera culturalmente, e ne paga le conseguenze, purtroppo.
E’ necessaria una inversione di tendenza, riappropriandosi della cultura del mare intesa come salvaguardia e custodia e non come saccheggio e depredazione!
“I problemi sono generali”
La categoria, da lustri oramai, ha problemi seri, che affiorano di tanto in tanto, nei momenti di massima tensione; appunto, quando devono applicarsi le norme europee e quando il gasolio aumenta. dopodichè passato il santo, passa la festa!
Ovviamente i pescatori/armatori guardano al fatto economico. Lo guardano ne breve, o brevissimo periodo, ma non si accorgono che da decenni, si sono allontanati, loro malgrado da quanto sta avvenendo.
Nessuno spiega loro che gli stock ittici vanno difesi (sopratutto nel loro interesse!!);
Nessuno spiega loro l’importanza di difendere l’aspetto commerciale, a prescindere dal quantitativo pescato e lo vediamo all’indomani del “fermo biologico”, come il mercato sia invaso da pesce sottopagato.
Nessuno spiega loro che gli strumenti di pesca sempre più invasivi sta didstruggendo il loro futuro.
E’ charo che poi nascono le proteste!!
Percè non si protesta sull’origine dei problemi:
La mancanza di competenza tecnica e normativa degli armatori, Capibarca, motoristi e marinai?
Perchè non si protesta sulla assoluta assenza di formazione nautica adeguata, necessaria ed indispensabile?
Perchè non si protesta sulla schifezza nel porto, sul porto ed in mare? ma avete visto i quintali di plastica abbandonati in porto, nafta che galleggia, rifiuti diogni tipo sparsi dapertutto? Eppoi ci si dichiara di non essere criminali? Certo non si uccidono le persone, sicuramente si maltratta la natura, l’ambiente e si pregiudica il futuro!
I problemi sono tanti, oramai stratificati da decenni;; la colèa principale è di chi ha permesso la chiusura dell’IPSIAM, di chi ha dimenticato la categoria, di chi ha dato facili autorizzazioni, licenze, titoli ecc. ecc..
La categoria è povera culturalmente, e ne paga le conseguenze, purtroppo.
E’ necessaria una inversione di tendenza, riappropriandosi della cultura del mare intesa come salvaguardia e custodia e non come saccheggio e depredazione!