Redazionale
Transennato anche il prospetto principale di Palazzo Roberti: si vuole occultare così lo scempio del guano dei colombi ai piedi dell’edificio (foto Cesario Rago)
ANCHE IL PROSPETTO PRINCIPALE DI PALAZZO ROBERTI E’ STATO TRANSENNATO.
“CITTA’ NOSTRA” SCRIVE AL RESPONSABILE ASL, E PER CONOSCENZA ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA, PER CHIEDERE INTERVENTI URGENTI DI BONIFICA IGIENICO-SANITARIA.
A proposito dei provvedimenti urgenti da prendere per Palazzo Roberti, la risposta del Commissario straordinario del nostro Comune al Soprintendente alle Belle Arti (che abbiamo pubblicato stamattina), evidenzia un fatto molto grave.
Infatti, in un passaggio della lettera, così scrive la dott.ssa Schettini al Soprintendente dott. La Rocca: “Si fa presente che non risultano programmate opere di manutenzione ordinaria da parte delle Amministrazioni di questo Comune” e poi precisa che la difficile situazione finanziaria “non consente nell’immediatezza di effettuare, con fondi di bilancio, interventi di manutenzione ordinaria sull’immobile”.
(foto Cesario Rago)
In sostanza, lo storico palazzo – al di là dei futuri interventi per il rifacimento delle facciate e dei futuribili scenari di recupero integrale -, sembra consegnato a tempo indefinito al degrado più totale, con la vasta e devastante colonizzazione di ogni ambiente da parte dei volatili che, a centinaia, vi hanno preso stabile e incontrastata dimora, con la presenza ovunque di una quantità impressionante di escrementi.
A fronte dell’insoddisfacente lettera del Commissario straordinario del Comune di Mola, che evidenzia peraltro le gravi responsabilità delle ultime amministrazioni, “Città Nostra” ha inviato una precisa richiesta di intervento – al fine della bonifica igienico-sanitaria dello stabile – al Direttore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica della ASL, dott. Francesco Nardulli, e per conoscenza alla dott.ssa Schettini e al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari, dott. Giuseppe Volpe.
(foto Cesario Rago)
Altresì, nella lettera cogliamo anche l’opportunità di richiedere la riapertura dei servizi igienici della villa comunale di Piazza degli Eroi, la cui chiusura sta provocando forti disagi nella popolazione anziana.
Nel frattempo, come documentano le foto che pubblichiamo, anche la facciata principale di Palazzo Roberti è stata transennata: è evidente che il pessimo “spettacolo” del guano che si accumula giornalmente ai piedi dell’edificio è di difficile gestione e, quindi, le Autorità comunali hanno pensato di transennare per mostrare il meno possibile a cittadini e turisti.
Ecco il testo della nostra email:
ALLA CORTESE ATTENZIONE DEL DOTT. FRANCESCO NARDULLI, DIRETTORE DEL SERVIZIO DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA DELLA ASL BARI
e, p.c.
Alla Dott.ssa Paola Maria Bianca SCHETTINI, Commissario straordinario del Comune di Mola di Bari
Al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari – Dott. Giuseppe Volpe
Oggetto: Mola di Bari: Grave situazione igienico sanitaria nel Palazzo Roberti e nella zona attigua e chiusura servizi igienici pubblici della villa comunale.
Egregio Dott. Nardulli,
in qualità di Direttore editoriale del periodico molese “Città Nostra”, edito dall’omonima Associazione culturale regolarmente iscritta all’Albo delle associazioni del Comune di Mola di Bari, sono a rappresentarle l’insostenibile situazione igienico-sanitaria dello storico Palazzo Roberti (di proprietà comunale), che domina la piazza centrale di Mola di Bari (Piazza XX Settembre), nonché la perdurante chiusura dei servizi igienici della villa comunale.
Le allego alcuni link che portano a diversi articoli scritti on line dal nostro giornale (mensile in versione cartacea, registrato presso il Tribunale di Bari n. 1574 del 13-05-2002), a vastissima diffusione locale, con migliaia di visualizzazioni giornaliere, sia sul sito web che sulla collegata pagina facebook.
Come potrà leggere, in merito alla grave situazione igienico-sanitaria del Palazzo Roberti, recentemente è stata inviata anche una petizione degli abitanti, che risiedono nella zona retrostante al palazzo (densamente popolata), al locale ufficio ASL di Mola di Bari, oltre che alla Procura della Repubblica, alla Regione Puglia e al Comune di Mola.
