Riceviamo dal “Movimento Cinque Stelle” di Mola e pubblichiamo:
Giovedì 30 Luglio, il consiglio comunale si è riunito per trattare come unico punto all’ordine del giorno l’approvazione del piano economico finanziario (PEF) e tariffe TARI (Tassa Rifiuti) per l’anno 2015.
L’approvazione del PEF arriva nell’ultimo giorno utile ed è ormai noto a tutti che esso comporterà l’ennesimo aggravio per le tasche dei cittadini molesi.
Durante il consiglio si sono susseguiti interventi colmi di falsità. L’assessore al Bilancio Francesca Mola ha tenuto a precisare che il rincaro è dovuto a un fantomatico 34 % lasciato in eredità dall’amministrazione precedente.
In particolare ha affermato che l’amministrazione Diperna ha, nel 2014, coperto con la TARI soltanto il 66 % del costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti facendo intendere che il rimanente 34 % andasse recuperato nel 2015.
La favola del 66-34 % è, ovviamente priva di ogni fondamento. Dal 2013, infatti, lo stato obbliga i comuni a coprire integralmente il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Bisogna precisare che nel 2013 e SOLO in tale anno, il legislatore aveva lasciato la possibilità di derogare a tale norma, mantenendo il regime di prelievo TARSU, deroga purtroppo non sfruttata dall’allora amministrazione Diperna.
Il costo del servizio quindi andava e va coperto integralmente sia nel 2014 e sia nel 2015, cosa che è stata fatta.
Ma quali saranno le principali conseguenze di questa delibera? Leggendo le tariffe appena approvate non può non saltare all’occhio il rincaro a carico delle famiglie. Negli ultimi anni l’importo della tassa sui rifiuti è aumentato in maniera crescente. La famiglia del Signor Rossi composta da 4 persone in un appartamento di 100 mq, è passata, cosi, dai 257 € del 2012 ai 368 € del 2013, ai 371 € del 2014, fino ad arrivare ai 423 € del 2015.
Sono venute meno le riduzioni per le seconde case e alcune categorie di imprese, che nel 2014 avevano usufruito di piccole riduzioni, quest’anno si ritroveranno a pagare di più. Si pensi, per esempio alle pizzerie passate dai 26,5 €/mq ai 29,01 €/mq o peggio il settore dell’ortofrutta passato dai 29,61 €/mq ai 37,83 €/mq, per converso le banche passate dai 7,86 €/mq ai 5,58 €/mq.
Fa specie notare che a denunciare le riduzioni per alcune determinate categorie (banche, discoteche e uffici) sia proprio il consigliere di opposizione Giuseppe Colonna. Evidentemente il “buon” Diperna si sarà dimenticato di riferirgli che la sua amministrazione ha portato la tariffa per le banche dai 28,69 €/mq del 2012 ai 7,86 €/mq del 2014.
Purtroppo, al di la dei numeri buttati a casaccio, l’unica cosa certa è che entrambe le amministrazioni (Diperna e Di Rutigliano) hanno optato per lo stesso criterio di modulazione delle tariffe, ovvero il metodo Normalizzato.
Noi del M5S abbiamo più volte chiesto di cambiare il metodo di determinazione della tariffa con quello previsto dal comma 652 della legge 147/2013. In poca sostanza l’attuale criterio (metodo Normalizzato) di modulazione delle tariffe è determinato con parametri fissi in un intervallo prestabilito di coefficienti.
Il metodo a parametri variabili, da noi proposto, consente, invece, ai Comuni di manovrare le tariffe in modo legittimo e con un margine di manovra molto più ampio rispetto ai parametri fissi concessi dal Metodo Normalizzato, fortemente limitanti l’autonomia amministrativa.
Con il metodo proposto da noi, avremmo potuto ridurre l’enorme divario tra le diverse categorie.
