di Andrea G. Laterza

Le crepe sulla facciata di Palazzo Roberti si allargano sempre più. Nel gennaio 1950, crollò un’intera ala dello storico edificio.

Il nostro lettore Cesario Rago ci segnala l’aggravarsi delle condizioni igienico-sanitarie e statiche della parte posteriore di Palazzo Roberti, che si affaccia su Via Buttaro.

In particolare, dopo il transennamento del marciapiede prospiciente lo storico edificio, in assenza di operazioni di pulizia, al di là delle transenne si stanno accumulando notevoli quantità di guano e si assiste al proliferare di insetti che, con fastidiose punture, procurano prurito e bolle sulla pelle dei residenti della zona.

Come ci segnala il sig. Rago, il problema si è ora accentuato ma fu già oggetto di una raccolta di firme dei residenti che chiedevano interventi specifici, sin dal 2013. A quella istanza ne seguì un’altra nell’estate 2015, oltre a numerose richieste verbali fatte agli ultimi due sindaci, agli ultimi due assessori al ramo, a vari consiglieri e ai funzionari preposti.

Nessuno si è mai degnato di dare un riscontro concreto alle istanze, mentre si sono sprecate le rassicurazioni verbali che comunque non hanno mai avuto alcun seguito.

La situazione è sotto gli occhi di tutti, ma non risultano interventi di adeguata pulizia che evitino la creazione di pericolosi focolai anti-igienici.

Auspichiamo che il Commissario prefettizio, dott.ssa Schettini, prenda immediata cognizione del problema e impartisca precisi ordini al Comando di polizia municipale, responsabile del servizio di igiene pubblica.

Naturalmente un capitolo a parte merita lo stato di pericolo di crolli della facciata, ormai al limite della staticità: di tale precaria situazione “Città Nostra” si è occupata più volte, con articoli e corredo fotografico.

Le nuove foto, scattate solo qualche giorno fa, documentano l’allargarsi delle profonde crepe sulla facciata del palazzo, nell’angolo che si affaccia su Via Buttaro, di fronte al Teatro comunale.

E se la situazione delle facciate del palazzo è ben visibile dalle foto che, ancora una volta, riproduciamo (tutte di Cesario Rago), preoccupa (e forse ancora di più) la situazione strutturale del palazzo, ormai soggetto a continue infiltrazioni di acqua piovana.

Cosa sta accadendo ai muri portanti e al solaio dell’edificio?

Ricordiamo che nella notte del 27 gennaio 1950 (come è riportato nel libro “Mola di Bari. Dagli inizi del Novecento al Secondo dopoguerra“, di Giovanni Ricciardelli e Andrea G. Laterza, edizioni “Città Nostra”, 2016), un’ala del Palazzo Roberti crollò improvvisamente, provocando la morte di una donna. Il crollo avvenne intorno alla mezzanotte: se fosse avvenuto solo qualche ora prima sarebbe accaduta una carneficina, giacché al piano terra, della parte di stabile crollato, si era tenuta un’assemblea della Camera del Lavoro, con la partecipazione di oltre 300 persone.

Al di là dell’area transennata, che non viene pulita, si stanno accumulando guano dei volatili e sporcizia non rimossa

E’ pertanto necessario che alla situazione statica del palazzo venga posta una particolare attenzione da parte di tutte le Autorità preposte (Comune, Vigili del Fuoco, Soprintendenza ai Beni storici, ecc.), con l’adozione di ogni azione necessaria al fine di impedire l’irreparabile.

Solleviamo peraltro, ancora una volta, l’indispensabilità di procedere al recupero integrale dell’edificio in base al progetto definitivo degli architetti Fuzio, se non si vuole che lo splendido palazzo settecentesco (che potrebbe  essere fonte di grande attrattività turistico-culturale) vada incontro ad un destino ineluttabile.

I marciapiedi non vengono puliti: il guano si accumula e provoca il proliferare di insetti.

Inoltre, ripetiamo che l’Ufficio tecnico comunale non ha, al momento, neppure indetto la gara d’appalto per il risanamento delle facciate (anche se, nella logica, si dovrebbe cominciare a porre mano agli elementi strutturali e non ai prospetti), sebbene il Comune di Mola sia destinatario fin dal 2014 di un finanziamento di 820mila euro a tale scopo.

Mola non può assistere invano allo sfacelo di uno dei suoi gioielli più importanti.

Notevole accumulo di guano: i volatili hanno preso possesso da tempo di Palazzo Roberti. La situazione igienica è insostenibile

Da queste finestre, il via vai dei colombi è incessante

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