di Nicola Rotondi
Spente le luci della festa patronale, il quadro politico riprende a vivacizzarsi in vista delle prossime elezioni amministrative.
Più probabilmente, non si è mai affievolito, date le prime manovre in fase di svolgimento.
Il cammino è ancora lungo e in continua evoluzione, ma, per il momento, tengono banco situazioni che accomunano i due principali schieramenti: frammentazioni, faide interne e tentativi di ricomposizione provenienti dall’esterno della città.
Ecco il quadro dei movimenti di truppe e generali nel centro-sinistra e nel centro-destra:
Centrosinistra: Pd sorvegliato speciale
Il circolo del Pd riprende la sua attività con la riunione non ufficiale degli autoconvocati Pd (principali esponenti, Antonio Tricase e Carlo Scarimbolo) prevista per domani, giovedì 14, nella quale si parlerà dei nodi legati al congresso che si terrà il 14 o il 21 ottobre, e dell’organizzazione di un dibattito aperto – anche all’ala fedele a Pino De Silvio – su tematiche d’interesse cittadino (servizi, viabilità, cultura, turismo, pesca e attività produttive).
Dati i rapporti insanabili tra le due fazioni, saranno presentate due liste congressuali. Ricalcando quelle del congresso nazionale della scorsa primavera, si va verso la “strana alleanza” tra le mozioni Renzi-Orlando contro quella facente capo al governatore della Regione Puglia Michele Emiliano.
Nel frattempo, il segretario provinciale Ubaldo Pagano e il segretario regionale Marco Lacarra cercano di raffreddare le due anime di Piazza degli Eroi e portarle a un’unica mozione, considerando – a dire dei vertici territoriali – che i rapporti di forza in campo si equivalgono e, di conseguenza, qualunque sarà la parte sconfitta darà in ogni caso filo da torcere a quella vincitrice.
Una sorta di “volemose bene”, dicono dall’interno del Pd, di successo tutt’altro che garantito, alla luce di quanto avvenuto nel congresso dell’aprile 2016. Non sono tra l’altro escluse diaspore clamorose in caso di affermazione della parte avversa.
Le questioni interne al Pd non sono indifferenti ad altri attori della politica.
Circola la voce relativa all’imminente ingresso nel partito – già ventilata negli ultimi due anni – di Gianni Alberotanza.
In parallelo, l’ex assessore Niki Bufo è dato vicino a quello che fu il gruppo degli indipendenti nel consiglio comunale (Nicola Tanzi, Gianni Siciliano, Vito Lepore, Franco Battista), orbitante attorno a Lacarra e al quale nei mesi scorsi si era già aggiunta l’ex consigliera Angelica Tribuzio.
Interessato al braccio di ferro in corso è anche l’ex sindaco Giangrazio Di Rutigliano, schierato dall’esterno con la parte del Pd (gli “autoconvocati”) che cercò di scongiurare la caduta della sua amministrazione.
Centrodestra: rebus intricato
Non meno rovente è il clima nel centrodestra. Rimane irrecuperabile la spaccatura consumatasi nella scorsa primavera tra Alleanza per Mola e l’ex sindaco Stefano Diperna, la cui leadership nello schieramento viene ormai messa in discussione.
Anche in questo caso, si stanno producendo extra moenia degli sforzi di riavvicinamento. Ambienti politici baresi del centro-destra, attraverso l’ex consigliere Francesco Palazzo, starebbero cercando una convergenza unitaria puntando sulla candidatura a primo cittadino dell’avvocato Vito Orlando.
Non si registrano veti o aperture in tal senso, sebbene alcune indiscrezioni riferiscano che Alleanza per Mola intenda perseguire un progetto di lista civica smarcato dai tradizionali schieramenti.
Interpellato a riguardo da Città Nostra, Giuseppe Colonna, esponente principale della formazione politica, risponde così: “Apm continua ad adoperarsi per il bene del paese ed è disponibile a dialogare in maniera aperta e trasparente con tutte le realtà politiche e le persone che condividono con noi la necessità di un rinnovato progetto politico costituito da una forte unione di intenti e un programma amministrativo, fattibile e credibile da condividere con tutta la città”.
L’ex consigliere definisce inoltre “priva di fondamento” la vociferata indicazione di Simone Quaranta, manager della Thesi Consulting, quale competitor espresso dal progetto civico alla carica di sindaco.
Una partita, lungo l’intero arco politico, dall’atteggiamento finora tattico: carte coperte e stretto riserbo.
AVVISO AI LETTORI:
Abbiamo provveduto alla modifica dell’articolo nel punto in cui si faceva riferimento al tentativo di mediazione nel centro-destra attraverso la proposta di candidatura dell’avv. Vito Orlando.
Ciò si è reso necessario a seguito della seguente precisazione degli ex consiglieri Marino Liuzzi e Francesco Brunetti:
“In qualità di soci fondatori di “Direzione Italia”, evidenziamo che il partito da noi rappresentato punta certamente alla costruzione di un centro destra unito e si farà promotore di un incontro che punti ad una sintesi politica al fine di condividere, prima che i nominativi di eventuali candidati, un progetto politico ed un programma elettorale teso a risolvere le problematiche esistenti nella nostra città.
Precisiamo, altresì, che ad oggi non vi è alcuna trattativa con Francesco Palazzo, che al momento non è aderente a “Direzione Italia”, tendente ad una convergenza sulla candidatura, in qualità di primo cittadino, dell’avv. Orlando.
Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di un candidato sindaco che abbia tanta esperienza sia come amministratore che come politico che possa aiutare Mola ad uscire da questa grave situazione di difficoltà”.
Non vorrei apparire pessimista, ma dal quadro politico descritto da Nicola Rotondi, non si prospetta nulla di positivo per una sicura ripresa del futuro sviluppo del nostro paese, tramite le prossime elezioni del nuovo sindaco e della nuova giunta comunale. Pertanto, io da comune cittadino, come penso anche altri concittadini, a cui sta a cuore la soluzione degli annosi problemi che attanagliano il nostro abitato, lanciamo un appello, affinchè la imminente campagna elettorale, sia avulsa dai soliti giochi di potere, preambolo dell’ulteriormente allontanamento dei molesi, dal mondo politico locale e nazionale, e che non danno delle risposte concrete alla risoluzione dei problemi urgenti del paese. Pertanto, il nostro auspicio, è quello che il dibattito politico, sia nel centrodestra e sia nel centrosinistra, si basi innanzitutto nella individuazione di un programma elettorale serio, individuando già le soluzioni da attuare e che non si basi sulla solita demagogia. Inoltre, per apparire credibili nella prossima campagna elettorale, sarebbe opportuno sciogliere, definitivamente, il nodo sulle reali responsabilità, di chi ha consegnato il nostro paese nelle mani del commissario.