Riceviamo dal sig. Giuseppe Battista, coordinatore delle cooperative del PIRP Cerulli, e pubblichiamo:

Una delle nuove costruzioni del PIRP Cerulli, vista da Via della Pace, la strada che immette sul nuovo ponte di collegamento Cerulli-Cozzetto

Mi rincresce informarvi che la situazione del Pirp è al limite della catastrofe: l’impresa esecutrice Costrade srl è adesso amministrata da un liquidatore nominato del Tribunale di Trani; le cooperative ormai ultimate vivono nell’incertezza del se e del quando potranno essere allacciate alle reti idrico e fognarie, poiché sapete bene che AQP ha cancellato d’ufficio tutti i procedimenti in corso.

E in tutto ciò ci si pone la domanda, “ ma chi avrebbe dovuto vigilare & controllare che cosa ha fatto invece????” Poco e niente secondo il mio personale punto di vista, e quel poco che è stato fatto lo si deve alla mia pressante azione di missive che hanno a cascata innescato le reazioni di coloro preposti per legge a verificare il buon andamento dell’appalto…..

Il tutto è ampiamente documentato dalla corrispondenza allegata alla presente comunicazione e che vi invito a leggere attentamente in ogni passaggio.

Facciamo una breve cronistoria degli ultimi mesi per capire da dove siamo partiti e dove siamo purtroppo arrivati.

A luglio fra i mille problemi di interferenza con l’infrastrutturazione della rete di gas metano, si erano avviati i collaudi e la potabilizzazione della rete idrica che è stata poi conclusa alla ripresa a settembre inoltrato.

Già a luglio i lavori si erano praticamente arrestati, e le sole maestranze presenti erano impegnate con mezzi di fortuna ad eseguire i collaudi della idrica.

Purtroppo, e dico purtroppo, sono stato all’estero (ero negli USA), da Agosto a Settembre inoltrato e si sa quando il gatto non c’è i topi ballano; al mio rientro ho trovato ancora meno operai al lavoro, e i pochi rimasti intenti a collaudare la fogna nera fra non poche difficoltà (anche in maniera lodevole per certi versi guardando ai risvolti umani, per persone che ormai sapevano che di li a breve non avrebbero più un occupazione).

Per onore di cronaca Costrade non è in fallimento, ma è in liquidazione poiché l’organo amministrativo non ha approvato il bilancio così come previsto per legge.

Quindi le voci circolate circa il fallimento per insolvenza sono assolutamente false.

La crisi di Costrade nasce da ragioni di carattere intestine e personali fra i soci ed amministratori della stessa, ma le cui conseguenze purtroppo le stanno subendo, le maestranze in primis e a cascata noi lottizzanti.

Anche se dall’altra parte dell’oceano, ero perfettamente a conoscenza del degradarsi della situazione aziendale di Costrade, ma la speranza era di salvare il salvabile e concludere le operazioni di collaudo della fogna nera onde permettere alle famiglie di poter andare ad abitare da subito seppur dovendo dimenarsi fra polvere e fango.

Il tutto fino ad arrivare al fatidico 2 Ottobre, ultimo giorno di lavoro degli operai superstiti, e giorno in cui nelle nostre speranze si sarebbe dovuto concludere il collaudo della fogna nera.

Purtroppo il collaudo ha evidenziato delle anomalie in un paio di campate fra alcuni pozzetti; in pratica non c’era la tenuta nelle condotte GAME OVER!

Dopo una fase interlocutoria con il RUP l’ing Berardi in cui ho pazientemente aspettato confidando nelle rassicurazioni verbali di quest’ultimo, ho ahimè constatato purtroppo che alle parole non seguivano i fatti, e dopo che ben due settimane erano passate senza che si fosse mossa una sola foglia, ho iniziato a scrivere ai canali ufficiali.

Nella prima missiva del 15/10/17 ho richiamato a suon di codice civile, la responsabilità solidale della stazione appaltante e le conseguenze per omessa custodia del cantiere.

Successivamente in una seconda missiva del 17/10, all’assenza di riscontro da parte di Costrade di fronte all’intimazione ad adempiere la ripresa dei lavori, ho chiesto al RUP di applicare l’art 125 comma 6 lettera f) del Dlg 163/2006 “completamento di opere o impianti a seguito della risoluzione del contratto o in danno dell’appaltatore inadempiente, quando vi è necessità e urgenza di completare i lavori.” ovvero di affidare in urgenza i lavori necessari al completamento del collaudo della fogna nera; inoltre ho richiesto l’avvio della procedura di risoluzione in danno nei confronti dell’appaltatore ossia di far redigere dal Direttore dei lavori lo stato di consistenza dei lavori già eseguiti, l’inventario di materiali, e l’entità delle opere da completare, nonché di valutare il danno e provvedere all’escussione della cauzione definitiva prestata a garanzia del contratto d’appalto.

