di Nicola Bellantuono

fototrappola1Sarà più rischioso e meno conveniente porsi al di fuori delle regole di civile convivenza in materia di “buste selvagge” e discariche a cielo aperto.

Nella seduta di martedì 13 ottobre, con delibera n. 104, la giunta comunale ha infatti approvato il progetto preliminare per l’adozione di un sistema di videosorveglianza che scongiuri l’abbandono di rifiuti sia all’interno del centro urbano sia nelle zone periferiche: lo si rileva dall’albo pretorio comunale.

Dopo l’inasprimento delle sanzioni, già adottato con l’ordinanza n. 10 del 20 gennaio scorso ma che da solo non si è rivelato efficace a dare concretezza alle iniziative di contrasto agli illeciti, è in arrivo la tanto attesa misura tecnologica.

Il progetto, redatto il 5 ottobre dai tecnici del servizio ambiente del Comune e dalla società di ingegneria ESPER di Torino, prevede la fornitura di sistemi di fototrappole mobili da dislocarsi nel territorio del comune. Sarà tradotto in pratica grazie a un finanziamento di circa 41.000 euro, di provenienza regionale, che è stato concesso al Comune di Mola il 12 agosto scorso quale risorsa premiale vincolata al potenziamento dei servizi di raccolta differenziata.

Abbiamo sentito in proposito l’assessore all’ambiente Niki Bufo secondo il quale la misura, sebbene non risolutiva della problematica dell’abbandono dei rifiuti, «potrà rivelarsi un deterrente importante per contrastarne l’ulteriore sviluppo. Occorre dare un reale segnale contro i cittadini poco virtuosi e irrispettosi del territorio in cui viviamo e ahimè è ormai diventato improcrastinabile il ricorso alla repressione e alla sanzione: ci auguriamo che questo sistema di videosorveglianza possa essere un punto di partenza».

fototrappola2Le fototrappole sono speciali foto-videocamere mobili ad alta definizione collegate ad un sensore che, quando rileva un movimento nella sua area d’azione, determina lo scatto della fotografia o l’avvio del filmato. Le riprese possono essere trasmesse in tempo reale ad una centrale operativa, in modo da permettere sia l’intervento immediato delle forze dell’ordine sia eventuali iniziative repressive successive al verificarsi dell’illecito. Tra le caratteristiche peculiari delle fototrappole vi è infatti la possibilità di effettuare riprese anche in piena notte, nel buio assoluto, in virtù della presenza di appositi sensori ad infrarossi.

Originariamente adottate per il controllo della fauna selvatica, attualmente questi dispositivi trovano impiego anche nel contrasto all’abbandono dei rifiuti, come attestano le recenti esperienze di diversi comuni italiani. Tra questi, Avezzano, Castrovillari, Martina Franca e Nardò: tutti centri del Mezzogiorno non troppo dissimili da Mola per caratteristiche demografiche, per incidenza degli illeciti ambientali e per entità delle risorse a disposizione dell’ente per il controllo del territorio. Stando alle dichiarazioni di amministratori e forze dell’ordine di questi Comuni, dopo l’installazione dei dispositivi di videosorveglianza sono state decine le sanzioni elevate, di importi tutt’altro che simbolici.

Per l’illecito abbandono di rifiuti, dal 2010 il Codice dell’Ambiente prevede infatti una sanzione amministrativa da 300 a 3.000 euro, che arriva fino a 6.000 euro per i rifiuti pericolosi (comprendenti, ad esempio, gli elettrodomestici). Inoltre, in caso di omesso ripristino dello stato dei luoghi, l’illecito assume carattere penale e per esso è previsto l’arresto sino ad un anno.

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copertina 146 Ottobre

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