di Andrea G. Laterza
Con l’ordinanza n. 11 del 07 luglio, il Commissario prefettizio ha disposto la nuova circolazione stradale in alcuni tratti stradali che circondano Piazza XX Settembre, a seguito della conclusione parziale dei lavori.
La disposizione entra in vigore dall’apposizione completa della segnaletica stradale.
La novità più rilevante è data dalla riapertura del tratto Via Colombo – Lungara Porto – Via Di Vagno – Via Bovio, con l’inversione del senso unico dall’angolo di Via Di Vagno verso Via Bovio, nel tratto che costeggia il Bar Vittoria.
Allo stesso tempo, viene chiuso il tratto tra Via Colombo e Via Van Westerhout che costeggia Palazzo Roberti, al fine di consentire l’esecuzione dei lavori che renderanno questo tratto interamente pedonale e, quindi, non più carrabile.
In considerazione della pedonalizzazione del tratto anzidetto, resta ancora da definire quale senso di marcia verrà dato a Via Van Westerhout.
L’inversione sarebbe la soluzione più logica, al fine di consentire più agevolmente di raggiungere Corso Umberto per chi proviene da ovest e dal lato mare, e tale fu la decisione annunciata dalla Giunta Diperna a suo tempo.
Tuttavia, sembra che il Comando di Polizia Municipale sia di diverso avviso e propenda per il mantenimento dell’attuale senso di marcia. Una decisione va però presa al più presto, sperando che sia la più razionale e la meno impattante, evitando inutili e oziosi giri intorno alla piazza.
Ecco il testo dell’ordinanza:
Contrariamente a quanto scritto da Andrea Laterza, a me pare invece che la disciplina dei sensi di marcia disciplinata provvisoriamente con questa ordinanza possa rivelarsi la più razionale anche quando i lavori si saranno conclusi, senza quindi alcuna necessità di invertire il senso di percorrenza di via van Westerhout. Permettere la percorrenza di questa strada da nord a sud, ossia dall’incrocio con via Regina Margherita e via Marconi verso la piazza, genererebbe infatti cinque diversi problemi.
Il primo: aumenterebbe il traffico davanti alla chiesa della Maddalena, che è di gran lunga un’area più critica rispetto agli assi carrabili posti alla periferia della piazza. Attraverso via van Westerhout, infatti, vi arriverebbero non solo le pochissime automobili effettivamente dirette in corso Umberto e nelle stradine limitrofe (interdette al traffico e comunque sostanzialmente prive di aree di sosta) ma anche quelle dirette verso la “Mola bianca” (via Vittorio Emanuele e aree limitrofe), del tutto disincentivate a scegliere percorsi alternativi periferici e meno congestionati. Non solo: via van Westerhout sarebbe la porta d’accesso alla piazza anche per gli automobilisti diretti verso via Di Vagno (perché dovrebbero percorrere via Cristoforo Colombo o il lungomare?) e via Principe Amedeo (costoro, oltretutto, troverebbero più agevole imboccare via Bovio, rendendo problematico il rispetto della ZTL).
Strettamente connesso a quanto esposto, si porrebbe un problema di opportunità: cosa fare dell’asse che dal castello, attraverso via Cristoforo Colombo, lambisce la città vecchia e termina al torrione, anch’esso progettato per avere senso unico di marcia da nord a sud: fatto salvo il traffico per la città vecchia (modestissimo, considerando che la zona è priva di parcheggi e, che io sappia, anche di garage), non vi sarebbe infatti alcun automobilista che troverebbe più conveniente imboccare questa strada anziché via van Westerhout. Al termine di lavori così importanti animati proprio dall’idea di aumentare la pedonalizzazione della piazza, si avrebbe il paradosso di mantenere un asse viario sostanzialmente inutile in un’area periferica della piazza e contemporaneamente accrescere l’intensità di traffico nell’area più critica.
