Redazionale
Pubblichiamo integralmente la mozione di sfiducia presentata dal consigliere di minoranza Stefano Diperna a nome dei consiglieri del centro-destra nel corso della seduta di Consiglio comunale del 15 ottobre:
Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale
Al Sig. Segretario Generale
COMUNE DI MOLA DI BARI
I sottoscritti Consiglieri comunali in carica presso il Comune di Mola di Bari:
PREMESSO CHE:
– l’art. 39, D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 e l’art. 24, comma 1, dello Statuto del Comune di Mola di Bari, attribuiscono il potere di convocazione del Consiglio Comunale al Presidente dell’organo consiliare;
– ai sensi dell’art. 52 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 e dell’art. 38 co.5 dello Statuto del Comune di Mola di Bari, può essere presentata motivata mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco, da parte di un numero di consiglieri pari ad almeno due quinti dei consiglieri assegnati al Comune, la quale deve essere messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre il termine di trenta giorni dalla presentazione;
- In data 31 maggio 2015 si sono tenute le elezioni amministrative nel comune di Mola di Bari per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del nuovo Sindaco, con ballottaggio svoltosi il 14 giugno;
- nuovo Sindaco veniva eletto, al turno di ballottaggio e con un esiguo numero di voti a favore, il sig. Giangrazio Di Rutigliano;
- la coalizione vincitrice, autodefinitasi “dei competenti”, per detta del Sindaco e dei suoi alleati, in campagna elettorale si abbandonava a una serie di affermazioni e promesse ai cittadini e, in particolare,:
- si insisteva sull’esistenza di un enorme buco di bilancio lasciato dalla precedente amministrazione, che avrebbe messo a rischio la stabilità finanziaria del comune;
- si assumeva l’impegno ad abbassare la pressione fiscale fin dal primo esercizio finanziario, in particolare riducendo la TARI;
- si assumeva l’impegno ad intervenire sulla struttura scolastica del prolungamento di via Fiume, asseritamente pericolante e aperta dal precedente Sindaco in maniera irresponsabile;
-
alla prova dei fatti tutte queste affermazioni si sono rivelate false e le promesse sono state disattese. In particolare:
- i Responsabili del Settore Finanziario e Tributi e il Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Mola di Bari hanno attestato l’assenza di buchi di bilancio. In particolar modo, ciò che durante la campagna elettorale era stato fatto passare come buco di bilancio consisteva in realtà in un semplice disavanzo tecnico derivante dall’applicazione di nuovi principi di armonizzazione dell’ordinamento contabile comunale applicato in tutti i comuni d’Italia.
Per giustificare tale falsità, l’Assessore Francesca Mola, di concerto con il Sindaco, ritiravano il provvedimento di riaccertamento straordinario dei residui del Comune di Mola di Bari, iscritto all’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 25 luglio 2015 nonostante fossero già scaduti i termini dei 45 giorni previsti dalla legge per il recepimento della delibera di Giunta avvenuta il 22 maggio. Nel corso di quella seduta l’Assessore Mola annunciò quindi il ritiro del provvedimento, senza condividere l’iniziativa con l’Ufficio Ragioneria, motivando il tutto con la necessità di effettuare alcuni accertamenti e rappresentando al Consiglio Comunale una situazione dei conti pubblici del Comune disastrosa. In particolar modo l’Assessore Mola affermò che erano stati eliminati impropriamente residui attivi per € 1.300.000,00 riguardanti alcune opere pubbliche (strutture sociali, condotta sottomarina di Cozze e San Materno e campo caduti di Superga) nonché ulteriori residui attivi per complessivi € 1.800.000,00 dal Settore Tributi per imposte e tasse ancora esigibili.
Il ritiro fu altresì giustificato dalla volontà dell’Amministrazione di modificare la Deliberazione di G.C. n. 76 del 22/05/2015 in virtù di ipotetici errori, nonostante tale possibilità fosse espressamente vietata dalla legge stessa.
Ciò ha prodotto notevoli ritardi nell’approvazione del provvedimento che, si ricordi, era propedeutico all’approvazione del Bilancio di Previsione 2015 il cui termine ultimo per l’approvazione in Consiglio era fissato per lo scorso 30 luglio. Tali motivazioni sono state ufficialmente smentite ulteriormente dagli organi competenti. Infatti, il provvedimento del riaccertamento straordinario dei residui è stato approvato, senza alcuna modifica, solo in data 10 agosto 2015, causando notevoli problemi agli Uffici Comunali impegnati nella chiusura del Bilancio di Previsione e posticipando l’approvazione di tale importante provvedimento, avvenuta con colpevole ed ingiustificato ritardo e abbondantemente aldilà dai termini previsti dalla legge per colpe esclusivamente riconducibili all’Amministrazione Comunale.
