di Andrea G. Laterza

Gli ultimi scampoli della festa, questa notte: gli orchestrali scendono dalla cassa armonica, tra la folla, per il “carosello” finale (foto Nicola Rotondi)

Non era facile il compito del Comitato Festa Patria, quest’anno.

Il taglio di ben 15.000 euro (sul contributo di 20.000 euro, elargito negli ultimi anni) imposto dalla dott.ssa Schettini, Commissario straordinario del nostro Comune, e lo scarso gettito ottenuto dalla questua presso le abitazioni dei molesi, avrebbe scoraggiato anche i più tenaci.

Eppure, con un’ottima prova di perseveranza e di volitività, il giovane Presidente Vito Lucarelli e l’intero comitato, hanno fatto di necessità virtù producendo un ottimo risultato complessivo.

L’esito positivo va ascritto alla maggiore disponibilità di risorse finanziarie, grazie all’impennata nella contribuzione registrata nelle ultime settimane, dopo i ripetuti appelli (provenienti anche dal nostro giornale): tant’è che si è potuto assistere ai fuochi pirotecnici del lunedì, non previsti nel programma ufficiale iniziale.

Il “carosello” che chiude la festa (foto Nicola Rotondi)

Ma, soprattutto, il successo è l’effetto di un notevole e ben calibrato sforzo organizzativo di Vito Lucarelli e del suo motivato staff.

Citiamo alcune novità degne di essere rimarcate:

 

  1. Lo spostamento della cassa armonica dalla piazzetta del Caffè Roma all’area antistante Palazzo Roberti: ne ha giovato lo spettacolo complessivo, con una maggiore centralità e visibilità della tradizionale esibizione bandistica.
  2. Il posizionamento, attorno alla cassa armonica, di oltre cento sedie per i cultori della musica operistica: impediti negli ultimi anni dal poter assistere da seduti ai concerti, per l’assurdo proliferare di sedie e tavolini “a consumazione”, che cingevano d’assedio “l’orchestra” (per il futuro, va meglio circoscritta l’area riservata al pubblico: impedendo che gli avventori del vicino bar sottraggano sedie e si accalchino a ridosso degli ascoltatori).
  3. L’aver impedito che  venisse occupata l’estensione del sagrato della Chiesa della Maddalena con tavolini e sedie: dando così decoro all’edificio religioso che ospita la statua della Patrona di Mola. Non dimentichiamo che, negli ultimi anni, per accedere alla Chiesa occorreva farsi largo in una distesa disordinata e caotica di sedie e tavolini posizionati fin sotto i suoi gradini. Un’indecenza che finalmente ha avuto fine.
  4. Lo spostamento delle bancarelle del mercato di merci varie nell’area portuale, dando coesione e maggiore ordine e decoro alla festa.

(foto Sabino Guardavaccaro)

Inoltre, una scelta molto felice si è rivelata la scelta dell’illuminazione artistica: bella, elegante, compatta, ben posizionata, con uno splendido effetto scenografico.

Anche gli spettacoli di musica leggera sono stati graditi dal pubblico, sebbene il basso budget non abbia potuto richiamare nomi di maggior presa. La Street band “Conturband” è stata poi una piacevole riconferma.

(foto Nicola Bellantuono)

Insomma, una festa molto ben riuscita, e non solo per il gran lavoro del Comitato e del suo giovane presidente (senz’altro, a nostro parere, da riconfermare e incoraggiare), ma anche per la nuova disposizione di Piazza XX Settembre che, dopo i lavori di ristrutturazione, ha facilitato uno svolgimento più ordinato e meglio coordinato della festa.

La piazza, cuore e grembo di Mola, si presenta ora molto più ampia, più razionale nei suoi spazi, più ariosa: la bella fontana monumentale viene esaltata nella sua centralità dall’estensione della sua pedonalità e l’eliminazione della bretella stradale che costeggiava Palazzo Roberti mette in deciso risalto lo storico edificio, protendendolo nella nostra agorà.

Oggi più che mai, si evidenzia la necessità del suo integrale recupero con una destinazione d’uso coerente con il suo carattere storico, culturale e artistico.

 

 

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