di Nicola Lucarelli

Un bimbo gioca con un cane

Alcune famiglie residenti nel rione della “Torre di Peppe” a Mola sono in stato di allarme da un paio di mesi.

Da tempo accudiscono cani stanziali in un terreno da cui sono stati sfrattati.

Purtroppo, recentemente la situazione è degenerata: un cane è stato ucciso ed un altro gravemente ferito.

Inoltre, più volte, queste famiglie sono dovute intervenire nei confronti di incivili che lanciano pietre per colpire gli animali.

C’è da notare che su un popolare social network alcuni cittadini molesi avevano manifestato tempo fastidio per la presenza di questi cani, lasciando intendere che avrebbero provveduto a risolvere in prima persona il problema, avvelenandoli o prendendoli a bastonate, se non fosse intervenuto  il Comune o la Asl.

Una situazione davvero incresciosa, soprattutto per l’atteggiamento che le persone mostrano nei confronti degli amici a quattro zampe.

Purtroppo, se i cani non sono di proprietà, i cittadini non possono effettuare alcuna azione legale, però possono aiutarli, portandoli via dalla strada e dalla condizione di randagismo.

Se state pensando di chiamare il canile più vicino che conoscete, sbagliate. In questi casi, gli addetti possono intervenire solo se chiamati dall’autorità competente.

Cuccioli abbandonati sulla provinciale Mola-Conversano

Per cui è necessario contattare i Vigili Urbani che sono tenuti ad intervenire tempestivamente, come prevede il regolamento di Polizia Veterinaria (n. 320/1954) secondo il quale la Polizia Locale è tenuta a “tutelare l’integrità del pubblico demanio e del patrimonio comunale e la salvaguardia di un decoroso svolgimento della vita cittadina, garantendo la libertà dei singoli individui e contribuendo alla sicurezza dei cittadini”.

I cani hanno il diritto di essere portati nel canile municipale. Purtroppo la “Lega del cane” di Mola, che seguiva questi problemi, da qualche settimana ha cessato di operare.

Dunque, anche le leggi riguardanti gli animali fanno parte delle regolamentazioni che la Polizia Urbana deve far rispettare. Pubblici ufficiali, ovvero impiegati, incaricati di un ufficio pubblico, i quali rifiutino di espletare i loro doveri, possono essere denunciati per “omissione o rifiuto di atti d’ufficio”.

Nello specifico, l’art. 328 “Omissione o rifiuto di atti d’ufficio” prevede che “il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, può essere perseguibile per legge.”.

Attendete che i cani vengano portati nel canile in questione appuntandovi il nominativo di colui a cui avete consegnato gli animali. E poi, magari, provate a trovargli una casa, magari la vostra. Ma se proprio non potete prendeli, spargete la voce e cercate qualcuno pronto ad accoglierli. Ricordiamoci che nel nostro paese esistono 3 tipi di leggi che tutelano gli animali:

  • Statali (281/1991 “Legge quadro in materia di animali d’affezione e prevenzione del randagismo” e 189/2004 “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali”, che ha modificato diversi articoli del C. Penale).
  • Regionali (dopo l’approvazione della 281/1991, le regioni italiane hanno emesso normative che mettono in pratica quando enunciato in tale legge.
  • Comunali (molti comuni italiani hanno ratificato appositi Regolamenti per la tutela e il benessere degli animali, inclusa la prevenzione del randagismo. Per i comuni che (ancora) non possiedono tali regolamenti, bisognerà rifarsi alle leggi della relativa regione e controllare eventuali Ordinanze emesse dal sindaco).

Cani randagi assistiti dalle famiglie della zona

Chi maltratta un animale commette un reato e in base alla suddetta Legge 189/04 può essere punito con l’arresto fino a 1 anno, o con un’ammenda sino a 10.000 euro.

Per legge è vietato abbandonare, picchiare, uccidere un animale, così come costringerlo a vivere in condizioni incompatibili con le peculiarità e i bisogni propri della specie a cui l’animale appartiene.

Cosa dice la legge sul maltrattamento di animali?

In base al Codice Penale commette reato chiunque:

  • incrudelisca verso animali senza necessità;
  • li sottoponga a strazio o sevizie o a comportamenti e fatiche insopportabili per le loro caratteristiche;
  • li adoperi in giochi, spettacolo o lavori in aperto contrasto con la loro natura;
  • li detenga in condizioni incompatibili con la loro natura;
  • abbandoni animali domestici (o che comunque abbiano acquisito abitudini della cattività);
  • nell’ambito di attività di commercio, spettacolo trasporto, allevamento. In questi casi la condanna prevede la sospensione per almeno 3 mesi della licenza inerente l’attività, oltre alla confisca degli animali oggetto di maltrattamento (a meno che appartengano a persone estranee al reato).
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