- non solo le tasse non sono state abbassate ma vi si è registrato un aumento della TARI per tutte le famiglie e per alcune utenze non domestiche (ristoranti, pizzerie, bar, pescherie, fiorai, ortofrutta, etc.). Al riguardo vi è stato un maldestro tentativo dell’Assessore al bilancio, nonché Vicesindaco, di attribuire la responsabilità di tale aumento a scelte della precedente Amministrazione, ma anche tale menzogna è stata prontamente smascherata con incontrovertibili prove documentali rilasciate dagli organi preposti;
- a inizio anno scolastico la scuola del prolungamento di via Fiume è stata riaperta senza alcun ulteriore intervento e il Sindaco, in Consiglio comunale, ha affermato che è in stato di assoluta sicurezza;
- nonostante l’aumento della tassazione l’amministrazione “dei competenti” si è resa protagonista di altre scelte scellerate quali:
- eliminazione di un servizio indispensabile come quello della mensa scolastica, che sta producendo gravi conseguenze a discapito delle famiglie e dei docenti;
- tagli al bilancio per le spese riguardanti la pubblica illuminazione;
- tagli alle manutenzioni di scuole, segnaletica e strade, vanificando l’enorme lavoro svolto dall’Amministrazione precedente per reintrodurre le manutenzioni ordinarie in questi settori;
- tagli ai settori del turismo e della cultura, evidentemente considerati di importanza secondaria e, quindi, sacrificabili;
- tagli al personale comunale in alcuni settori fondamentali dell’Ente, come ad esempio, l’Ufficio Tecnico Comunale, con gravi ripercussioni sui Programmi Complessi (tra cui IL PIRP Cerulli), i finanziamenti di opere pubbliche ereditati e l’ordinaria amministrazione;
- nonostante l’Amministrazione Diperna abbia lasciato in eredità, tra le altre cose, il cantiere ormai avviato per la realizzazione del P.I.R.P. Cerulli, questa Amministrazione non è in grado di far procedere i lavori, con conseguente serio rischio di perdita del finanziamento conseguito su fondi F.E.S.R., il cui termine di rendicontazione scade il prossimo 31 dicembre nonchè con grave pregiudizio delle legittime aspettative dei soci cooperatori del PIRP Cerulli;
- ancora una volta è stato posto in essere un ulteriore maldestro tentativo di scaricare le responsabilità dei ritardi sulla precedente Amministrazione, affermando che le somme in entrata di pertinenza del richiamato Piano sarebbero state utilizzate per finanziare la spesa corrente;
- stante la comprovata infondatezza di questa affermazione, nel corso del Consiglio Comunale del 21 settembre 2015 Sindaco e Vicesindaco cercavano di attribuire la colpa del fermo lavori al Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, che, a loro dire, avrebbe liquidato delle somme ai progettisti e alla ditta che sta eseguendo le opere di urbanizzazione senza l’adeguata copertura finanziaria;
- sempre nel medesimo Consiglio il Vicesindaco dava lettura di una corrispondenza tra il Sindaco e il Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, in cui il primo invitava il secondo a sanare la presunta irregolarità istruendo una delibera di riconoscimento di debito fuori bilancio e minacciando, in mancanza, l’avvio di un procedimento disciplinare e la segnalazione alla Procura della Corte dei Conti, mentre il secondo difendeva le proprie scelte, confermando la sussistenza della copertura finanziaria per l’intervento sul P.I.R.P.;
- al fine di fare chiarezza sulla vicenda i gruppi di minoranza, con nota del 24 settembre 2015, prot. 22099 chiedevano, alla Responsabile del Servizio Finanziario e al collegio dei Revisori dei Conti, chiarimenti sulla sussistenza della copertura finanziaria per gli interventi liquidati;
- Con nota del 9 ottobre 2015, prot. n. 23597, la Responsabile del Servizio Finanziario così si esprimeva in materia: “[…] si evidenzia che il procedimento richiamato presenta la copertura finanziaria rilevata dalle scritture contabili con imputazione al capitolo di spesa 325900 Bilancio 2013 finanziato da entrate a specifica destinazione ai capitoli 81700, 75900, 88400, 88300 del Bilancio 2013. […]”;
- Con nota del 9 ottobre 2015, prot. n. 23608 il collegio dei Revisori dei Conti così così si esprimeva in materia: “[…] gli atti ivi citati risultano tutti corredati dal previsto parere di regolarità tecnica e di regolarità contabile resi rispettivamente dal responsabile del servizio interessato e dal responsabile di ragioneria ai sensi del combinato disposto degli articoli 49 e 147 bis del D.Lgs. 18.08.2000 n. A tutt’oggi, inoltre, non risultano trasmesse allo scrivente Collegio da parte del responsabile del servizio finanziario quelle attestazioni obbligatorie in caso di mancanza di copertura finanziario in ordine a provvedimenti di impegno di spesa”;
- ogni atto amministrativo del richiamato Piano Integrato di Riqualificazione delle Periferie risulta, dunque e per voce degli Organi preposti, ineccepibile sia dal punto di vista amministrativo che da quello contabile;
- oltre a queste numerose nonché gravissime situazioni, il paese registra un immobilismo di natura politico-amministrativa non più riconducibile alla fase di start-up della nuova amministrazione ma, a nostro avviso ed a quello di larga parte della comunità molese, a causa della profonda incompetenza dei componenti della Giunta Comunale e dalle profonde divisioni all’interno della maggioranza di Governo.
