di Andrea G. Laterza

La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari risponde alla lettera di “Città Nostra” e bacchetta con decisione il Comune di Mola.

Infatti, dopo la segnalazione di “Città Nostra” per lo stato di fatiscenza del Torrione, anche la nostra lettera del 20 aprile scorso, in merito alla precaria condizione di Palazzo Roberti, è stata presa in considerazione dalla Soprintendenza alle Belle Arti di Bari.

Nel concreto, il Soprintendente dott. Luigi La Rocca, con una lettera del 15 giugno, ha riscontrato la nostra missiva e, “prendendo atto dello stato di incuria del Palazzo Roberti-Alberotanza e dalla mancata esecuzione di opere di manutenzione ordinaria nonché di opportune accortezze volte a preservare lo stato di conservazione dell’edificio”, a norma di legge, ha invitato il Sindaco (che, al momento, è il Commissario prefettizio) e il Capo-settore Urbanistica “ad intervenire nell’immediato al fine di rimuovere ogni causa di ulteriore degrado dell’edificio, prevedendo interventi d’urgenza volti ad impedire infiltrazioni, esposizione ad agenti atmosferici, introduzione di volatili e distacchi di elementi architettonici lesionati.”

Non solo: il Soprintendente ha altresì rammentato agli organi del Comune di Mola  che, comunque, “pur nell’attesa di interventi complessivi di restauro, devono essere costantemente programmate opere di manutenzione ordinaria, nonché posta in essere ogni accortezza ai fini della corretta custodia del bene culturale.”

Il Soprintendente chiude la sua lettera dichiarandosi “in attesa di ricevere entro 30 giorni una relazione corredata da fotografie attestante l’esecuzione di quanto richiesto”, ovvero gli interventi più urgenti di salvaguardia.

In sostanza, si tratta di un richiamo ben preciso e severo che la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari ha rivolto al nostro Comune, sanzionando di fatto l’assoluta inerzia di provvedimenti concreti: inattuati dalle ultime amministrazioni comunali che, invece, hanno lasciato degradare il Palazzo Roberti ad uno stadio prossimo alla fatiscenza, con gravi pericoli non solo igienico-sanitari ma anche statico-strutturali.

Ricordiamo, ancora una volta che nel 2011 fu approvato un progetto esecutivo generale di oltre 11 milioni di euro per il recupero integrale dello storico edificio e che, più di recente, nel 2014, da quel progetto fu stralciato un primo intervento per il rifacimento delle facciate per un valore di oltre 840mila euro.

Sebbene l’intervento per il rifacimento delle facciate sia già stato finanziato con le risorse del “Patto territoriale Polis”, a tutt’oggi l’Ufficio Tecnico comunale non ha ancora provveduto all’emanazione del bando gara per l’aggiudicazione dei lavori di restauro e manutenzione straordinaria dei prospetti di Palazzo Roberti: un’assoluta negligenza che rischia di tradursi in un ennesimo definanziamento di importanti lavori pubblici.

“Città Nostra” ha acceso da tempo i riflettori sullo stato di grave degrado di Palazzo Roberti, dando voce ai cittadini che lamentano, invano, da anni la seria situazione igienico-sanitaria nella quale i residenti della zona sono costretti a vivere, oltre al pericolo di incolumità per il possibile distacco di parti delle facciate.

Lo abbiamo fatto corredando i nostri articoli con decine di foto e di appelli all’amministrazione comunale pro-tempore ad intervenire. Solo alcuni mesi fa, finalmente, la decisione del Comune di transennare il retro del palazzo che affaccia sulle Vie Buttaro e De Marco, tuttavia senza alcun intervento di regolare pulizia al di là delle transenne.

Il nostro giornale ha poi fatto un passo in più, evidenziando alla Soprintendenza il serio rischio di un totale deperimento della struttura, in uno con il salone delle feste (già restaurato nel 1999-2000 e poi lasciato all’incuria), che segnerebbe la fine per uno dei maggiori capolavori del barocco settecentesco pugliese.

Il nostro appello è stato ascoltato dalla Soprintendenza. Ora deve muoversi il Comune.

“Città Nostra” ha incontrato nelle settimane scorse il Commissario prefettizio: alla dott.ssa Schettini, ancor prima di conoscere la lettera del Soprintendente, abbiamo chiesto provvedimenti concreti. Arriveranno? Soprattutto ora, a fronte del deciso intervento del Soprintendente, ci auguriamo che si agisca quanto prima possibile.

Infine, informiamo i lettori che il nostro appello per il recupero del Torrione ha visto un ulteriore intervento della Soprintendenza (con una seconda lettera ai proprietari).

La pubblicheremo in un prossimo articolo.

Intanto, ecco la lettera del Soprintendente per Palazzo Roberti:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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