Per assoluta mancanza di spazio sul numero in edicola di “Città Nostra” non abbiamo potuto pubblicare l’interessante e acuto articolo di Giovanni Sciannameo, dagli USA, che offre una testimonianza diretta del fenomeno della violenza nei contesti urbani americani. Ce ne scusiamo con lui e, in ogni caso, lo offriamo ora all’attenzione dei nostri lettori.

Il luogo della sparatoria fotografato da Giovanni Sciannameo: ne hanno parlato giornali e Tv di tutto il mondo

 

Il facile commercio delle armi negli USA causa dell’ennesima esplosione di violenza

IL VIOLENTO DELLA PORTA ACCANTO

Il nostro corrispondente negli States ci racconta un grave episodio accaduto nella sua città di residenza, oggetto delle cronache giornalistiche mondiali.

di Giovanni Sciannameo

Lo scorso 15 giugno, l’America si è svegliata con una terribile, anche se non infrequente, notizia. Una sparatoria contro dei rappresentanti del partito repubblicano in un campo da baseball, in una città storica e famosa per la guerra civile e la rivendicazione dei diritti civili: Alexandria.

Questa volta, la vicenda mi ha particolarmente turbato, più di quello che si possa immaginare: ha colpito la mia comunità, ancora sconvolta per l’incomprensibile disgrazia.

Mi sono recato sul posto del delitto, durante la pausa pranzo. Potete immaginare il notevole afflusso di giornalisti da tutte le parti del mondo che, incessantemente, andavano alla ricerca di notizie e nuove informazioni per svelare la verità dei fatti.

Prima di fare un resoconto dell’accaduto, è importante precisare che il tutto è avvenuto in un benestante quartiere residenziale di Alexandria, Del Ray, e, non è un caso, che i deputati inseriti in squadre di baseball, abbiano scelto quel luogo per allenarsi.

L’attenzione dei media internazionali per il grave attentato

Detto questo, la vittima è Steve Scalise, deputato capogruppo repubblicano, che si trovava nel parco “Eugene Simpson” di Alexandria (Virginia), dove si stava allenando per la partita di baseball che si sarebbe dovuta tenere il giorno dopo (il deputato gioca in una squadra di baseball composta da colleghi del suo partito e ogni anno, i democratici e repubblicani giocano insieme).

Per fortuna l’atto delittuoso non si è concluso con la morte del deputato che, secondo le prime testimonianze, è in condizioni stabili. Notevole è stato l’intervento del senatore Jeff Flake e il Rep. Brad Wenstrup che sono intervenuti immediatamente dopo la sparatoria per rianimare il deputato.

E, ovviamente, non sono mancati il coraggio e la professionalità del “Capitol Police” , con un intervento deciso ed efficace . Il responsabile della tragedia, James T. Hodgkinson, (uomo bianco di 66 anni e residente ad Alexandria da sei mesi), ha sparato 50 colpi con un fucile semi-automatico, ferendo anche due poliziotti.

La sparatoria, avvenuta su un campo da baseball, tra il “terrorista occidentale” e la polizia, è durata dieci minuti ( James è morto subito dopo che è stato catturato dalla polizia). James, prima di trasferirsi ad Alexandria, abitava nello stato dell’Illinois (non è ancora chiaro il motivo del suo trasferimento in Virginia).

Sulla base di affermazioni fatte su facebook, James era un sosenitore del progressista/socialista Bernie Sanders ed aveva sviluppato, nel corso della campagna elettorale, uno sfrenato anti-trumpismo che ha alimentato e incrementato il suo astio verso la classe “ricca e capitalista”.

Negli ultimi mesi aveva vissuto nel suo furgone ma era ben noto agli ambienti del quartiere circostante. Stando alle limitate testimonianze, da parte di chi lo conosceva, il carattere di James era introverso, calmo e di poche parole ma dai comportamenti tipici di chi, non sentendosi parte integrante e integrata della società, attende il momento giusto per manifestare il proprio disagio e rifiuto, anche ricorrendo a soluzioni estreme.

Per chi vive un costante senso di frustrazione e di isolamento, possedere un fucile semi-automatico è come ritrovarsi provvisto di super poteri. Detto questo, cosa può fare la politica per ridurre o contenere il verificarsi di tali crimini?

Da precisare: il deputato repubblicano colpito dalla mitragliata di James, è un vigoroso sostenitore del mercato delle armi in USA. I repubblicani (sostenuti dal NRA e dalle lobby delle armi) continuano a sottovalutare il grave malcontento, vissuto e patito da gran parte della popolazione americana.

La nuova amministrazione politica statunitense, è favorevole all’ uso delle armi, anche nelle “gun free zone” (spazi pubblici dove è vietato portare pistole), a differenza dei democratici che vorrebbero investire più nella prevenzione (rafforzare i controlli sulla vendita di armi da fuoco) e nei servizi sociali.

E’ importante anche considerare che in America, oltre alle “banali” pistole a mano, i fucili d’assalto semi-automatici sono legittimi e possono essere acquistati da qualsiasi cittadino purchè privo di precedenti penali.

Ora, indipendentemente dalla legge, ci troviamo di fronte ad un paradosso: da una parte, l’America è decantata come uno dei Paesi più sicuri e vivibili del mondo, dall’altra si sottovaluta o ignora che sono in circolazione più armi da fuoco che abitanti statunitensi (ogni anno sono vendute più di 20 milioni di armi da fuoco ).

Il ragionevole sospetto è che non vi sia, in fondo, una questione di legittima difesa, quanto una persistente, perniciosa e ingiustificata cultura che esalta l’uso delle armi da fuoco e incentiva la loro produzione.

Se il popolo americano vive e condivide una cultura sostanzialmente pacifista, a tutela della pace e della vita, la politica deve fare tutti gli sforzi possibili per assecondarla, non, al contrario, incentivare il radicarsi di una mentalità di tutt’altro segno.

Gli effetti di tali, gravi, incoerenze, sono sempre disastrosi, per tutti e ciascuno, nella breve e lunga durata.

Mi auguro che la politica, e non solo quella americana, riveda strategie e scelte che di fatto vanno contro le finalità verso cui ribadisce di tendere: promozione e difesa del ben-essere, individuale e sociale.

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