Palazzo Roberti: degrado inarrestabile

di Nicola Rotondi

L’abbandono di Palazzo Roberti, già ampiamente documentato da “Città Nostra” in articoli precedenti e sui social network, visto da un’altra prospettiva.

Due settimane fa, un privato cittadino, ci ha accompagnato in una specie di mostra del degrado in cui versa l’antico edificio, osservato dalla posizione di uno stabile adiacente.

Il tour della bruttura inizia raccogliendo la testimonianza dell’amministratrice del condominio, la quale ci esibisce copia di una comunicazione inviata agli inizi del 2012 all’allora sindaco Stefano Diperna e all’Asl.

La raccomandata lamenta l’annosa insalubrità dovuta al guano rilasciato dai volatili che occupano abitualmente le balaustre del Palazzo Roberti. “A tale nota, non c’è stato alcun seguito” afferma la signora, che in aggiunta ci riferisce di un sopralluogo dei vigili privo di iniziative susseguenti. Interpellato in merito, l’ex primo cittadino sostiene invece che l’assessore all’Ambiente dell’epoca Michele Palazzo, coadiuvato dalla ditta del servizio di smaltimento rifiuti, intervenne in varie occasioni per rimuovere le cause di quanto reclamato.

La situazione evidenziata dagli scatti fotografici rappresenta comunque un manifesto dell’incuria.

Dal terrazzo dello stabile, la panoramica offerta dall’orizzonte allieta la vista, ma basta volgere lo sguardo verso il lastrico solare del Palazzo Roberti per rilevare la presenza di una nutrita colonia di piccioni nonché di alcune zone di diffusa umidità, oltre agli escrementi concentrati sui margini.

Successivamente, scendiamo per entrare in un appartamento che presenta una finestra da cui si può osservare da vicino quanto affermato dall’amministratrice. Il davanzale prospiciente è deposito di feci e fonte dei miasmi denunciati. Ma non solo. Ci viene fatto notare che, durante le piogge copiose, l’acqua scende a cascata dall’attacco del pluviale, reso inidoneo alla sua funzione dalla sterpaglia cresciuta nel punto di raccolta superiore. Su varie cornici, si riscontrano discontinuità superficiali di carattere strutturale che richiederebbero attenzione. Giù, al livello calpestabile cui accediamo dal retro di un’attività commerciale, si sono accumulati rifiuti e guano lungo il canale di scolo.

Palazzo Roberti: una porta senza lucchetto si affaccia su Via Buttaro

Delle finestre e delle vetrate rotte in via Buttaro da cui entrano i volatili hanno liberi ingresso e uscita, della porta senza lucchetto all’apparenza tutt’altro che inaccessibile, ne è stata data spiacevole trattazione. I residenti del palazzo non sono più disposti a sopportare il disagio segnalato e si rivolgono a chi oggi guida la città per la risoluzione definitiva del problema.

Anche la facciata principale presenta finestre non protette che facilitano la colonizzazione dei volatili (foto di Valeria Nardulli)

Vi è un finanziamento di 820mila euro per il recupero delle facciate che è sicuramente utile allo scopo e a proteggere il Palazzo Roberti da ogni fattore di decadimento esterno (anche se i problemi strutturali vanno affrontati e risolti solo con il progetto di integrale recupero), ma il bando per la gara d’appalto non è stato ancora pubblicato. Le azioni di salvaguardia non sono più differibili.

 

Da queste finestre senza vetri entrano ed escono a piacimento le colonie di volatili

Pluviali che diffondono umidità

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La guaina del lastrico solare è intaccata in più punti

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