Comunicato stampa
Carissimi Concittadini e Amici residenti all’estero, lunedi 12 settembre u.s. è terminata la nostra Festa Patronale 2016 , chiusura che decreta, di fatto e per consuetudine cittadina, il termine della stagione estiva. Ora è tempo di bilanci.
Il Comitato Festa Patria, che mi onoro di presiedere sub delega, ritiene che pur nella avversità climatica, si sia offerto uno spettacolo sicuramente piacevole e di gusto.
Non possono sottacersi i momenti di smarrimento e di difficoltà incontrati, che pur sembrando insormontabili, data la inesperienza di tutti noi componenti il Comitato stesso, sono stati superati: ci auto riconosciamo uno sforzo ed una abnegazione totale per far sì che la Festa potesse essere quella attesa da Voi tutti, certi di aver profuso il massimo sforzo per riuscirvi.
Nel giro di poco più di due mesi abbiamo messo su un programma di tutto rispetto, che vedeva il concerto del M° Beppe DELRE, le esibizioni dei migliori concerti bandistici del meridione e il Primo Marching Band Festival sui quali il Comitato aveva puntato tutto.
Ma non era tutto qui.
Vi sarebbero stati altri momenti importanti durante la Festa, che, ne siamo certi, avrebbero reso la cittadinanza orgogliosa di appartenere alla nostra comunità.
In particolare mi riferisco alla presenza degli sbandieratori durante la Processione ed all’esecuzione dell’Ave Maria, composta dal defunto M° Sabino ANNOSCIA, di Mola di Bari, per duetto (Baritono e Soprano), organo e quintetto d’archi, nonché del I tempo dello Stabat Mater di Tommaso TRAETTA, per quartetto (Soprano, Contralto, Tenore e Basso), organo e quintetto d’archi, con la partecipazione dei Soprani Caterina DELLAERE e Domenica SANTORO, del Tenore Gianpiero DELLE GRAZIE e del Baritono Giambattista ACQUATICO, accompagnati da ben sei strumentisti M° Antonello LOFU, 1° Violino, Francesco PIGNATARO, 2°Violino, Maida DELLI PONTI , Viola, Luca LOFU , Violoncello, Angelo VERBENA, contrabbasso ed Enza TAMBORRINO, organo. Per la maggior parte cittadini e maestri molesi.
Dette performance sono state, purtroppo, annullate, proprio perché, dopo due giorni incessanti di pioggia, si prevedeva altrettanto per la domenica e non si poteva rischiare di investire somme di danaro, peraltro non ancora percepite, attesi i messaggi di scarso sostegno che giungevano ed hanno continuato a giungere, dagli operatori commerciali e da alcuni cittadini.
Sentiamo di dovere delle scuse a Voi tutti per quanto accaduto, in sincerità inevitabile, almeno per la nostra esperienza e per le nostre capacità di cassa, nonché al Gruppo Sbandieratori di Capurso, e alle Bande di Francavilla e Conversano, che, comunque, compresa la situazione, hanno fatto di tutto per far sì che quegli insormontabili problemi divenissero semplici contrattempi. Grazie con sincero auspicio che le nostre strade possano reincontrare le Vostre professionalità sì da allietare la Nostra cittadinanza al meglio.
Inutile negare che sono piovute molte critiche, a dir il vero messe a tacere, nel nostro animo intensamente preoccupato, dagli innumerevoli messaggi di sostegno e solidarietà da parte della tanta gente che ha compreso il lavoro svolto con abnegazione da parte dei componenti del Comitato sacrificando del tempo alla famiglia e al lavoro, e che sono stati di sprono per andare avanti nella speranza, anzi certezza, di fare meglio.
Ringraziamo dunque tutti i cittadini, gli operatori commerciali e imprenditori che ci hanno sostenuto con il loro contributo, non solo economico.
Devo un grazie di vero cuore a tutti i nostri concittadini residenti all’estero e a tutti i club di New York e Chicago che ci sono stati molto vicini e ci hanno tanto sostenuto.
Ringraziamo inoltre anche tutte le Associazioni che con noi hanno collaborato, come L’AVIS sez. di Mola con la Casa del Donatore, il Comitato Palio e le Contrade, Mola di Bari TV, Radio Mola International e i sempre disponibili Patrizio Grisanzio e Carmela Surace.
Permettetemi un ringraziamento personale al Sindaco Giangrazio Di Rutigliano ed agli Assessori, per la loro disponibilità e, non ultimi, a tutti gli impiegati Comunali a cui ci siamo rivolti per il disbrigo delle varie pratiche: tutti sempre molto disponibili.