Con l’inversione del senso di marcia di via van Westerhout si avrebbero cioè tre alternative per il traffico da nord a sud (il lungomare, via Colombo verso il torrione, via van Westerout verso via Di Vagno) ed una sola da sud a nord (il lungomare): né sarebbe agevole l’inversione del senso di percorrenza di via Colombo, in modo da permettere la percorrenza dal torrione fino al castello. Così facendo si creerebbero due svolte a sinistra, la prima (sulla lungara porto) relativamente agevole, la seconda (nei pressi del castello) che per la larghezza di quel tratto viario sarebbe decisamente problematica, così come oggi lo è l’incrocio tra il lungomare Dalmazia e via Marconi. E di tutto mi sembra che abbiamo bisogno, tranne che di una fila di auto incolonnate davanti al castello: nell’ottica di un piano integrato della viabilità, che non si limiti cioè a guardare solo la piazza, ritengo che anche questo sia un aspetto da considerare.
Andrea Laterza è, non senza ragione, preoccupato del giri più lungo, attorno alla piazza, al quale sarebbero costretti gli automobilisti diretti in corso Umberto. Visto che la bretella carrabile alla spalle di Dona Flor è stata dimensionata per avere un unico senso di marcia, rilevo invece (quarto aspetto) che l’inversione di via van Westerhout costringerebbe gli automobilisti (residenti e non solo) diretti verso nord ad arrivare addirittura sino alla chiesa di Loreto prima di potersi immettere sul lungomare e di doverlo percorrere poi tutto a ritroso contribuendo oltretutto ad aggravarne il traffico.
Il quinto e ultimo aspetto che mi induce a ritenere improbabile l’inversione del senso di marcia di via van Westerhout è il nuovo disegno che si sta dando al marciapiedi allo spigolo del palazzo Introna, ossia proprio tra il prolungamento di via van Westerhout e il prolungamento di corso Umberto: mentre prima si formava grosso modo un angolo retto, oggi si è scelto di allargare il marciapiede e rendere la curva molto più stretta (circa 130°): una scelta che per gli automobilisti diretti in corso Umberto risulterebbe davvero discutibile con l’inversione del senso di marcia di via van Westerhout, ma che invece non creerebbe loro alcun problema se ad essere invertito fosse il tratto stradale fra l’inizio di via Di Vagno e la Maddalena, così come previsto dall’ordinanza emessa in questi giorni.
Quale che sia la decisione che sarà presa dalle autorità cittadine, trovo comunque sorprendente che oggi, 11 luglio, il piano della viabilità definitivo non sia ancora stato reso noto. Ricordo che la chiusura del cantiere era originariamente prevista a metà aprile e che comunque, ad oggi, non è stata ancora emessa l’ennesima determina che rinvii la consegna dei lavori, che perciò al momento in cui si scrive resta prevista per sabato prossimo, 15 luglio.
Il lungo e articolato commento di Nicola Bellantuono, con giuste e puntuali osservazioni, non tiene però conto di un assunto fondamentale che, probabilmente nell’immediatezza del mio scritto, mi è sfuggito.
In sostanza, come ho scritto altre volte in passato sullo stesso tema, l’inversione di marcia di Via Van Westerhout (che ritengo la più razionale), per ottenere efficacia, deve necessariamente vedere l’introduzione della ZTL (zona a traffico limitato) per il suo accesso e percorrenza.
In poche parole, con il senso di marcia invertito, l’accesso di Via Van Westerhout dall’incrocio di Sant’Antonio dovrebbe essere regolato da un accesso telematicamente consentito ai residenti che si affacciano sulla stessa via (e traverse carrabili) e su Corso Umberto (e traverse carrabili) nonché ai negozianti di tali vie e al carico-scarico merci.
