di Andrea G. Laterza
Sta facendo discutere la scelta di posizionare le plance elettorali per le prossime elezioni politiche del 4 marzo davanti al Castello Angioino, sul lato di Via Colombo.
Si tratta di cartelloni con notevole estensione che, con il loro ingombro, impediscono una corretta visuale del principale monumento cittadino. Addirittura, i tabelloni sono stati posizionati nello stesso sito sia per la Camera che per il Senato.
Peraltro, il posizionamento contravviene all’art. 49 del Codice dei beni culturali che così stabilisce al comma 2: “Lungo le strade site nell’ambito o in prossimità dei beni indicati al comma 1 (edifici e aree tutelati come beni culturali), è vietato collocare cartelli o altri mezzi di pubblicità, salvo autorizzazione rilasciata ai sensi della normativa in materia di circolazione stradale e di pubblicità sulle strade e sui veicoli, previo parere favorevole della soprintendenza sulla compatibilità della collocazione o della tipologia del mezzo di pubblicità con l’aspetto, il decoro e la pubblica fruizione dei beni tutelati.”
Il Comune di Mola ha chiesto la preventiva autorizzazione alla Soprintendenza ai Beni culturali?
No, assolutamente. Infatti, la deliberazione del Commissario straordinario n. 19 del 31.01.2018 non reca traccia di richiesta di alcun parere alla Soprintendenza.
Il Commissario dott.ssa Schettini, pertanto, farebbe cosa giusta e doverosa nel rivedere la sua deliberazione, destinando quei tabelloni ad altri siti che pure si presentano in posizione centrale come l’area portuale e quella di Loreto che, invece, non rientrano tra i luoghi prescelti per l’installazione.
Infatti, le destinazioni individuate, oltre alla Via Colombo nel tratto antistante il Castello, risultano essere: Piazza Eroi, Via Paolo VI, Via Moro, Via Canudo (ang. Via Russolillo), Via della Pace, Via Toti (ang. Via Volta). Via S. Egidio (ang. Via De Gasperi).
Ricordiamo peraltro che il Castello Angioino risulta tuttora chiuso alla fruizione pubblica, con grave danno per l’immagine turistica della nostra città.
E ciò sebbene sia stata indetta un’assegnazione (tramite Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione – MEPA) di lavori di somma urgenza da farsi presso il Castello (ripristino del ponte in legno di Via Colombo e messa in sicurezza degli accessi ai locali retrostanti dove sono ubicati i quadri elettrici di alimentazione del maniero), contestualmente alla chiusura dei varchi (porte, finestre, ecc.) del Palazzo Roberti, al fine di effettuare la corretta bonifica igienico-sanitaria stabilita dal Commissario prefettizio e già assegnata alla ditta Ariete di Modugno.
Lavori che tardano ad essere eseguiti per gli inspiegabili ritardi dell’Ufficio tecnico comunale (e ciò nonostante la gara di assegnazione MEPA per i lavori al Castello e la chiusura dei varchi di Palazzo Roberti sia stata chiusa il 18 gennaio scorso!).
Ritardi che, allo stesso tempo, stanno procrastinando alle calende greche l’insediamento della locale Pro-Loco presso il Castello, come pure è stato concordato tra la dirigenza dell’associazione turistica e i funzionari comunali.
Dott.ssa Schettini e funzionari comunali preposti: gli impegni si mantengono e si onorano!
Dopo aver letto l’articolo per pura curiosità mi sono recato sui luoghi. Premetto che di indecente in questo paese ci sarebbero tante cose ma ad osservare bene quanto denunciato nell’articolo obiettivamente non vedo una situazione così grave o quanto meno indecente. A parte il fatto che trattasi di plance per propaganda elettorale obbligatoria per legge e non plance pubblicitarie di privati. Vi è da dire che dopo il 4 marzo saranno tolte quindi stiamo parlando di 4 settimane di permanenza. Credo che il comune di sicuro non abbia trovato posto dove ospitare tutte quelle plance che le norme, se non vado errato, prevedano debbano essere unite tra loro. Nell’articolo si fa cenno della Piazza Loreto ma anche lì vi è un monumento tutelato che è la chiesa di Loreto. Poi si fa cenno sull’area portuale ma quell’aria di sicuro non è comunale ma bensì del demanio marittimo. Devo aggiungere che il Castello di giorno è visibile per chi lo vuol vedere mentre di sera il Castello che già da tempo non è più illuminato non si vede affatto. Non so a chi o a quanta gente da fastidio la presenza delle plance in quanto secondo me considerato che la piazza è stata ultimata da poco e che le plance devono essere visibili per la propaganda elettorale il posto scelto non è poi così contestabile. Ciò che invece risalta agli occhi di tutti che intorno al Castello vi è degrado e sporcizia e non per 4 settimane ma bensì per tutto l’anno.
Sicuramente il sig. Colella ha perfettamente ragione nel dire che il degrado e la sporcizia regnano sovrane nel fossato e nell’intorno del Castello, in specie nella zona retrostante dei famigerati locali devastati. E che quindi vanno intraprese azioni di pulizia, bonifica e videosorveglianza che sollecitiamo da anni. Ma ciò non è un buon motivo per aggiungere anche il pugno nell’occhio delle plance elettorali che, obiettivamente, impediscono la corretta visuale del monumento.
Peraltro, come abbiamo citato, era indispensabile richiedere il parere alla Soprintendenza ai beni culturali (anche se per poche settimane) che, invece, non è stato richiesto dal Comune.
Inoltre, l’area portuale viene utilizzata indiscriminatamente come parcheggio selvaggio: non è certo un fiore all’occhiello da preservare… Peraltro, non parliamo di un’installazione sulla banchina, ma dove i tabelloni sono stati sempre installati, e cioè, tra il mercato ittico e il bar che si trova nelle vicinanze: un’area che è sicuramente comunale.
A Loreto, poi, l’installazione delle plance avveniva finora nella parte esterna della piazzetta, senza recare alcun danno alla prospettiva di visione della Chiesa.