La RSA di Mola

Riceviamo da Vittorio Farella a nome del “Comitato Chiudiamo la discarica Martucci”, e pubblichiamo, una lettera indirizzata al Commissario straordinario del Comune di Mola dott.ssa Maria Paola Schettini

e per conoscenza:

Al Capo di Gabinetto del Ministero della Salute

Alla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria Nazionale

All’Agenas

Al Governatore della Regione Puglia dott. Michele Emiliano

Al Direttore Generale ARES Puglia dott. Giancarlo Ruscitti

Al Direttore Generale ASL Ba dottor Vito Montanaro

Al Direttore del Servizio 118 Bari-Bat

Al Direttore Centrale Operativa 118 Bari-Bat dott. Antonio Di Bello

Al Presidente dell’Ordine dei Medici Bari-Bat

Al Presidente dell’Anci

Oggetto: Situazione servizio 118 Bari-Bat e servizio di continuità assistenziale.

Scriviamo per mettere in evidenza la situazione relativa alla “rete emergenza – urgenza” ed al servizio di continuità assistenziale nell’area Bari-Bat.

Il 1 settembre 2011, l’allora Direttore Generale della Asl Ba 4 dottor Colasanto, decretò la chiusura del Punto fisso di Primo Intervento Territoriale medico di Mola di Bari nelle ore notturne, dalle 20:00 alle 8:00, come pure dei P.P.I.T. di Noci, Alberobello, Castellana Grotte, Conversano e Polignano a Mare e altri ancora, avviando così un significativo cambiamento “in peius” dei servizi in parola. Recentemente, l’ 1 luglio 2016, il Direttore Generale della Asl Ba, dottor Montanaro, ha decretato la chiusura, nelle ore notturne, dei P.P.I.T. di Bitonto, Casamassima e Rutigliano.

Con queste ulteriori restrizioni, chiaramente peggiorative, la situazione dell’emergenza/urgenza sanitaria è pressoché al collasso e contribuisce direttamente alla determinazione di ulteriori situazioni di rischio concreto. Basti solo considerare, in proposito, che le ambulanze delle postazioni del 118, di Mola di Bari come tutte le altre ambulanze della Bari-Bat attive, che dovrebbero ora sopperire a molti dei servizi di urgenza prima assolti dai Punti di Primo Intervento disattivati, possono farlo solo in minima parte, perché in numero non sufficiente e perché molto spesso già impegnate in servizio sul territorio.

A quanto premesso è necessario aggiungere le successive considerazioni:

  • Mola di Bari conta 26.000 abitanti;
  • la cittadina si trova in prossimità della Strada Statale 16, teatro sempre più frequentemente di incidenti stradali;
  • il porto ospita una delle più consistenti flotte di pescherecci dell’Adriatico;
  • nel periodo estivo il numero di abitanti subisce un incremento fino a quasi raddoppiare, per la presenza di turisti e di emigranti di ritorno, fenomeno peculiare non solo di Mola di Bari ma di numerose cittadine dell’area Bari-Bat;
  • la collocazione geografica del paese, sulla costa, determina la mancanza di una corona di paesi limitrofi cui fare ricorso per l’eventuale intervento di ambulanze, come per i paesi dell’entroterra, con conseguenti indiscutibili svantaggi;
  • già si è verificata, in diverse occasioni, l’impossibilità a ricevere la dovuta assistenza per la mancata presenza del medico del PPIT in alcuni turni, con l’insorgenza delle prevedibili complicanze del caso;
  • Mola di Bari ospita una R.S.A. con 80 posti letto per anziani, quasi sempre appena usciti da un lungo ricovero ospedaliero,

Non possiamo poi tralasciare alcune considerazioni più attinenti alla sfera specifica dell’argomento in parola, ovvero:

  • il servizio è stato organizzato basandolo sulla predisposizione di una “rete” omogenea: purtroppo omogenei non sono i bisogni dei cittadini né le caratteristiche del territorio;
  • il Ministero e la Regione Puglia hanno stabilito la chiusura totale del Punto fisso di Primo Intervento medico a Mola di Bari (ovvero anche nelle ore diurne) perché nel 2015 ci sono stati solo 1472 accessi. Ma il valore dei 6000 accessi minimi per tenere aperto il servizio va calcolato su 24 ore e non su 12, come ormai da 6 anni avviene a Mola di Bari; inoltre va tenuto presente che il medico non sempre registra tutti gli accessi al Punto fisso di Primo Intervento;
  • il Punto fisso di Primo Intervento medico non offre, e non ha mai offerto, nemmeno quando era classificato come Pronto Soccorso, tutti i servizi previsti e dovuti ai cittadini, i quali sono stati indotti, quand’anche non espressamente indirizzati e senza essere registrati, a recarsi altrove. Così, pian piano, i cittadini non si sono nemmeno più rivolti al P.P.I.T. di Mola di Bari conoscendone i disservizi e riducendo il reale numero di potenziali utenti;
  • i Pronto Soccorso sono sempre più sovraccarichi;
  • negli ultimi mesi è sempre più frequente trovare il servizio telefonico del 118 che lascia l’utente in attesa per molti minuti prima di rispondere e che, da quando è stato creato, il flusso di chiamate verso il 118 è aumentato drasticamente (da marzo a maggio di quest’anno è passato da 23.000 a 27.990);
  • il Direttore della Centrale Operativa del 118 Bari-Bat, dottor Di Pietro, ha chiesto alla Regione Puglia l’aumento del numero delle postazioni degli operatori specializzati che rispondono al 118, attualmente 5;
  • la delibera di Giunta Regionale 2289 del 29/12/2007, all’art.37 comma 2 e 3, stabilisce la garanzia del servizio di Guardia Medica nelle seguenti fasce orarie: a) NOTTURNI FERIALI dalle 20:00 alle 22:30 b) PREFESTIVI E SABATO dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 20:00 alle 22:30 c ) FESTIVI E DOMENICA dalle 8:00 alle 13:00 e dalle 20:00 alle 22:30. Al di fuori di questi orari si può solo telefonare e chiedere la visita a domicilio. Tale delibera costringe perciò la Guardia Medica a uscire per visite domiciliari che invece potrebbero essere evitate; ALLA GUARDIA MEDICA VIENE POI VIETATO, in tali orari, DI APRIRE LA PORTA AL PAZIENTE!

Pertanto i cittadini, oltre a non avere il P.P.I.T., non hanno nemmeno la Guardia Medica, ritrovandosi così costretti a chiamare il 118 per ogni pericolo supposto, creando un sovraccarico che potrebbe essere facilmente evitato;

  • fino ad oggi non è stato attivato l’ambulatorio con i medici di base con i turni di notte, così anche l’ipotesi dei medici di base a turno, come guardia medica, non è mai decollata. Si potrebbe agire in via normativa per rendere obbligatorio tale servizio? Non sarebbe più opportuno che la Regione Puglia mettesse a loro disposizione una struttura pubblica?

Per quanto precedentemente esposto si chiede:

  • di rivedere la disposizione della chiusura del Punto fisso di Primo Intervento Territoriale medico a Mola di Bari poiché non ne sussistono i presupposti per i motivi sopracitati;
  • di sollecitare l’Agenas ad aumentare di un’altra unità le ambulanze sul territorio di Mola di Bari;
  • di caldeggiare l’istanza inoltrata dal direttore di centrale operativa, dottor Di Pietro, alla Giunta Regionale con la quale chiede l’aumento delle postazioni degli operatori che rispondono al 118 e domandare la necessaria copertura al Ministero;
  • di intervenire sulla delibera di Giunta Regionale 2289 del 29/12/2007 Art.37 comma 2 e 3 ripristinando il servizio di Guardia Medica come è sempre stato in quanto non protegge gli operatori dalle aggressioni, anzi, come affermato dalla stessa Regione Puglia, in questi mesi si assiste ad un fenomeno di recrudescenza;
  • di contattare i medici di base di Mola di Bari per verificare la loro disponibilità per i turni di notte.

La nostra Associazione ritiene che l’insieme di tutte le situazioni illustrate possa compromettere in modo pericoloso l’efficacia della rete emergenza – urgenza.

La carenza di tale servizio incide in maniera grave ed irreparabile sui cittadini e in particolare la situazione di Mola di Bari, così come precedentemente richiamata, è stata già messa a dura prova e si riflettei anche sulle popolazioni dei paesi limitrofi.

La ringraziamo anticipatamente per le Sue risposte e per quanto si adopererà nei confronti delle Istituzioni deputate alla soluzione delle problematiche evidenziate.

Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”

Il Presidente

( dott. Vittorio Farella )

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