Al momento, non c’è stato alcun riscontro da parte degli Uffici della ASL, mentre la situazione si aggrava con le altissime temperature di questo periodo: l’intero palazzo, imponente e molto grande, è stato interamente colonizzato da centinaia di colombi che prolificano indisturbati a causa dell’abbandono della struttura e della presenza di ampi varchi nelle finestre e nelle porte-finestra, prive di vetri e prive di efficace chiusura.
Il cattivo odore è fortissimo, disgustoso e pervasivo in ogni ambiente interno e si diffonde all’esterno verso le abitazioni prospicienti delle Vie Buttaro, De Marco, Van Westerhout e il pulviscolo del guano essiccato si diffonde nell’aria, raggiungendo tali abitazioni, con grave pericolo di infezioni.
Le fotografie scattate anche all’interno sono molto eloquenti: ci sono sicuramente diversi quintali di guano distribuiti su ogni superficie esterna ed interna.
Può verificarlo dall’articolo: “Il book fotografico dell’orrore”, sebbene le foto abbiano una rappresentazione per difetto, giacché il secondo piano (fotografato solo in un piccolo ambiente) è il più devastato e infestato dalla presenza dei volatili. Si stima comunque un’altezza del guano, al secondo piano dell’immobile, di molti centimetri (probabilmente alcune decine) negli ambienti più esposti.
Ecco i link che portano agli articoli:
https://www.citta-nostra.it/2017/07/13/palazzo-roberti-i-residenti-scrivono-alla-procura/
https://www.citta-nostra.it/2017/07/09/palazzo-roberti-book-fotografico-dellorrore/#more-36816
https://www.citta-nostra.it/2017/03/05/palazzo-roberti-degrado-infinito/#more-34595
https://www.citta-nostra.it/2017/03/07/palazzo-roberti-finalmente-comune-si-muove/#more-34636
https://www.citta-nostra.it/2017/04/19/palazzo-roberti-si-aggravano-pericolo-e-degrado/#more-35520
E, inoltre, ecco i link sulla perdurante chiusura dei servizi igienici pubblici situati nella Villa comunale di Piazza degli Eroi (San Domenico), tradizionale ritrovo storico giornaliero di molte decine di anziani, che ora si vedono costretti ad espletare i propri bisogni fisiologici a ridosso dell’edificio chiuso e tra la vegetazione, pur in presenza di donne e bambini che frequentano i giardini e dello svolgimento quotidiano del mercato ortofrutticolo che si tiene a pochi passi:
https://www.citta-nostra.it/2017/05/15/gabinetti-chiusi-la-commissaria-intervenga/#more-35994
https://www.citta-nostra.it/2017/05/15/gabinetti-chiusi-la-commissaria-intervenga/#more-35994
In attesa di un Suo cortese cenno di riscontro, si inviano distinti saluti.
Mola di Bari, 10 Agosto 2017
Dott. Andrea Giorgio Laterza
Direttore editoriale “Città Nostra”
Associazione culturale “Città Nostra”
Corso Italia, 54 – 70042 Mola di Bari (Ba)
citta.nostra@libero.it
Il 17 gennaio 2017, l’allora sindaco Di Rutigliano, su espressa sollecitazione del Servizio Igiene e Sanità Pubblica della ASL, emetteva un’ordinanza sindacale (disponibile nell’archivio dell’albo pretorio comunale: pur trattandosi di un atto pubblico non ne riporto gli estremi per rispetto della privacy delle persone citate) che imponeva a un privato, proprietario di un’autovettura non più in utilizzo “invasa e circondata da erbacce” e posta in un piazzale di sua proprietà alla periferia dell’abitato, di “provvedere al taglio delle erbe infestanti e alla derattizzazione” entro trenta giorni, in quanto la condizione dell’autovettura e del piazzale prefigurava un “possibile habitat naturale per la profilazione (SIC) di insetti e roditori”.
Si trattava di un’ordinanza che imponeva l’intervento in maniera perentoria, senza subordinarlo alla verifica che la contingente situazione economico-finanziaria del proprietario fosse compatibile con l’esecuzione nella sua proprietà di quell’atto di ordinaria manutenzione. Tutto corretto, se è vero che il rispetto degli obblighi in materia di igiene e la salvaguardia dei diritti di terzi non sono subordinati a verifica di sostenibilità economica.
