Gentile Direttore,

Più volte, in queste ultime settimane abbiamo preferito soprassedere sulle strumentali dichiarazioni dell’ex Sindaco Giangrazio Di Rutigliano intento più a giustificare se stesso ed il fallimento della sua amministrazione, invece di fornire risposte alle tante domande che l’intera popolazione aspettava e aspetta da chi ha avuto l’onere e l’onore di servire una comunità. Prova ne è il fatto che da diverse settimane assistiamo ad un monologo senza possibilità di replica per nessuno: dai semplici cittadini alla stampa.

Un cambio di atteggiamento tardivo e fuori luogo: avremmo infatti preferito che l’ex Sindaco avesse proseguito nel suo “Parlo poco ma lavoro tanto” che ha caratterizzato la sua campagna elettorale e i venti mesi di governo in cui, per ottenere una qualsivoglia risposta, era necessario attendere dai 3 ai 6 mesi (Si ricorda a titolo esemplificativo il bando per le cooperative del PIRP Cerulli promesso “tra 15 giorni” e mai pubblicato durante il suo mandato).

E così, perseguendo un nuovo motto “Parlo tanto perché ho lavorato poco”, l’ex Sindaco entra a gamba tesa, supportato dal Suo addetto stampa personale (beato lui che può permetterselo!), nel dibattito apertosi dopo la lettera del dott. Onofrio Padovano che denuncia talune inefficienze dell’Ufficio Tecnico Comunale.

E lo fa a suo modo affermando: “vorrei chiarire la mia personale posizione rispetto a questa criticità che in alcun modo può o deve essere correlata al mio operato da Sindaco…” confermando la sua naturale attitudine ad evitare qualsiasi tipo di responsabilità, altro aspetto che ha caratterizzato il Suo mandato.

Successivamente nella sua nota si lancia in un j’accuse in cui punta il dito contro i dipendenti comunali, la sua ex maggioranza e naturalmente l’opposizione, colpevoli a suo dire di avergli legato le mani a causa del suo atteggiamento “troppo interventista e decisionista”.

Ed allora, a fronte di questo ennesimo ed inutile sproloquio, riteniamo doveroso puntualizzare alcuni aspetti, al fine di contrastare “l’operazione confusione” di cui è protagonista l’ex Sindaco.

In primis, vogliamo ricordare che i problemi legati all’organizzazione della macchina amministrativa sono stati al centro di innumerevoli interventi da parte dell’opposizione in Consiglio Comunale, problemi che non riguardano solo ed esclusivamente l’Ufficio Tecnico. Abbiamo rilevato sin da subito come la politica tutta “interventista” del taglio del personale avrebbe, ed ha, mandato in affanno un apparato burocratico già in perenne sofferenza. Tagli del personale a cui si è aggiunta un’assoluta incapacità di programmazione: più volte abbiamo incalzato la discussione, a volte anche aspra, affinché la Giunta Comunale, presieduta dal Sindaco, si impegnasse nel realizzare quelle misure necessarie atte a garantire l’assunzione di personale, sia a tempo determinato che a tempo indeterminato, compatibilmente con quelle che sono le normative attualmente in vigore, al fine di confermare in alcuni settore-chiave, le unità presenti sino al 2015.

Ed invece nulla di tutto questo è stato fatto: il Piano Triennale dei fabbisogni del personale, strumento di programmazione a disposizione delle amministrazioni comunali, sia nel 2015 che nel 2016 non ha contenuto alcuna misura in tal senso.

Si è invece investito ogni sforzo in “rilievi dai toni forti e decisi” (come afferma l’ex Sindaco) nei confronti di quasi tutti i funzionari comunali. Rilievi che di fatto si sono trasformati in accuse, insinuazioni e condanne senza possibilità di replica e che hanno alimentato un sentimento di sfiducia nei confronti del primo cittadino incapace di realizzare, insieme con loro, un’efficace strategia di superamento dei problemi.

Come non ricordare, solo a titolo esemplificativo, la querelle di inizio mandato su presunti buchi di bilancio riguardanti il PIRP Cerulli in cui i funzionari venivano accusati di mala gestione. Controversie innescate da una caccia alle streghe immotivata e che hanno fatto solo perdere tempo prezioso al paese perché ogni risorsa è stata impiegata nelle produzione di atti formali e categorici e che hanno smentito ogni illazione. Persino un organo terzo ed imparziale come quello del Collegio dei Revisori è dovuto intervenire per porre fine alle conseguenze degli “interventi forti” ed inutili dell’ex Sindaco.

L’ex-Sindaco richiama inoltre “l’avvio del processo di rotazione degli incarichi dei funzionari” esauritosi nello spostamento di un unico Responsabile di Settore dimenticando che la rotazione dei capi-settore è un obbligo di legge già previsto nel Piano Comunale Anti-Corruzione approvato in epoca precedente all’insediamento dell’ex-Sindaco.

Addirittura la nomina prettamente “politica” dei componenti del nucleo di valutazione diventa un motivo per rafforzare le proprie tesi: dimentica l’ex-Sindaco che era un atto dovuto, in quanto i componenti del precedente Nucleo di Valutazione avevano terminato il loro incarico per decorrenza termini.

Ed allora, come si può agevolmente notare, il comportamento dell’ex Sindaco, lungi dall’essere la conseguenza o meglio ancora la panacea rispetto alle criticità evidenziate dal dott. Onofrio Padovano e da tanti altri nostri concittadini, rappresenta la causa principale di una situazione di una macchina amministrativa che andrà riportata a livelli di efficacia ed efficienza elevati: è di questo che vorremmo tornare a discutere! Cercando le soluzioni migliori per tutti.

È questo che chiedono i cittadini, ed è quello che serve, a nostro avviso, alla nostra città.

Ci auguriamo che questo periodo di commissariamento (non causato dall’approvazione di una mozione di sfiducia ma dal ritiro immotivato ed ingiustificato delle dimissioni da parte dell’ex-Sindaco a fine febbraio) possa rappresentare per tutti un momento di riflessione su temi concreti che riguardano il futuro della nostra città.

Le dietrologie e le incaute giustificazioni le lasciamo volentieri ai protagonisti di una pagina nefasta della politica locale che ci auguriamo di non rivedere mai più.

Grazie per l’attenzione e la disponibilità.

UFFICIO STAMPA ALLEANZA PER MOLA – LABORATORIO COMUNE

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