E’ questa l’occasione per dare finalmente una modernizzazione al traffico urbano, con l’introduzione del “vigile elettronico” che, ormai, nel 2017, con le notevoli facilitazioni della tecnologia telematica è molto agevole da realizzare: si crea un data base con le targhe delle auto che hanno diritto all’accesso nella ZTL e una telecamera posizionata all’ingresso della ZTL è in grado di monitorare il corretto accesso.
Il sistema telematico individua le auto con targhe non comprese nel data base e genera automaticamente la multa che viene inviata al domicilio del trasgressore.
E’ un sistema ormai utilizzato da moltissimi anni in città italiane grandi e piccole, ed è ora che anche Mola si modernizzi mettendo in soffitta il “vigile transenna”…
Peraltro, ricordo che, dell’introduzione del “vigile elettronico”, se ne parlò a Mola, a Palazzo Roberti, in un convegno organizzato nell’ormai remoto 2004 (ben 13 anni fa!) dal non più esistente movimento civico “Mola Democratica” (che all’epoca avevo l’onore e onere di rappresentare). Si era ancora ai primi passi di quella tecnologia, ma già numerose città grandi e piccole avevano dato pratica alla legge che istituiva, appunto, il “vigile elettronico”.
E ricordo anche che il Comando di polizia municipale e le amministrazioni del tempo preferirono la già obsoleta tecnologia dei dissuasori mobili (i “pistoni” di Via Battisti e Via Colombo), peraltro mai entrata in funzione.
Quanto al lungo giro che Nicola Bellantuono paventa in caso di inversione del senso di marcia di Via Van Westerhout, per i residenti che volessero raggiungere il fronte mare: basta ripristinare il doppio senso di marcia nella bretella che sta alle spalle di Dona Flor (sulla quale affacciano il noleggio biciclette – Ottica Castellana) e, ovviamente, rimettere il senso di marcia preesistente sul lato che costeggia il Bar Vittoria per risolvere il problema.
In ogni caso, mi rendo conto che parlare di ZTL a controllo telematico può sembrare un’eresia in una cittadina che non ha un Piano del traffico e della viabilità (assenza dovuta alla colpevole negligenza delle amministrazioni che si sono succedute) e che demanda alle transenne (presidiate o meno) la funzione di improvvisate e aleatorie ZTL sui generis. Ma se vogliamo fare uno scatto verso la modernità (noi che in quanto a gestione del traffico siamo al medioevo!) è da quella tecnologia che bisogna passare.
Purtroppo, si è perso molto tempo utile. Queste decisioni si prendono contestualmente all’approvazione di un piano dei lavori (e non fu fatto), ma si poteva (e si doveva) comunque fare all’atto dell’avvio dei lavori di ristrutturazione di piazza xx settembre. E non fu fatto… Ora siamo alla conclusione dei lavori e non viene fatto!
Ogni lettore può trarre da sé le conclusioni.
Pur condividendo le osservazioni mosse da Nicola Bellantuono, ritengo, tuttavia, dover propendere per l’adozione di provvedimenti che contemplino quanto descritto da Andrea Laterza.
Il tutto, in considerazione della sussistenza di una problematica, a mio sommesso avviso di non lieve entità, che sta già mostrando risultanze a dir poco discutibili e che induce a prefigurare una situazione addirittura più disastrosa di quella esistente nel passato.
Mi riferisco all’aggressione occupazionale in atto degli spazi riservati ai pedoni, già stracolmi di tavolini e quant’altro ivi posizionato dai gestori degli esercizi di sostanze commestibili ivi allocati.
Un “guaio”, da estirpare alla radice IMMEDIATAMENTE, prima che attecchisca in maniera irreparabile!
