Redazionale

L'arrivo della salma in porto (Foto il Gazzettino di Puglia)

L’arrivo della salma in porto (Foto il Gazzettino di Puglia)

Non è stato ancora chiarito il mistero che avvolge la vicenda della tragica morte di Michele Orlando, il comandante 60enne di Mola, nelle acque al largo di Siracusa, dove era impegnato con il motopeschereccio “Giulia Rana” in una battuta di pesca.

Il cadavere dello sfortunato marittimo, segnalato da un aereo nel corso della perlustrazione, è stato recuperato sabato scorso a circa 28 miglia nautiche da Portopalo di Capo Passero da una delle motovedette della Capitaneria di porto di Siracusa, inviate sul posto.

Secondo alcune testimonianze raccolte negli ambienti della marineria di Siracusa e di Mola, Orlando aveva dalla sua una lunga esperienza ed era considerato un autentico “lupo di mare”. Non sarebbe caduto tanto facilmente in mare. Qualcuno prospetta la possibilità che sia stato colto da un malore e che nessuno dell’equipaggio si sia accorto delle sue condizioni. C’è pure chi fa cenno ad altre situazioni, ma evitiamo di riportarle perché al momento sono prive di ogni fondamento.

Ovviamente sono solo ipotesi. Molto di più si saprà dagli interrogatori dei quattro marinai imbarcati con lui e dai risultati dell’autopsia disposta dalla Magistratura. Bisogna considerare che l’inchiesta portata avanti dagli uomini della Guardia Costiera è ancora in corso. Intanto alcuni famigliari hanno raggiunto la città siciliana.

La tragedia ha scosso gli ambienti della marineria molese che ha deciso la sospensione per una giornata della propria attività, in segno di partecipazione al lutto della famiglia.

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