di Andrea G. Laterza

QUANDO L’ERBA DEL VICINO E’ PIU’ VERDE

novello-sotto-il-castello-vino-gastronomia-musica-2Sta facendo discutere sul local web il recente successo della manifestazione eno-gastronomica, turistica e culturale “Novello sotto il Castello” tenutasi nei giorni scorsi a Conversano.

La polemica segue a quella di poco più di un mese fa, quando gli internauti molesi si infiammarono per lo scarso risalto dato alla nostra città dalla nota trasmissione “Linea Blu”, rispetto alle prolungate e belle riprese girate a Polignano e Monopoli.

Ancora una volta si prende atto della scarsa attrattività dell’organizzazione di eventi sul nostro territorio e della bassa reattività dei cittadini, a cominciare dai giovani, nell’invertire una decadenza che sembra irreversibile.

In sostanza, si contesta l’ormai irrilevanza di Mola nel circuito turistico, culturale e perfino delle sagre.

Le colpe vengono attribuite sia agli amministratori comunali, di ieri e di oggi, che all’associazionismo scarsamente coeso e proattivo.

Tuttavia, non si tiene conto che i nostri problemi arrivano da molto lontano, così come il successo dei comuni a noi prossimi.

In occasione delle recriminazioni per la trasmissione “Linea Blu” abbiamo parlato del successo meritato di Polignano, diventata nel corso degli anni un “paese cartolina”, non solo grazie alle indubbie bellezze paesaggistiche, ma anche alla capacità di promozione della sua classe dirigente.

Polignano, ad esempio, ha realizzato in pochi anni un bel porto turistico (da decenni vagheggiato dai molesi e mai realizzato), ma non solo: è diventato uno dei set cinematografici più ambiti da registi, attori e produttori italiani.

Oggi si commenta e si invidia l'”erba verde” di Conversano.

Il successo di quella cittadina non è casuale né episodico. Conversano vanta una lunghissima tradizione culturale e civile, fin dall’insediamento delle scuole di istruzione superiore, passando per l’istituzione di un importante museo civico, di un’attiva biblioteca comunale, di premi letterari, di un importante patrimonio architettonico e artistico ben valorizzato da lungo tempo, di ricerca accurata nel campo storico.

E non è un caso che proprio a Conversano si sia tenuta di recente la prestigiosa mostra dedicata a Giorgio De Chirico, che ha fatto registrare un vero boom di presenze.

E non è nemmeno per avventura che Conversano sia sede di un club UNESCO (guidato dal molese d’adozione Guido Lorusso) – la prestigiosa organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura -, che nei prossimi giorni terrà una grande manifestazione culturale per celebrare l’attribuzione del Premio Nobel per la Letteratura – anno 2016- a Bob Dylan.

E’ quindi scontato che anche un evento come “Novello sotto il Castello” abbia avuto successo: Conversano è in grado di mettere in campo operatori culturali, turistici e di eventi di alto profilo che sanno operare con buone strategie di marketing e di promozione.

Interroghiamoci, invece, su cosa Mola non riesce ad offrire e, senza indulgere in piagnistei e recriminazioni, diamoci delle risposte.

La nostra città non ha un museo civico: lungi dall’essere uno strumento antiquato, come taluni vanno incautamente dicendo, i musei sono ritornati ad essere dappertutto (se ben gestiti, con criteri moderni e manageriali) un formidabile volano di cultura e di turismo. “Città Nostra” ne ha proposto l’istituzione e fornito già alcune linee guida perché abbia successo, se e quando verrà creato.

Mola non valorizza il proprio patrimonio artistico e architettonico: Palazzo Roberti, cadente e degradato, continua a rappresentare in tutta evidenza l’incapacità della nostra classe dirigente di essere lungimirante. Un grandioso progetto di recupero giace nei cassetti regionali senza alcuna fonte di finanziamento.

Mola non è in grado di fare sistema nel gestire in maniera organica e unitaria un cartellone di eventi di alto livello, neppure in campo eno-gastronomico: la Sagra del polpo è decaduta al rango di un festival del “mordi e fuggi”, con contorno di baracche di “cibo spazzatura” e di ambulanti di chincaglierie.

D’altronde, Mola non si è data le regole minime del buon vivere civile e, quindi, anche idonee per qualificarsi come “città turistica” (piano del traffico, parcheggi, decoro urbano, pulizia, efficienza della polizia municipale, ricettività di buon livello, valorizzazione del patrimonio storico-artistico, spiagge fruibili, eliminazione della cementificazione illegale sulla costa, ecc.).

In ogni caso, al di là delle questioni strutturali, il problema è innanzitutto di mentalità e non si risolve con i proclami di sdegno o le chiamate di correità. Soltanto con una mentalità adeguata ai tempi si può essere in grado di risolvere le notevoli criticità che ci vedono in affanno e sempre più fanalino di coda in ogni settore.

Neppure i giovani sono esenti da colpe: mentre altrove nascono e si consolidano “start up” giovanili in svariati settori (tecnologico, culturale, sociale, ecc.), a Mola, tranne qualche isolata eccezione, continua a dominare un’apatia e un’incapacità dei giovani di sviluppare iniziative imprenditoriali. Eppure l’economia globalizzata e l’iper-connessione telematica consentono di avviare imprese ad alto valore aggiunto anche nel profondo sud.

“Città Nostra” ha lanciato un’iniziativa per mettere in luce le nuove attività economiche in grado di valorizzare i talenti, di dare una speranza di futuro e di crescita economica e sociale alla nostra comunità, di arrestare l’emorragia delle giovani generazioni verso il nord Italia e l’estero.

Al momento, registriamo una sola nuova iniziativa imprenditoriale degna di rilievo e ne abbiamo trattato nel numero di novembre in edicola: quella del collegio navale internazionale che nascerà negli spazi dell’ex stabilimento Gaslini.

Eppure, i talenti molesi ci sono: ne sono la riprova il meritato premio internazionale ai ricercatori nel settore agronomico del CNR “La Noria” di Mola (tra cui Pietro Santamaria) e le ricerche applicative nella tecnologia dell’idrogeno del fisico Nicola Conenna. Come pure vi è la presenza della Sitael: si tratta di un’azienda (appartenente ad un rilevante gruppo industriale di Monopoli) che potrebbe dare vita ad una significativa filiera produttiva in campo aerospaziale.

Siamo convinti che Mola potrà rinascere quando le brillanti individualità verranno valorizzate da un contesto sociale e politico che favorisca l’ingegno, l’iniziativa e l’intrapresa.

Per farlo occorre però una nuova classe dirigente e un associazionismo che non perda il proprio tempo in guerre fratricide né in sterili discussioni sul web, ma che operi concretamente e alacremente con una visione d’insieme per fare “sistema-paese”.

Da qui si parte per la rinascita di Mola.

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PER SAPERE DI PIU’ LEGGETE E DIFFONDETE…..

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