di Andrea G. Laterza
Nel prossimo numero di “Città Nostra”, a giorni in edicola, tratteremo della fase conclusiva dei lavori di Piazza XX Settembre con alcune opinioni a noi riferite da esperti in materia di lavori pubblici.
Si tratta di giudizi che mettono in dubbio alcune scelte tecniche, in particolare la canalizzazione e smaltimento delle acque piovane in alcuni importanti tratti stradali, e la scelta dei materiali per la pavimentazione (giudicata eccessivamente tenera e porosa), con la relativa posa in opera.
Intanto, vi offriamo una carrellata fotografica che evidenzia numerose irregolarità nella pavimentazione nei tratti già aperti al pubblico.
Vogliamo sperare che si possa rimediare in sede di rifinitura, a cura della ditta appaltatrice.
Ricordiamo che il termine dei lavori, fissato dalla gara d’appalto al 10 aprile (120 giorni dall’inizio), è stato più volte prorogato dal Capo settore Urbanistica e Lavori pubblici del nostro Comune, ing. Vito Berardi.
L’ultimo termine, stabilito al 30 giugno, è stato ulteriormente prorogato al 15 luglio, ma – stante lo stato di avanzamento lavori – è impossibile che possa essere rispettato.
Peraltro, nei social network, proprio in queste ore, si avanzano dubbi sulla realizzazione della pavimentazione sul marciapiede lato palazzo Introna – ex Bar Viola.
Dalle immagini fotografiche che pubblichiamo sembra che non sia stato realizzato preventivamente il massetto con rete elettrosaldata, già posto in opera nelle altre sedi pedonali realizzate.
In proposito, sarebbe opportuno un chiarimento dell’ Ufficio tecnico comunale che smentisca o chiarisca i dubbi sollevati in proposito.
Vogliamo precisare che Città Nostra ha da subito condiviso la scelta di ristrutturare piazza xx settembre e che, come molesi, ci sentiamo orgogliosi di poter vantare una piazza che, indubbiamente, sta ora acquisendo un nuovo fascino, sia per la nuova illuminazione che per la nuova pavimentazione in pietra bianca.
Tuttavia, in qualità di giornale locale abbiamo il dovere di far risaltare eventuali carenze progettuali ed esecutive, informandone i lettori con lo scritto e con le foto.
Sicuramente non esistono opere perfette, tuttavia – poiché si tratta di denaro pubblico – sia la scelta dei materiali, che l’esecuzione, come pure il controllo deve essere effettuato a regola d’arte.
Abbiamo posto dei dubbi che rivengono dalla documentazione fotografica pubblicata e dal parere di alcuni esperti in lavori pubblici.
Si è ancora in tempo per rimediare ad eventuali errori progettuali (ad esempio nella raccolta e smaltimento acque piovane, che, peraltro, sembrano essere stati evidenziati dalla stessa ditta appaltatrice all’Ufficio tecnico comunale), di esecuzione (posa in opera di basole scheggiate o con profonde fenditure) e di eventuale mancata realizzazione di zone pavimentate senza la posa di rete elettrosaldata per massetto.
Meglio rivedere ora il lavoro che dover poi spendere altro denaro pubblico in futuro per nuovi lavori di rifacimento.
Ancora una volta…. la stessa “musica”; da qualunque postazione la si voglia ascoltare.
Mola sembra essere diventata un luogo abitato da ventiseimila urbanisti, pronti a dissertare (leggasi, denigrare) circa le scelte(alcune delle quali, invero, discutibili) a monte operate, per il nuovo disegno del massimo luogo di aggregazione della nostra (derelitta) comunità.
Salvo, poi, adoperarsi fattivamente, per rendere il medesimo una succursale della nota discarica a monte della nostra cittadina… tra l’indifferenza di coloro i quali, pur deputati istituzionalmente alla tutela e salvaguardia dell’ambiente, continuano a preferire il volgere altrove il proprio sguardo.
Basti, ad esempio, porre attenzione alla pavimentazione appena realizzata sul marciapiedi antistante la “zona Bar Vittoria”, per rendersi conto di come la medesima possa essere già accostata ad una qualunque zona disastrata per cause riconducibili anche al “passare del tempo”, nel mentre, i riquadri riempiti con terreno, dove sono stati piantumati gli alberelli, pare essere stati scambiati per pattumiere, ove versare impunemente ogni sorta di rifiuto indifferenziato.
L’atavico esercizio del lamentarsi, dunque, non può che ingenerare ulteriore rabbia… se non supportato da concomitante fattivo impegno, personale innanzitutto, volto a tutelare un patrimonio che appartiene ad ogni singolo cittadino…. un patrimonio, per la cui costituzione è stato impiegato danaro riveniente da scorte accumulate mediante il versamento di tasse e contributi da parte di ogni singola persona.
Per la qual cosa, se non vi è dubbio come debba esercitarsi un appropriato controllo, finalizzato all’ottenimento di un prodotto realizzato…a regola d’arte, è altrettanto indubitabile che ogni cittadino si renda conto di non poter perseverare in atteggiamenti di certo non confacenti ad una comunità degna di fregiarsi dell’appellativo di “civile”.
Basta, dunque, con le chiacchiere… e s’inizi a porre in essere un esercizio di controllo a tappeto, ed a trecentosessanta gradi, utile a rimuovere (colpendo i colpevoli….nelle tasche)ogni ostacolo utile al perseguimento del pubblico decoro; partendo, ove necessario, dalla sollevazione dall’incarico di quanti preposti all’esercizio di “controllore”.
La misura è ormai colma!