Redazionale
Il centrosinistra esce con le “ossa rotte” dopo la breve esperienza dell’amministrazione Di Rutigliano.
Ma “se Atene piange, Sparta non ride”. Infatti, da notizie apprese tra vari esponenti e militanti, pare che l’area del centrodestra stia implodendo, con la possibilità che ci siano delle spaccature e più candidati sindaci di centrodestra alle prossime amministrative.
L’azione di rottura sembrerebbe partita dalla lista civica Alleanza per Mola (che alle scorse elezioni si presentò come Alleanza per Diperna Sindaco), capeggiata dagli ex consiglieri Giuseppe Colonna e Gianni Vincesilao (ma non si sa se quest’ultimo, approdato in Alleanza per Mola, abbia formalmente lasciato Fratelli d’Italia).
Alleanza per Mola avrebbe posto un veto alla candidatura a sindaco di Stefano Diperna (già candidato sindaco per ben tre volte – con una sola vittoria – e sconfitto alle scorse elezioni dopo aver governato Mola per cinque anni).
Ma pare anche che Alleanza per Mola non vorrebbe nelle liste per il consiglio comunale nemmeno alcune persone. Sono circolati vari nomi per queste “liste di proscrizione”, in gran parte già consiglieri comunali e assessori del centro-destra.
La ragione di queste esclusioni, a dire dei proponenti, sarebbe la necessità di presentarsi con una coalizione di centrodestra dal “volto nuovo” e di garantire la formazione di una giunta che sia effettivamente capace di governare il paese.
La posizione di Alleanza per Mola pare abbia generato una “levata di scudi” dalle altre anime del centrodestra, anche perché si dice che le ragioni di queste “liste di proscrizione” siano altre.
Innanzitutto, dietro questa azione ci sarebbe un gruppo non politico, di imprenditori e professionisti, che vorrebbe tirare le fila della prossima amministrazione: pertanto, ci sarebbe la necessità di eliminare persone che, in forza di un grosso peso elettorale, potrebbero pretendere l’ingresso in giunta o un peso nel determinare la linea dell’azione politico-amministrativa del prossimo governo cittadino.
Altro nodo da sciogliere è la candidatura a sindaco: il “volto nuovo” dovrebbe partire di lì e non è da escludere che Alleanza per Mola voglia proporre Vincesilao o Colonna (che non hanno fatto parte della giunta Diperna, anche se sono stati vicini all’ex sindaco, il primo come presidente del consiglio comunale, il secondo come suo segretario).
Il centrodestra sta pagando lo scotto dell’assenza di partiti e movimenti strutturati (oltre alle sigle, spesso nate solo per la campagna elettorale, c’è ben poco), dando così la volata a personalismi ed alle “cerchie di amici”, che potrebbero dilaniare la coalizione fino a romperla.
Ed anche se la scissione non avverrà, nel caso di vittoria alle prossime elezioni, potrebbero riemergere veti e scontri all’indomani dello spoglio, che determinerebbero l’ingovernabilità del paese (praticamente come accaduto con la coalizione Bene Comune).
Bene, è proprio quello di cui abbiamo bisogno. Cordate interessate, litigi interni, ambizioni senza pudori.
In fondo gli input che muovono centro-destra e centro-sinistra sono speculari tra loro e senza differenze ispirative. Più grida si sollevano dal paese, più schiaffi vengono impartiti, come nei collegi inglesi dell’Ottocento. Entrambi gli schieramenti hanno imprigionato Mola. Chi fa solo cronaca di queste vicende, chi limita la comunicazione alla polemica alla Marco Travaglio, senza coinvolgere la cittadinanza, contribuisce al plumbeo clima che viviamo.
Il nuovo di cui abbiamo bisogno, lo spirito di servizio nella gratuità, tarderanno ancora. I meccanismi di formazione del consenso che sino ad ora hanno prevalso continueranno ad affermarsi.
Mi piacerebbe smentirla amico Ateniese.Purtroppo non è possibile, per la semplice ragione che il suo commento è corretto dall’inizio alla fine.
Per provare ad analizzare ciò che accade alla politica di casa nostra, non si può evitare di partire da una triste considerazione: le ideologie sono quasi del tutto scomparse a favore di uno scopo che è spesso rintracciabile nel tornaconto dei proponenti, nel capitalismo garante dei potenti.
Per una sinistra che sbiadisce, che perde di vista i propri principi fondanti, c’è invece una destra composta da aizzatori di folle stanche e senza entusiasmo verso il futuro, nuovi banditori di intolleranza, attraverso campagne elettorali che quasi incoraggiano atteggiamenti violenti.
“Cos’è la destra, cos’è la sinistra”. È nostalgia.
Ora tutti all’ arrembaggio per la canditatura a sindaco,tutti si sentono in grado di assumersi la responsabilità di governare.”Largo ai giovani” può essere un detto affascinante ma si è preparati per tale compito?C’è l’esperienza necessaria o solo presunzione?Nel passato recente è la politica che ha fallito ,la scelta è stata esclusivamente dei partiti.Mi auguro che in futuro,la politica destra,centro ,sinistra e movimenti,scelga un candidato,non molto giovane,con esperienze amministrative non di un giorno e lo circondi di giovani per il futuro, evitando ulteriori esperimenti.È solo la mia opinione.