Mi è perfino arrivata la chiamata della Direzione Lavori che ignara di quanto stava accadendo (!!!) mi chiedeva come avessi saputo in riferimento al fermo cantiere, allo stato di messa in liquidazione, e al licenziamento di tutte le maestranze…. e qui viene da chiedersi quanto sia stata alta la vigilanza della DL su questi lavori.. augurandosi che esistano diffide da parte della DL quando hanno registrato le deviazioni dai cronoprogrammi e/o riscontrato una sensibile riduzione della presenza di maestranze…..

Il Rup su tale spunto ha poi effettivamente scritto intimando nuovamente a Costrade la ripresa dei lavori e altresì richiesto alla direzione lavori l’avvio delle procedure giusta art 136 del DLG 163/2006 ovvero “risoluzione del contratto per grave inadempimento grave irregolarità e grave ritardo”.

Altresì il RUP si è attivato con un’impresa locale qualificata nella categoria OG 6 (Acquedotti, gasdotti, oleodotti, opere di irrigazione e di evacuazione ect ect) ed indicata per brevità da AQP stessa per l’affidamento in urgenza ed in danno all’appaltatore inadempiente.

Il problema è che ulteriori due settimane sono passate da questo sopralluogo, dalla ricezione del preventivo, ma di affidamento ancora non se ne parla e nel frattempo le palazzine ultimate non possono essere allacciate, non prima di un altro mese e mezzo da quando sarà possibile fare la domanda.

In tutto ciò, ho chiesto e richiesto più volte di poter conferire con la Commissaria, ma sembra che il problema non la sfiori minimamente, dato che ben 2 pec di Luglio sono state completamente ignorate, e più quelle di Ottobre (senza contare le innumerevoli telefonate).

Finalmente dopo TANTA insistenza, siamo riusciti ad ottenere udienza per Martedì 7 Novembre alle ore 14:00

Il giorno non è causale visto che il 6 Novembre è previsto l’incontro del Liquidatore con i due soci “litiganti” nell’ultimo disperato tentativo di una conciliazione, poi il giorno 7, lo stesso Liquidatore è stato invitato al Comune a colloquio dal RUP e DL.

Ho personalmente parlato con entrambi i soci di Costrade e senza entrare nel merito delle ragioni, solo un atto di responsabilità da parte di entrambi potrebbe rimettere in moto il meccanismo inceppato e far riprendere i lavori, ma secondo la mia personalissima opinione, ormai c’è ben poco da riconciliare, essendo la frattura fra le parti netta e distante, per cui mi aspetto a meno di colpi di scena dell’ultimo minuto, che il Pirp avrà bisogno di un nuovo appaltatore, che stando all’art 140 del Dlg 163/2006 sarà da individuarsi fra i soggetti da interpellarsi progressivamente che hanno partecipato all’originaria procedura di gara e risultanti dalla relativa graduatoria, al fine di stipulare un nuovo contratto per l’affidamento del completamento dei lavori alle medesime condizioni economiche dell’aggiudicatario.

L’unico deterrente che potrebbe far “ragionare” i litiganti potrebbe essere la cauzione definitiva prestata a garanzia dell’appalto di cui la stazione appaltante (il Comune) ne dovrebbe procedere all’escussione per risarcire tutti i danni derivanti dai ritardi e dalle spese che ne deriveranno.

Comunque proprio per non lasciare nulla di intentato, ho anche scritto al Liquidatore rappresentando la situazione Pirp dal punto di vista di noi lottizzanti e di quanto questa faida ci stia costando in termini di canoni di locazione, interessi passivi di mutuo e tanto tanto cattivo sangue.

Naturalmente per ora ci preme che venga sistemata in tutta urgenza la fogna senza dover aspettare nemmeno un altro giorno, il RUP deve assegnare immediatamente senza aspettare un altro giorno, perché ormai di aspettare siamo stanchi e soprattutto non sappiamo che altra sorpresa ci aspetta.

Martedì 7 Novembre alle ore 14:00 dalla commissaria (siete tutti caldamente invitati a presenziare) avremo modo di chiedere spiegazioni e pretendere che le cose vengano fatte velocemente senza che il resto della burocrazia comunale ci ostacoli ulteriormente.

Le responsabilità fra omissioni, e negligenze saranno da accertare nelle opportune sedi istituzionali e di lì a poco in quelle giudiziarie perché non è assolutamente normale che un “semplice” cittadino debba essere continuamente la spinta, il pungolo, il rompipalle necessario a far fare quello che dovrebbe esser fatto da chi di competenza.

Va anche detto che tutto ciò si sarebbe potuto evitare se Mola avesse avuto un’amministrazione comunale seria e responsabile, ed invece per l’egocentrismo di qualcuno che ha precipitato il paese per due anni si è perso tempo prezioso ed oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti: il ponte sulla ferrovia finito prima del Pirp!

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