Se mi è permesso esprimere la mia opinione, trovo che la inversione di marcia su via Van Westerhout sia una scelta totalmente errata, che creerebbe una miriade di problemi a chi, come me, in quella via ci abita. Non solo il paese si troverebbe ad avere una viabilità completamente orientata in senso Nord-Sud, cosa già di per sè errata, ma per chi lavora a Bari questo implicherebbe dover attraversare necessariamente tutto il paese fino alla fine di Via Di Vagno per poi prendere la tangenziale lato Sud o ritornare indietro facendo tutto il lungomare per prenderla dal lato nord. A parte le perdite di tempo e gli inevitabili ingorghi che si crerebbero, esiste un’altro problema che penso non sia stato minimamente preso in considerazione da chi ha proposto l’inversione. In occasione delle feste o delle manifestazioni che comportano la chiusura della piazza, di fatto non sarebbe più possibile (sempre per i residenti) uscire dal paese. E questa, scusate, mi sembra una penalizzazione un po’ troppo pesante, se lo scopo è solo quello di permettere un più facile accesso a Corso Umberto.
Noto ora che Nicola Bellantuono ha ipotizzato il ripristino “del doppio senso di marcia nella bretella che sta alle spalle di Dona Flor (sulla quale affacciano il noleggio biciclette – Ottica Castellana) e, ovviamente, rimettere il senso di marcia preesistente sul lato che costeggia il Bar Vittoria per risolvere il problema.” Il problema di non poter più uscire dal paese rimarrebbe, però, ed il traffico risultante sarebbe anche più congestionato. Avete presente cosa c’è normalmente davanti al Mercato Ittico? E come pensate che una strada stretta come quella davanti all’Ottica Castellana potrebbe reggere un traffico in doppio senso di marcia, se quello diventasse il punto di snodo di tutto il traffico proveniente da Nord? A volte, sempre con il massimo rispetto, ho l’impressione che chi propone certe soluzioni non abbia la più pallida idea di cosa voglia dire VIVERE nella zona del paese su cui parla. Una zona dove, è bene ricordarlo e come ricordava Aniello Rago, i marciapiedi sono invasi dai tavolini, i ‘concittadini’ usano l’auto per andare a prendere il caffè e si arrabbiano pure se gli si fa notare che i passi carrabili non esistono per permettere un parcheggio facile, i cestini per i rifiuti cartacei sono misteriosamente scomparsi quasi tutti (soprattutto quelli che erano stati posti accanto agli esercizi commerciali) e chi si trova a dover gettare una cartaccia o la mette in tasca o deve arrivare in piazza (i molesi, in realtà, come sappiamo, fanno ben altro….). In conclusione, il mio auspicio è che le misure da prendere siano PENSATE, tenendo conto che la zona centrale del paese non è solo una zona dove la gente va a passeggiare e fare ‘shopping’. E’ anche una zona dove la gente ci VIVE.
Il ripristino del doppio senso di marcia sulla bretella alle spalle di Dona Flor è stato ipotizzato da chi scrive (non da Nicola Bellantuono) e, siccome tale doppio senso era già presente fino all’inizio dei lavori, la sua reintroduzione risolverebbe il problema del raggiungimento dell’area portuale e, quindi, dell’uscita verso sud o verso nord dall’abitato da parte dei residenti in Via Van Westerhout.
Il problema per i residenti di Via Van Westerhout, nel caso di inversione del senso di marcia su quella strada, indubbiamente c’è. Ma come ho già scritto la minore congestione si risolve con l’introduzione di una ZTL a controllo telematico all’imbocco della via, all’incrocio di Sant’Antonio. Che sarebbe davvero l’ora di adottare anche per altre aree congestionate.
D’altra parte, se il senso di marcia per via van Westerhout rimanesse quello attuale, in breve si avrebbe un inutile sovraccarico di tutta l’area della piazza, con la sua circumnavigazione ad ogni ora del giorno.
Infatti, tutti coloro che fossero provenienti da ovest o dal lato mare, per raggiungere Via Bovio, C.so Umberto e Via van Westerhout dovranno necessariamente impegnare Via Colombo, percorrere il lato della piazza tra la Banca popolare e il Torrione, impegnare la bretella alle spalle della Dona Flor e, quindi, il tratto di piazza che costeggia il Bar Vittoria per andare in Via Bovio (che peraltro era finora zona pedonale…). Quanti proseguono devono poi passare davanti alla fontana monumentale e, quindi, dirigersi verso C.so Umberto e Via Van Westerhout…
Praticamente la piazza verrebbe presa d’assalto dalle auto in un perenne carosello, vanificando di fatto la pedonalizzazione.