L’amministrazione Di Rutigliano avrebbe dovuto subito mettersi all’opera per evitare l’ennesima stangata. I cittadini molesi pagheranno caro l’immobilismo dei primi 45 giorni.
Caro Sindaco lei parla poco… ma ci fa pagare tanto!
“La favola del 66-34 % è, ovviamente priva di ogni fondamento.” Se l’affermazione citata dal comunicato del M5S risulterà effettivamente vera, credo debba esserci una indignata iniziativa popolare, analoga a quella dello scorso anno per la TARI imposta alle attività produttive, che richieda le dimissioni immediate del Sindaco. Non si tratterebbe solo di gravissime responsabilità in capo alla Sig.ra Mola per le dichiarazioni rilasciate nell’ultimo Consiglio comunale, una presa di posizione che, stante anche il voto finale della maggioranza dissenziente, coinvolgerebbe la responsabilità politica dell’intera giunta.
Andando oltre la vicenda specifica, è sempre più palpabile nel ns. paese la mancanza di una classe politica, che sia scevra da ambizioni che rivendicano l’eternità nell’attività politica locale (le presenze ridondandi da anni in Consiglio comunale in quello che non saprei se definire ancora centro-sinistra o “non c’entra niente”, sono un riscontro altamente significativo). Un gruppo che promuova il suo impegno debuttando con un annuncio clamoroso sui costi della politica, e che ridimensioni gli appetiti legati all’attività edilizia, grande centro di attrazione della corrente tornata amministrativa. E’ di questi giorni la notizia che il settore che più cresce nel Sud depresso, ed in Puglia in particolare, è il turismo: è intollerabile che nel ns. Comune l’assessorato relativo sia rifiutato dal PD, perchè l’ambito è ritenuto di secondo piano rispetto a meriti aleatori.
Il vero burattinaio della campagna elettorale e delle ultime vicende amministrative è chi ha compreso che all’impegno diretto in politica è preferibile, sul piano della redditività finale, tirare le fila, e cavalcare direttamente l’onda ciclica della programmazione edilizia. In questa scelta c’è chi è, ed è già stato, buon maestro. Non è dato sapere se tra maestro e neofita vi sarà competizione o alleanza.
Il piano strategico della città metropolitana persegue il contenimento del consumo del suolo in ogni territorio che ne fa parte. La stessa città metropolitana (di cui Mola fa parte), persegue l’armonizzazione dei regolamenti edilizi comunali anche mediante l’adozione di Linee Guida, per la redazione degli stessi, favorendo la realizzazione di regolamenti edilizi unici per zone omogenee. Su queste indicazioni dovrebbe nascere il nostro PUG, previa consultazione non degli assessori, in primis, non del Consiglio comunale, ma dei cittadini, naturalmente esperti del settore e capaci di dare input costruttivi alla sua stesura ,come ha promesso G. Di Rutigliano nel suo programma. Tu, come tanti altri, non dovreste permettere che quello che tu ipotizzi accada. Il controllo dev’essere totale, dei cittadini del CC, dei movimenti che non sono in consiglio comunale (anche se i toni del M5S molese non sono gli stessi usati nel passato!. Giusto dire che il turismo è un’opportunità, ma anche l’agricoltura (e le altre voci afferenti all’assessorato sono importanti e ci sarebbe tantissimo da fare). Dissento dalla non completa autonomia di G. Di Rutigliano ed ho fiducia nel suo
ottimismo. <> ha detto nel suo ultimo comizio. Sarà che le parole sono solo parole, ma io ci ho creduto e non credo di essere smentito da una situazione (stigmatizzata) così come su delineata!
Riceviamo via email e pubblichiamo:
Prepariamoci, ognuno con le proprie maniere, a chiedere immediate dimissioni dei bugiardi in materia di bilancio…e pure quanto serve alla Corte dei Conti. Con tanto di manifesti di dovuto (permettetemi..) sputtanameto “ad personam”. La misura è stracolma!!!!!!!!
Pino Castellana