Ringrazio il Corpo dei Vigili Urbani nella persona del Comandante Mag.re Vito Tanzi, i cui componenti, nessuno escluso, hanno supportato il nostro operato in assoluta collaborazione.
Un ringraziamento strettamente personale va, con sincero affetto, a Don Mimì MORO e a don Mario DIANA, che mi hanno da sempre sostenuto, infuso coraggio e sono stati presenti quando c’è ne stato bisogno, aiutandoci anche nell’assumere le decisioni più dolorose.
Ci piace credere che per loro intercessione qualcuno da lassù ha ascoltato le nostre preghiere perché il tempo meteorologico volgesse al meglio almeno nelle giornate di domenica e lunedì.
Un grazie sincero devo rivolgere, infine, a tutti i componenti del comitato per il lavoro svolto con dedizione, con l’unico fine di assicurare la riuscita di una festa che si sperava potesse essere stupenda. E’ stata semplicemente bella.
Con un arrivederci al prossimo anno ed un auspicato “ad majora”.
Il presidente delegato
Vito G. Lucarelli
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Già in passato ho ritenuto porre in evidenza quanto maggiormente ravvisato da non pochi cittadini di Mola, riguardo alcune “anomalie” emerse in occasione della celebrazione della festa dedicata a Maria SS. Addolorata.
Ad iniziare dalla contaminazione della massima espressione liturgico-devozionale (ovviamente, dopo la solenne S. Messa), la Processione, mediante l’intrusione di agitatori di bandiere e percussori di tamburi che, tra l’altro, nulla hanno a che spartire con le tradizioni storicamente riconosciute essere radicate nel territorio.
Per passare, quindi, alle stucchevoli parata e comparsata di personaggi che nel quotidiano, di converso, più volte hanno mostrato non nutrire altrettanta sollecitudine nel recepire le istanze di comune interesse loro rivolte dalla comunità del luogo.
Invero, non vi è dubbio che, circa ogni aspetto del medesimo fenomeno, possano esservi divergenze di pensiero, per cui ciò che va bene per alcuni ad altri non piaccia affatto.
Per la qual cosa, commenti improntati a seppur parziale dissenso potrebbero benissimo non essere condivisi, in parte od in toto, da coloro i quali ritengono che anche quest’anno la Festa della Madonna sia stata caratterizzata da assoluta perfezione circa ogni aspetto.
Tuttavia, si fa fatica a pensare che possa non esservi uniformità di vedute riguardo l’indifferibile necessità di riconsiderare alcune decisioni adottate dal Comitato organizzatore attualmente in carica, alla luce di quanto verificatosi nel corso dello svolgimento delle connesse manifestazioni celebrative e che ha lasciato l’amaro in bocca a quanti hanno dovuto riscontrare come anche in questa occasione Mola abbia dato prova di essere ancora molto distante da una realtà locale disciplinata da norme aventi per sostrato buon senso, cultura e volontà comune di crescita sociale.
Infatti, al di la della bontà di qualsivoglia giustificazione adducibile, è inconcepibile come possa essere stata offerta agli esercenti di alcuni bar l’opportunità di dispiegare una incontrollata marea di tavolini e sedie sin a ridosso non solo della cassa armonica e della fontana monumentale, ma persino nelle immediate adiacenze del sagrato della chiesa in cui è venerata l’effigie della nostra Patrona.
Per non parlare della invereconda performance da avanspettacolo in cui si è prodotta una formazione bandistica dal riconosciuto blasone, nella verosimile consapevolezza di poter ingenerare nell’uditorio una entusiastica adesione, con il coinvolgimento del medesimo nella esecuzione mimata di brani oltremodo lesivi della “sacralità” circostanziale.
Tuttavia, nella considerazione che ogni “critica” per essere produttiva debba essere allo stesso tempo “costruttiva”, con le presenti note si ritiene reiterare una proposta già in passato formulata a voce a due autorevoli componenti pro-tempore il Comitato Festa Patronale, nell’ottica di poter prevedere per il futuro l’impiego di maggior raziocinio “tecnico-logistico” nell’organizzazione degli eventi, mediante:
-l’allocazione della cassa armonica sulla piazzetta della Dona Flor, molto più ampia e quindi maggiormente funzionale in termini di qualità di ascolto delle più consone musiche operistiche, eseguite dalle formazioni bandistiche in avvicendamento sulla medesima;
-una rigorosa disciplina inerente all’occupazione ed utilizzo del suolo pubblico insistente su tutta la piazza XX Settembre, prevedendo, per gli esercenti dei bar che ritengano voler utilizzarne gli appositi spazi all’uopo delimitati, il versamento di un congruo contributo pecuniario, da corrispondere “a priori” (e non già a festa conclusa, così come pare avvenga ora,salvo auspicabile smentita) nelle casse del Comitato organizzatore.
