Redazionale

Una delle ville a mare confiscate, a ridosso della battigia

“Città Nostra” è entrata in possesso di un documento insabbiato nei cassetti del nostro Comune dal febbraio 2016. E lo pubblica qui di seguito.

E’ il parere pro veritate dell’avv. Saverio Profeta, noto amministrativista e consulente legale del Comune di Mola, relativo al destino delle ville a mare confiscate con sentenza passata in giudicato della Corte di Cassazione.

Le ville a mare situate lungo Viale Europa Unita, in direzione Bari, furono sequestrate, oltre un ventennio fa su iniziativa della Procura della Repubblica di Bari.

Dopo un lungo iter processuale,  la Corte di Cassazione, III sezione penale, con la sentenza n. 17066 del 15.04.2013, in via definitiva, accertava i reati di abusivismo edilizio commessi dagli imputati, che però, dopo la condanna in primo grado, venivano assolti per intervenuta prescrizione, e disponeva la confisca dei suoli sui quali erano stati commessi gli illeciti, con passaggio degli stessi al patrimonio comunale.

Attualmente è pendente presso la Corte Europea di Strasburgo (CEDU) un ricorso di alcuni proprietari per ottenere la restituzione dei suoli confiscati.

Inoltre, nel 2014, uno dei proprietari dei suoli confiscati ha citato in giudizio il Comune di Mola, davanti al Tribunale di Bari, per la restituzione degli oneri di urbanizzazione ed il risarcimento dei danni.

A seguito della sentenza della Cassazione penale e delle successive azioni giudiziarie intraprese da alcuni proprietari, la Giunta Diperna chiedeva all’avv. Profeta un parere pro veritate per orientarsi sulle scelte da intraprendere.

Questo corposo parere (di ben 19 pagine) è stato consegnato nel febbraio 2016 (durante l’amministrazione Di Rutigliano), ma non è stato reso pubblico dagli amministratori. Né alcun consigliere comunale ne ha chiesto pubblicamente informazione. E neppure le forze politiche ne hanno fatto oggetto di discussione.

Tuttavia, il parere pro-veritate dell’avv. Profeta è molto chiaro anche a fronte dell’evenienza di un pronunciamento a favore dei ricorrenti da parte della Corte europea di Strasburgo.

Infatti, il legale scrive che “da questo quadro consegue che il destino delle costruzioni è definitivamente e irrimediabilmente segnato, vale a dire che – a prescindere dalle sorti del titolo di proprietà sui suoli – esse debbano essere demolite.”

“Città Nostra” on line pubblica integralmente il parere pro-veritate dell’avv. Profeta.

Per scaricare il documento cliccare qui.

Un’analisi approfondita del documento, e delle implicazioni di un’eventuale pronuncia della Corte europea di Strasburgo, anche in relazione ad una recente sentenza della Corte costituzionale in materia, verrà pubblicata nel numero di Giugno di “Città Nostra”, di prossima uscita.

 

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