Ma allora, perché mai le misure di profilassi igienico-sanitaria imposte alla carcassa di un’auto fra le erbacce di un cortile privato, rispetto alla quale si è riscontrato solo un danno “possibile”, non vigono per un edificio palesemente malsano e pericolante che occupa una superficie di 1600 metri quadri e si sviluppa su quattro piani più il lastrico solare nel quartiere più densamente frequentato del Comune? Non trovo alcuna plausibile giustificazione né dell’ignavia dell’amministrazione comunale (che mi risulta dotata degli strumenti per reperire somme non messe a bilancio quando si tratta di affrontare spese urgenti) né della reticenza complicemente omissiva della ASL: viviamo forse nel sogno distopico della Libera Repubblica di Mola, nella quale il pericolo per la salute e l’incolumità vige a seconda delle risorse di chi lo genera o della sua condizione di ente pubblico o di privato cittadino?
Quand’anche fosse così, faccio presente che persino il Regolamento Comunale di Igiene e Sanità di questa Libera Repubblica Distopica Molese (delibera consiliare n. 64 del 22 dicembre 2004) obbliga i proprietari degli immobili a provvedere alla loro pulizia per evitare l’accumulo di guano: si abbia adesso almeno il coraggio di abrogare quella disposizione regolamentare disattesa dallo stesso Ente che l’ha emessa.
Quanto ai rischi di natura statica che concernono Palazzo Roberti, invece, l’invito è di risparmiare il nolo di quelle transenne, foglie di fico incapaci di proteggere alcunché, e abrogare direttamente la legge di gravità.
Le transenne servono a limitare la zona per pericolo crolli anche dal prospetto centrale: attraverso le maglie della rete “di protezione” il guano si percepisce comunque.
Lo sbarramento non esclude affatto che in caso malaugurato di cedimenti i detriti vadano ben oltre la zona delimitata, arrecando comunque danno a persone e cose. Insomma: le transenne non tutelano da responsabilità.
Gli Enti coinvolti non possono limitarsi a scambi di missive fotografando lo stato delle cose. Hanno l’obbligo amministrativo, giuridico, morale di intervenire. È una emergenza! Se dovesse aggravarsi non potrebbero limitarsi a far riferimento alla scarsità di risorse.
Tutte le parti in causa non dovrebbero dimenticare poi che in via Buttato vi è un laboratorio di analisi cliniche adiacente, a meno di tre metri, palazzo
Roberti.
Anche se, paradossalmente, l’intervento sulle facciate fosse programmato a breve, le norme non consentirebbero di porre mano all’opera senza una bonifica.
La presenza invasiva dei colombi riguarda anche il teatro comunale, in particolare il tetto. All’imbrunire le terrazze di palazzo Roberti e del teatro diventano un tappeto di volatili che riproduce immagini del famoso film Bird.
Una considerazione a latere: dove sono i politici nostrani? Perché non intervengono sull’argomento? Dove è il PD, col suo splendido candidato Sindaco in pectore? Han ciarlato tanto durante la crisi, senza parlare mai di problemi reali: ora tacciono confermando la propria inadeguatezza?
Rieleggerli sarebbe come se gli americani confermassero tra tre anni Donald Trump.
Noi tutti però di recente li abbiamo ricordati, in particolare quelli della maggioranza uscente. La loro triste memoria ci è tornata alla mente pagando la tassa sui passi carrabili, cresciuta appena del 100%. Che buoni …
Non possiamo andare avanti in questo modo che significa “la difficile situazione finanziaria non consente di effettuare, con fondi di bilancio, interventi”.Allora di che parliamo! Non prendiamoci più per i fondelli e accettiamo con rassegnazione la scempio che ci circonda.Come ha fatto l’ impresa Martinelli a portare a termine i lavori?I finanziamenti erano sufficienti?Capisco quando il professionista dichiara ho paura. Paura di consegnare la piazza alla pubblica fruizione. E ‘ vero che alla base vi è la mancanza di rispetto che molti di noi non ha per il bene comune ma altri aspetti provocano danno ad un’opera appena realizzata . Le pavimentazioni già imbrattate di sostanze oleose e residui di cibo. Mi chiedo se è stato effettuato un trattamento protettivo su tutta la superficie della piazza.Trattamento protettivo antimacchia e ravvivante per conferire all’opera una protezione idro.oleorepellente per lungo tempo.
E poi la devastante colonizzazione dei volatili che, a centinaia, vi hanno preso stabile e incontrastata dimora, con la presenza ovunque di una quantità impressionante di escrementi.Non era una novità, ma non si è fatto nulla preventivamente per eliminare il fenomeno.