Mi accorgo ora che questo commento di ACarrata precedeva quello già pubblicato.
Al problema del raggiungimento dell’area portuale ho già risposto (con la reintroduzione del doppio senso di marcia sulla bretella alle spalle di Dona Flor, che già esisteva e che, senza parcheggio ai lati, svolge egregiamente la sua funzione). Dall’area portuale si raggiunge facilmente lo svincolo sud della tangenziale (ma anche proseguendo per Via Di Vagno) oppure si percorre il fronte mare verso nord (non si tratta di grandi distanze).
Il problema del blocco durante le feste esiste, ma si risolve agevolmente consentendo ai soli residenti di scendere sul fronte mare da Via Parini che, a quel punto, con il senso di marcia invertito in Via Van Westerhout andrebbe anch’esso invertito in direzione fronte mare. Per chi abita oltre Via Parini verso la piazza, (solo in caso di blocco della piazza per feste e manifestazioni varie) scenderebbe eccezionalmente da Via Buttaro e, quindi, Via De Marco per poi confluire su Via Parini.
Naturalmente, si tratta di pareri che non hanno alcuna pretesa di verità rivelata: spetta al Comando di polizia municipale fare le opportune simulazioni, magari affidandosi ad un ingegnere dei trasporti del Politecnico di Bari, e decidere.
Però, si decida!
Visto che l’accavallarsi dei commenti ha ingenerato un po’ di confusione, ribadisco che la mia opinione è pressoché identica a quella di ACarrata.
L’esperienza diretta e quotidiana da residente del centro mi induce a credere che le proposte correttive formulate siano nel complesso poco praticabili. Ad esempio, auspico fortemente l’introduzione della zona a traffico limitato (e a sosta riservata a disabili e residenti), ma ricordo pure che viviamo in un comune che per quindici anni non è stato in grado di mettere in funzione i due pilomat già installati, e che anzi non riesce neppure a tenere in efficienza i semafori: rimandare la limitazione del traffico in centro all’entrata in vigore del “vigile elettronico” mi sembra purtroppo un esercizio di ottimismo. La direzione da percorrere è senz’altro quella, ma nel lunghissimo transitorio che si prospetta è richiesta senz’altro l’adozione di misure diverse, di immediata efficacia. Cambiare il senso di marcia solo nei 150 metri tra dona Flor e il bar Moderno, a mio avviso, lo sarebbe.
Mi auguro davvero che il comando di Polizia municipale abbia capitalizzato questi mesi (anzi, a guardare la genesi del progetto: questi anni) per lavorare ad una soluzione non improvvisata, che per una volta non si faccia beffe dei vessatissimi residenti e tuteli gli automobilisti per bene.
Quanto scritto nei commenti è condivisibile poiché ognuno rappresenta un senso logico alla questione. In merito proporrei una soluzione che sposa entrambi i pensieri, nello specifico lascerei il senso unico nella via alle spalle di Donna flor con verso dal torrione a via Di Vagno e possibilità di svolta si a sinistra su via Di Vagno, come già era in passato, e possibilità di svolta a destra verso la vasca monumentale, passando quindi dinanzi al bar Vittoria in senso contrario rispetto al passato. In questo modo si giungerebbe sino a corso Umberto, con la possibilità di svolta ovviamente verso anche via Bovio, così si ridurrebbe anche il traffico su quest’ultima via, visto il giro da fare. In più cambierei il verso di via Van Westherout, quindi da Sant’Antonio alla piazza, per poter svoltare poi solo in corso Umberto e non poter proseguire verso ne via Bovio e tantomeno verso via Di Vagno, poiché come detto prima il senso davanti al bar Vittoria sarebbe a senso unico verso la vasca monumentale.