Perché, pur comprendendo le motivazioni addotte da coloro che giustificano la selvaggia occupazione degli spazi pubblici in ragione della necessità di poter ottenere un robusto sostegno pecuniario da tale categoria di esercenti, stante una lamentata poco generosa partecipazione contributiva alle spese da parte di non pochi cittadini, non è ammissibile che per il futuro abbia a prospettarsi la riproposizione di uno “spettacolo” indegno per una comunità che voglia definirsi veramente moderna e “civile”.
Anche a costo di prevedere soltanto l’organizzazione dei festeggiamenti attinenti la parte prettamente “religiosa”, contemplante unicamente lo svolgimento della processione della effigie della SS. Protettrice.
Consequenziale, dunque, l’appello rivolto ai componenti tutti l’attuale Comitato, affinché il modesto contributo d’idee apportato con le presenti note possa essere vagliato con la dovuta attenzione e senza la frapposizione di ostacoli eventualmente rivenienti da remore precostituite.
Nella consapevolezza che la gestione organizzativa dei festeggiamenti non è di certo prerogativa di pochi , costituendo la Festa della Madonna patrimonio religioso-storico-culturale appartenente alla intera collettività molese.
E di tanto bisogna tenerne il debito conto.
Anche perché, ove le descritte “anomalie” dovessero persistere, non sarebbe da considerare peregrina l’ipotesi che in futuro la contribuzione pecuniaria, sinora offerta dalla cittadinanza quale concorso alle spese per l’organizzazione della festa patronale,possa ineluttabilmente essere destinata a subire consistenti oscillazioni al ribasso.
Al commento di Aniello C. Rago, mi permetto di aggiungere alcuni brevi suggerimenti, in pieno spirito di rispetto e di collaborazione verso il Presidente Vito Lucarelli e i componenti del Comitato che, sicuramente, in un quadro di grande difficoltà atmosferica e logistica, hanno profuso ogni lodevole impegno per la migliore riuscita della Festa:
1) Nel condividere i rilievi del nostro lettore in merito all’eccessivo proliferare dei tavolini dei bar, sottolineo anch’io la necessità di non consentire l’assedio al sagrato della Chiesa della Maddalena fin sotto i gradini. Infatti, ho raccolto numerose lamentele in merito alla quasi impossibilità fisica di accedere alla Chiesa nelle ore serali della festa, al fine di rendere omaggio alla statua della Santa Patrona, dovendosi scavalcare un vero e proprio sbarramento costituito dalla moltiplicazione di sedie e tavolini a stretto ridosso del sagrato.
Sarebbe quindi opportuno creare corridoi di passaggio che diano libero accesso alla Chiesa, innanzitutto, per il dovuto rispetto che va dato e mantenuto alla Santa Patrona, oltre che per ragioni di sicurezza, nonché per una gestione più ordinata dei tavolini.
2) Intorno alla cassa armonica sarebbe bene creare una fascia di rispetto nella quale consentire a quanti vogliono ascoltare la musica classica di sedere senza dover necessariamente “consumare”. Infatti, di edizione in edizione si è ristretto sempre più il numero di posti a sedere per gli appassionati, fino a renderlo quasi simbolico.
3) La conclusione della festa, il lunedì notte, si presta a notevoli divergenze. Suggerisco di concludere i festeggiamenti come si faceva tradizionalmente fino ad alcuni anni or sono, ovvero con il “Bolero” di Ravel, in un clima di maggiore e rimpianta eleganza.
In alternativa, il giro bandistico intorno alla fontana monumentale, in uso da qualche tempo, dovrebbe essere improntato ad una maggiore sobrietà.
Infatti, ad ogni edizione aumenta il numero di persone (spesso ad alto tasso alcolico) che seguono la banda in un crescendo di schiamazzi, urla, cori da stadio, birre alla mano e torso nudo, poco confacenti alla conclusione di una festa che, ricordiamocelo, è in onore della Madonna Addolorata e, quindi, è innanzitutto religiosa.
In tal senso, oltre che al presidente e al comitato, mi rivolgo alle autorità religiose affinché si adoperino per una chiusura della festa improntata ad un maggiore rispetto verso la Santa Patrona, magari richiedendo che i vigili municipali presenti impongano il giro della banda senza corteo al seguito, mantenendo le ali di folla ai margini del percorso.