di Andrea G. Laterza
LE FOTO DELL’ORRORE
Dopo la segnalazione di “Città Nostra” sul grave stato igienico-sanitario e statico di Palazzo Roberti al Soprintendente dott. Luigi La Rocca, mancano pochi giorni alla scadenza del termine dato al Comune di Mola dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bari per dare risposte sui provvedimenti immediati e urgenti finalizzati a mettere in sicurezza lo storico edificio.
Al momento, non abbiamo notizie sulla lettera di risposta del nostro Comune alla Soprintendenza: la segretaria comunale, dott.ssa Carbonara, ci ha detto che l’Ufficio tecnico comunale è all’opera per rispondere.
Non sappiamo cosa potrà rispondere l’ing. Vito Berardi. Sappiamo soltanto che, dalla nostra lettera alla Soprintendenza del 20 aprile, nulla è cambiato nel frattempo.
E se visto dall’esterno il palazzo risulta fatiscente, ora che il nostro redattore Marco Sciddurlo ha potuto visitare l’interno, la situazione appare tragica.
L’avv. Sciddurlo si è spinto sino al balcone del secondo piano; è anche entrato nelle stanze del primo piano.
La situazione è raccapricciante. Ci sono colombi, vivi e morti, dappertutto; anche all’interno i colombi sono liberi di entrare ed uscire da molte parti.
Dopo la lettera della Soprintendenza, è stato pulito alla meno peggio solo l’atrio interno, ma, siccome c’è una massiccia presenza di colombi, è bastato poco tempo perché il cortile (teatro di memorabili serate culturali all’aperto) fosse di nuovo indecentemente sporco.
Sottoponiamo ai lettori il book fotografico dell’orrore, con la consapevolezza di svolgere un ruolo di supplenza della politica e della burocrazia che, invece, avrebbero dovuto attivarsi da tempo per il recupero dell’immobile o, quanto meno, per il mantenimento di condizioni igienico-sanitarie decenti in attesa di procedere a lavori di somma urgenza.
Invece, Palazzo Roberti – alla pari del bubbone delle ville a mare confiscate – è diventato la Caporetto di una classe dirigente assolutamente impreparata e inadeguata a salvaguardare il patrimonio storico-architettonico e il paesaggio e l’ambiente della nostra Mola.
C’è una colpevole negligenza nel non avere, nel corso degli anni, quanto meno provveduto a riparare vetri e finestre per impedire che centinaia e centinaia di volatili prendessero stabile dimora nel palazzo rendendolo impraticabile.
Sarebbero bastate poche migliaia di euro: ora solo per effettuare un’accurata pulizia e disinfestazione ce ne vorranno decine di migliaia.
Sappiamo anche che altri giornali, in un’operazione di copia-incolla, stanno scrivendo dell’interessamento della Soprintendenza a Palazzo Roberti senza mai citare le segnalazioni provenienti da “Città Nostra“: pessima abitudine.
Ma ormai ci abbiamo fatto il callo: quello che ci interessa è che, al di là di articoli (anche i nostri) e di convegni politici annunciati (sempre utili e necessari), si passi concretamente ai fatti.
Palazzo Roberti, autentico capolavoro del barocco settecentesco pugliese e scrigno della nostra Storia, non può, non deve morire.
Ecco le foto: sono tante, ma documentano al di là di ogni giustificazionismo di comodo la situazione più che disastrosa di Palazzo Roberti.
Nel prossimo numero di luglio-agosto di “Città Nostra”, in edicola la prossima settimana, daremo peraltro conto del possibile interessamento di una prestigiosa istituzione culturale al recupero integrale di Palazzo Roberti, dopo i passi mossi dal nostro giornale.
Dall’esterno il palazzo Roberti risulta fatiscente, all’interno, la situazione appare tragica.
Tutto questo è sicuramente causa di una classe dirigente assolutamente impreparata e inadeguata a salvaguardare il patrimonio storico-architettonico e il paesaggio e l’ambiente della nostra Mola.Ma, anche e sopratutto causa di una politica assente da anni che, invece, avrebbero dovuto attivarsi da tempo per il recupero.
Purtroppo amici miei c’è un altro problema tragico che dobbiamo affrontare.I vecchi politici si stanno preparando per la prossima competizione elettorale e il toto candidati alla carica di sindaco è già iniziato.Chi sono? le solite facce di……
Le foto lasciano sconcertati, ma l’ottima iniziativa di Marco Sciddurlo ha il limite di non aver potuto mettere piede all’ultimo piano del palazzo, da molti decenni trasformato in colombaia. Portare a conoscenza della pubblica opinione, dei responsabili dell’amministrazione locale e delle autorità igienico-sanitarie lo stato indegno di quegli ambienti renderebbe appieno l’idea della gravità della situazione.
Parliamo di locali gravati da decine di centimetri di guano, e il guano pesa! La massa specifica può arrivare a 900 kg, il che significa che uno strato di 25 cm in una stanza di sei metri per sei può arrivare a pesare anche 8 tonnellate: per rendere l’idea, è come parcheggiare 7 Fiat Punto nel salone di casa.
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Sono le 09:00 del 10 luglio mentre scrivo; non sono passate neppure 24 ore: al momento, risultano 7058 persone raggiunte su questa pagina facebook (con 39 condivisioni) + 3705 letture sul nostro sito on line.
E’ il segnale che i molesi (quelli residenti e quelli sparsi per il mondo) danno un’enorme attenzione al problema, stanchi di assistere al degrado del paese; e lo sfascio di Palazzo Roberti ne è l’esempio più eclatante.
Città Nostra fa giornalismo d’inchiesta e di cittadinanza attiva: siamo consapevoli di svolgere con cura e attenzione il nostro ruolo e il riscontro pressocché immediato alle nostre segnalazioni, su Torrione e Palazzo Roberti, da parte della Soprintendenza lo dimostra.
Vorremmo che il Comune di Mola, dopo tanta incuria e abbandono colpevole, facesse ora la sua parte. Attendiamo il riscontro che il Commissario prefettizio (ovviamente incolpevole di ogni pregresso) e il Capo settore Urbanistica e lavori pubblici daranno al Soprintendente. E valuteremo se sarà un riscontro attendibile e sufficiente ad avviare quantomeno il risanamento igienico-sanitario dell’edificio.
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