Preciso che si percorrerebbe in senso unico la via dinanzi al bar Vittoria, in senso verso la vasca, sino a Corso Umberto, senza possibilità di proseguire in via Van Westherout, poiché quest’ultima via avrebbe senso contrario rispetto al passato. Mi piacerebbe avere un vostro parere in merito. Buona giornata.
Nel prendere atto circa una condivisibilità di massima delle proposte formulate, preme, ancora una volta, porre alla comune attenzione quello che per me costituisce il problema principale afferente a tutta la questione: ovvero, la INCOLUMITA’ dei PEDONI.
Se la Piazza XX Settembre è stata ridisegnata nell’ottica della massima fruibilità delle persone (e non già dei mezzi di locomozione), è necessario porre IMMEDIATAMENTE in essere ogni propedeutico accorgimento per porre a tutela la vita di uomini, donne, bambini ed anziani, che dai marciapiedi (allargati non certo per essere invasi da centinaia di tavolini) attraverseranno le strade ciclabili, per recarsi sulle piazzette (da non rendere, come già si paventa, campi di calcio o piste ciclabili).
Quindi, è bene che le linee di percorrenza dei veicoli vengano tracciate con lungimiranza e, soprattutto (conoscendo le modalità comportamentali di noi molesi!)che le regole vengano fatte rispettare da TUTTI.
Perchè, è opportuno ribadirlo, non sempre l’asservimento alle volontà di particolari utenze costituisce strumento per l’acquisizione di consenso in prospettiva!
P.S. Ovviamente, davo per scontato, il verso di percorrenza da via Colombo al torrione resterebbe quello consueto avuto sino ad oggi.
Personalmente avrei fatto una scelta più drastica, la chiusura completa della piazza al traffico veicolare. Realizzando la pavimentazione ad un solo livello, in modo che unisse le piazzette alla città vecchia e la “corona” intorno alla vasca monumentale, portata anch’essa allo stesso livello delle piazzette, conservandone ovviamente il disegno con una pavimentazione differente (anche se quest’ultima opzione sembra che la Sovrintendenza l’abbia bocciata), eliminando, così, la possibilità di circolarci intorno con i veicoli come già successo in passato.
Mi rendo conto che questo mio pensiero non si sposa con quello che è la realtà della circolazione, poiché riporterebbe delle ripercussioni sulla circolazioni delle zone limitrofe.
Ritengo un’ottima soluzione, quella di allargare notevolmente la parte della “corona” pedonabile intorno alla vasca monumentale, anche se in realtà sarebbe stato meglio allargarla di circa un altro metro, in modo da ampliare e dare più enfasi alla zona pedonale, non dimentichiamo la tradizionale passeggiata dei molesi intorno alla vasca monumentale che lottava con i veicoli in transito nella porzione da Cesare Battisti a Via Di Vagno. Allargando la così detta “corona” pedonale si sarebbe altresì ottenuto il restringimento della carreggiata, nel tratto di strada che costeggia il chiosco dei giornali. Tratto in cui, nel recente passato, vigeva un divieto di sosta che sicuramente verrà rinnovato e che probabilmente non sarà rispettato dai veicoli, come già successo, se non con una presenza continua dei Vigili, determinando inevitabilmente problemi alla viabilità. Problema che non si genererebbe se la carreggiata fosse larga lo stretto necessario per il transito dei veicoli, compresi quelli di emergenza.
Sono conscio che le osservazioni qui scritte vanno un oltre il tema della discussione e dell’articolo, incentrati, questi ultimi, sul futuro “migliore” per la viabilità nella zona piazza, per questo mi interesserebbe l’opinione dei Sigg. Laterza, Carrata e Nico Bellantuono, in merito a quanto scritto da me, nei post precedenti, a riguardo dei sensi di circolazione.
