Redazionale

Mola vista da un giornale conversanese come covo di vizi, come Sodoma e Gomorra: è ora di finirla!

UN GIORNALE, RADICATOSI A MOLA GRAZIE A POLITICI COMPIACENTI, NON PERDE OCCASIONE PER OFFENDERE E DENIGRARE I MOLESI.

“Mola a luci rosse tra garçonnières proposte a coppie clandestine in zone lontane da occhi indiscreti, Sophi la ‘studentessa dal sesso sfrenato’ che si offre a uomini di buon gusto, una trans e il gay ‘ben messo’ che cerca un camionista”.

Questo, sotto la grande scritta “A tutto sesso”, con foto di persone semi-nude (una donna e un trans), campeggia sulla prima pagina dell’edizione molese del giornale conversanese.

Nell’interno, ben due intere pagine, sono dedicate all’argomento di copertina, sotto gli articoli intitolati “Trans, prostitute, gay e garçonnière a Mola” e “E i clienti possono dare i voti alle escort“.

Con didascalie alle foto altrettanto eloquenti : “Il misterioso trans senza nome che promette numeri da favola” e “Sophi la escort che sta sconvolgendo le fantasie dei molesi“.

Un inno, scollacciato e becero,  a dire del “giornalista”, alle abitudini “particolari” dei molesi, facendo un'”ammucchiata” nella quale i nostri concittadini fanno la figura generalizzata degli assatanati di sesso a pagamento.

Il “giornalista” deve essere un abituale frequentatore di siti porno (per professione, si capisce), giacché sembra conoscere a menadito ogni andito delle abitudini degli erotomani locali e non, sia sul web che sulle strade statali e provinciali…

Non è la prima volta che il giornale conversanese – sbarcato a Mola nel 2006 e radicatosi nel nostro paese grazie a politici compiacenti, in cerca di una ribalta mediatica (poi regolarmente “trombati” dall’elettorato, o dal consesso istituzionale, dopo effimere vittorie) – dipinge Mola e i molesi per presunti vizi privati.

Tuttavia, da un po’ di tempo, il foglio settimanale aveva assunto una nuova linea più attenta alle notizie della vita sociale cittadina, mettendo in soffitta le “fake news” sugli appostamenti di improbabili maniaci sessuali nei pressi del … Cozzetto, delle continue molestie di non meglio identificati ubriaconi, di ignoti e attempati signori che si denudano ai balconi, ecc. ecc..

Evidentemente, un brusco calo delle vendite deve aver suggerito all’editore di tornare alle vecchie e pessime abitudini: Mola come Sodoma e Gomorra e, quindi, lo share si impenna e le vendite pure…

Un pessimo esempio di giornalismo, quella carta stampata buona per incartare il pesce, purtroppo assai diffusa lungo tutta la penisola e, nello specifico, alla nostra latitudine.

Per non tacere dell’altra cattiva prassi utilizzata da questo giornale: tagliare, nelle foto pubblicate, le immagini di persone politicamente o professionalmente “sgradite”; evitare accuratamente di citare nei resoconti di incontri pubblici gli interventi di politici non allineati o di giornalisti concorrenti.

“Città Nostra”, ad esempio, viene spesso copiata nei suoi articoli e nelle interviste in esclusiva a noi rilasciate: senza mai citare la fonte, naturalmente.

E se “Città Nostra” interviene in dibattiti cittadini o si fa promotrice di iniziative pubbliche (ultimo esempio: la nostra battaglia di civiltà per Palazzo Roberti) nemmeno un rigo di citazione viene speso, contravvenendo così ad ogni regola del giornalismo. E dire che costoro si vantano di essere iscritti all’albo… con quale rispetto per il codice deontologico dei giornalisti è facile immaginare…

E questo riguarda anche, e spiace dirlo, pure un organo di stampa regionale di rilievo nazionale: e che dovrebbe scrivere prescindendo dalle beghe paesane e dalle eventuali antipatie verso questo o quel giornale o giornalista locale.

Il concetto di giornalismo che abbiamo trasmesso ai giovani del Liceo Scientifico “Majorana”, nella nostra esperienza di “alternanza scuola – lavoro”, è ben altro: è deontologia, innanzitutto.

E’ rispetto per il valore sociale della notizia, per la ricerca accurata dell’attendibilità delle fonti, per l’importanza e la veridicità dell’informazione in una società dove la circolazione delle “fake news” ha raggiunto livelli preoccupanti e condizionanti.

Dipingere Mola e i molesi come il paese e gli abitanti della perdizione e del vizio è appunto un “fake”, una notizia fasulla.

“Città Nostra” persegue ben altra politica editoriale: accanto alla denuncia sociale e politica delle inevitabili cose che non vanno (effettuata sempre con fatti concreti e documentati), al fine di favorire il miglioramento continuo della nostra realtà cittadina, il nostro giornale porta alla ribalta i talenti del nostro territorio, le potenzialità economiche, le iniziative imprenditoriali, sociali e culturali.

Noi crediamo che Mola sia un paese bellissimo, purtroppo trascurato negli ultimi decenni da una classe dirigente inadeguata, e che la sua gente abbia grandi valori che ha dimostrato ovunque nel mondo: laboriosità, attaccamento ai valori della famiglia, tenacia, volitività, grandi capacità professionali in ogni campo.

E’ questa la Mola che vogliamo promuovere e mettere in luce: è per questo che è nato il progetto editoriale dell’associazione culturale “Città Nostra”, ormai giunto al suo 15esimo anno di vita.

Viva Mola!

E fuori dai nostri confini i detrattori “forestieri” di professione e i loro locali servi sciocchi e lacchè.

Basta poco: da lettori, ignorarli in edicola; da politici, non chiedere i loro servigi.

 

 

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