Considerato che:
- ancora una volta è fallito il tentativo di questa amministrazione di voler coprire le proprie incapacità, attribuendo responsabilità a terzi, che siano i precedenti amministratori o i funzionari di questo Ente;
- ancora una volta questa amministrazione vede le proprie menzogne sbriciolarsi dinanzi alla forza dei fatti;
- questa Amministrazione ha leso in maniera gravissima la reputazione professionale del Responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale;
- questa Amministrazione ha leso in maniera gravissima anche la reputazione professionale della Responsabile del Sevizio Finanziario, accusandola, di fatto, di aver proceduto alla liquidazione di una somma pari a € 580.000,00 in assenza di copertura finanziaria e del relativo atto di impegno;
- questa condotta scellerata ha provocato un conflitto tra la parte politica e la parte amministrativa di questo Comune mai registratosi in precedenza;
- tale condizione non consente all’apparato burocratico dell’Ente di lavorare serenamente nell’interesse del nostro paese;
- dopo aver mentito senza pudore in campagna elettorale, questa amministrazione comunale continua a mentire spudoratamente ai cittadini molesi e a questo Consiglio Comunale, che i nostri cittadini rappresenta;
- è venuto irreparabilmente meno, pertanto, il rapporto di fiducia che deve indissolubilmente legare il Sindaco alla cittadinanza – anche in considerazione delle modalità di elezione diretta del Capo dell’Amministrazione – oltre che al Consiglio Comunale, luogo simbolo della democrazia cittadina;
- il Consiglio Comunale non può ulteriormente assistere passivo, solo per tutelare egoisticamente la propria sopravvivenza, ad un così grave degrado senza farsi complice di una inaccettabile inerzia delle Istituzioni, a tutto danno della comunità e dei cittadini che in noi hanno riposto le proprie naturali esigenze ed aspettative per una crescita culturale e sociale del paese.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri comunali, con il senso di responsabilità connesso al mandato ricevuto e nella consapevolezza che l’attuale Sindaco versa nell’impossibilità di adempiere ai doveri derivanti dal mandato conferito dai cittadini elettori
PRESENTANO
formalmente mozione di sfiducia motivata, per le ragioni sopra estese, ai sensi dell’art. 52 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 e dell’art. 38, dello Statuto del Comune di Mola di Bari, e
CHIEDONO
Che l’Ill.mo sig. Presidente Voglia convocare, il Consiglio Comunale, in seduta straordinaria, a norma dell’art. 52 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 e dell’art. 38 dello Statuto del Comune di Mola di Bari, al fine di sottoporre a discussione e procedere alla votazione per appello nominale su questa mozione di sfiducia.
Mola di Bari, lì 15/10/2015
Stefano Diperna
Sebastiano Delre
Giovanni Vincesilao
Giuseppe Colonna
Marino Liuzzi
Francesco Brunetti
***************************************************************
IL GIORNALE DEI MOLESI, FATTO DA MOLESI, PER I MOLESI
Si riporta il comma 5 dell’art. 38 dello statuto comunale, che è quello riguardante la mozione di sfiducia:
“Il Sindaco e gli Assessori cessano dalla carica in caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata, per appello nominale, dalla maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati al Comune. La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri assegnati al Comune, senza contare a tal fine il Sindaco, viene posta in discussione non prima di dieci e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione.”
Poiché il consiglio comunale di Mola è composto da 17 consiglieri incluso il sindaco, per la presentazione della mozione di sfiducia sono necessari 6 consiglieri. Infatti, i due quinti dei 16 consiglieri “senza contare a tal fine il sindaco” sono 6,4 ma trattandosi di un valore decimale e non essendo prevista una specifica norma a riguardo si adotta l’arrotondamento aritmetico, ossia all’intero più vicino.
Perché la mozione sia approvata, invece, è necessaria la maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati, che sono 17 (il sindaco è anche consigliere e non è prevista a tale fine un’eccezione come nel caso del quorum richiesto per sottoscrivere la mozione di sfiducia). Ne consegue che la mozione potrà essere approvata solo se otterrà 9 voti favorevoli.
Potendo dare per scontato che tutti i sei consiglieri di opposizione che hanno sottoscritto la mozione siano presenti e votino a favore, perché questa passi occorrerà il voto favorevole anche da parte di tre consiglieri della maggioranza (sono undici sindaco incluso, computando anche i due del PD che hanno dichiarato il solo appoggio esterno).