Leggendo i commenti, non posso fare a meno di notare che, nel sostenere le proprie opinioni, si continuano a trascurare dei ‘dati di fatto’. Leggo, testualmente:
‘Il problema del blocco durante le feste esiste, ma si risolve agevolmente consentendo ai soli residenti di scendere sul fronte mare da Via Parini che, a quel punto, con il senso di marcia invertito in Via Van Westerhout andrebbe anch’esso invertito in direzione fronte mare. Per chi abita oltre Via Parini verso la piazza, (solo in caso di blocco della piazza per feste e manifestazioni varie) scenderebbe eccezionalmente da Via Buttaro e, quindi, Via De Marco per poi confluire su Via Parini.’ e mi chiedo… Via Buttaro??? Tra quanti anni??? Con il ‘cadavere’ di Palazzo Roberti transennato?? Eppure mi sembra che proprio Città Nostra abbia ben chiaro il problema che rappresenta Palazzo Roberti, no? Ad Aniello Rago, rispondo che il privilegiare la pedonabilità NON DEVE impedire ai RESIDENTI (e sottolineo, RESIDENTI) l’accesso alle proprie abitazioni, la reputo una cosa assolutamente immorale. Devo necessariamente fare il paragone con Monopoli: le strade intorno alla piazza principale, che rappresenta uno snodo importante della circolazione sono completamente percorribili. Mola, invece, che ha una situazione di viabilità molto peggiore ‘decide’ di peggiorarla ancora e peggio per chi si trova a vivere nelle zone interessato, sono problemi loro. Io non nascondo di aver un forte timore per quello che succederà quando questi benedetti lavori saranno completati. Boh… staremo a vedere, ma non prevedo NULLA di positivo.
La situazione di transennamento su Via Buttaro non può durare in eterno.
E comunque, nel transitorio, in caso di chiusura della piazza per feste e manifestazioni, si potrebbe introdurre il senso di marcia alternato fino a via Parini (al fine di raggiungere il fronte mare) per quanti risiedono in via van Westerhout, al di là dell’incrocio con via Parini verso la piazza. Credo che si tratti di alcune decine di auto che accedono a quel tratto, non di più, sia per parcheggio interno che sulla strada (e che certamente non si muoveranno tutte insieme).
In ogni caso, i diritti dei residenti sono senz’altro primari, ma devono essere contemperati con l’interesse generale ad una viabilità ordinata e razionale.
E’ un mio parere, ma chi abita nelle zone a ridosso della piazza ha il privilegio di vivere alla ribalta dei maggiori eventi cittadini e, pertanto, dovrebbe essere pronto a “sopportare” in cambio qualche disagio.
A. Laterza … un conto è ‘qualche disagio’ … un conto è essere privati di un diritto. Tu dici ‘Credo che si tratti di alcune decine di auto’…. Sai benissimo che quel tratto di strada, in questi giorni, è utilizzato da concittadini che vanno a prendere il caffè, che usano anche come parcheggio i passi carrabili. La situazione di transennamento di via Buttaro forse non durerà per sempre ma siamo seri, dai! Ti illudi forse che la situazione venga risolta in qualche giorno? Io sono sicuro che non sarà così e, se sei onesto con te stesso, questo lo sai anche tu. Ripeto, vista la scarsissima attenzione che le varie amministrazioni hanno riservato ai residenti, non mi aspetto NULLA di buono. Anche se in fondo sarebbe semplice, qualora si andasse nella direzione di una inversione di marcia, risolvere la cosa: basterebbe rendere nelle ore di chiusura del centro Via Van Westerhout a doppio senso di marcia, consentendo l’accesso ESCLUSIVAMENTE AI RESIDENTI muniti di contrassegno e sanzionare PESANTEMENTE e SEMPRE i furbi. Ti senti però di poter affermare che ci sarà la volontà di farlo??? Io, onestamente, NO.