di Marco Sciddurlo
Una statua di San Pio da Pietralcina, collocata in una nicchia in pietra realizzata alcuni anni fa, in campagna, alla contrada Barone a Mola, nei pressi della sala ricevimenti Plenilunio alla Fortezza, è stata gravemente danneggiata sabato notte.
Ignoti hanno mozzato la testa e la mano benedicente del Santo.
Chi domenica mattina ha fatto la scoperta è rimasto interdetto di fronte allo scempio perpetrato, non credendo ai propri occhi.
Si tratta di un atto vandalico che ha creato sdegno nella popolazione, ma non è escluso che potrebbe trattarsi di una azione di odio nei confronti di simboli religiosi cristiani (tali atti di fobia cristiana sono cresciuti esponenzialmente negli ultimi anni in Italia ed in tutta Europa), perché non si è semplicemente rovinata la statua di Padre Pio, ma l’atto distruttivo ha mirato specificamente a togliere la testa del Santo e la mano con la quale benedice il fedele.
Si tratta di un atto vandalico da deprecare con forza, tanto più considerando che tocca la sensibilità religiosa di una parte (non importa quanto consistente) della popolazione.
Sarei però un po’ più cauto nel ritenerlo effetto di un montante odio anticristiano. Le parti asportate erano quelle strutturalmente più fragili e quindi più facilmente danneggiabili di altre. Inoltre, di fronte a un’azione scientemente anticristiana sorprenderebbe che la più piccola statuetta della Madonna sia rimasta integra al suo posto. I frammenti sono stati trovati sul posto?
Quanto all’aumento degli atti contro i simboli cristiani, non dispongo di statistiche generali. Comunque, almeno a a Mola non si tratta del primo atto del genere: in passato sono state date alle fiamme alcune edicole votive (ad esempio quella di san Giuseppe alla Torre di Peppe o quella alla base del campanile della Maddalena), sono stati presi a picconate i dipinti nell’ipogeo della chiesa di San Giovanni, sono state razziate alcune cappelle votive rurali, è stata fatta saltare la testa di un putto del portale della chiesa Matrice. Si tratta tuttavia di atti vecchi di decenni. Insomma, non vedo – per fortuna – alcuna recrudescenza del fenomeno.
Resta comunque tutta l’amarezza per questo ennesimo gesto di gratuita inciviltà che ferisce il nostro territorio.
Ci sono statistiche al riguardo e viene pubblicato un rapporto annuale (i casi sono in forte aumento e, in linea di massima, gli autori sono di religione islamica; in Europa la nazione più colpita è la Francia).Sull’omenone della chiesa Matrice sicuramente non si tratta di atto vandalico (il distacco avvenne parecchi decenni fa), piuttosto c’è da domandarsi che fine abbia fatto quella testa; sulle razzie nelle cappelle rurali, è evidente che si tratta di furti; sull’edicola votiva di San Giuseppe, se non erro, non è stato accertato nulla; sull’edicola della chiesa della Maddalena, fu un atto di una persona squilibrata facente parte di una setta (un atto contro un simbolo religioso). Riguardo alla statua di San Pio, questi atti anticristiani non sempre portano a distruggere l’intera statua o altro materiale lì presente, ma il danneggiamento ha un valore simbolico: ecco perché viene mozzata la testa e la mano benedicente. Tra l’altro, le modalità fanno pensare ad un atto premeditato, perché la statua è stata colpita con un arnese, non credo con una pietra trovata sul posto.