Redazionale

DIFFUSE NOTIZIE IMPRECISE: NON C’E’ PRESCRIZIONE IMMEDIATA PER IL REATO DI DISASTRO AMBIENTALE, MA SOLO PER I REATI MINORI. L’ASSOCIAZIONE “CHIUDIAMO LA DISCARICA MARTUCCI” SI PRONUNCIA.

L’Assessore regionale all’Ambiente Filippo Caracciolo si è dimesso nei giorni scorsi perchè indagato per corruzione in un’inchiesta giudiziaria

Nei giorni scorsi è stata diffusa a mezzo di altra stampa la notizia che sono andati in prescrizione i reati (o che comunque la dichiarazione di accertata prescizione sta per essere pronunciata)  contestati agli imputati rinviati a giudizio per varie ipotesi di reato connesse all’esercizio della discarica Martucci.

In realtà, le cose non stanno proprio così: si è fatto confusione.

Infatti, ricordiamo ai lettori che i processi in corso sono due, aventi ad imputati le stesse persone fisiche e giuridiche.

Il primo processo è relativo alle ipotesi di reato di falso ideologico, omissione di atti di ufficio, truffa, frode in pubbliche forniture e gestione di rifiuti non autorizzata e si tiene davanti al Giudice dott.ssa Civitano. 

Il secondo processo, che si svolge davanti al Giudice dott. Diella, invece, si occupa dell’ipotesi di reato di disastro ambientale.

Nel caso del primo processo le prescrizioni per i reati contestati sono brevi e, quindi, in effetti, i termini per le prescizioni sono già in corso di scadenza (alcuni già scaduti) e dovranno essere accertate nel procedimento penale.

Nel secondo caso, invece, la prescrizione ha durata decennale e, quindi, c’è sicuramente tempo perchè si compiano i tre gradi di giudizio, anche se la giustizia italiana ci ha abituati ad un decorso talmente lento da portare a prescizione anche reati di estrema gravità.

A proposito delle notizie circolate in questi giorni che fanno intendere una erronea prescrizione generalizzata,   abbiamo chiesto all'”Associazione chiudiamo la discarica Martucci” di chiarire bene i termini della questione.

Ecco quanto l’associazione ha dichiarato a “Città Nostra”:

PRESCRIZIONI E PROCESSO PER DISASTRO AMBIENTALE

Com’era ben noto da lungo tempo, sin dalla richiesta di rinvio a giudizio del PM Baldo Pisani e del Procuratore Aggiunto Lino Giorgio Bruno dell’ormai lontano 26 maggio 2014, le prescrizioni per i diversi reati amministrativi avevano prescrizioni molto brevi, la prima delle quali cadeva (meglio sarebbe dire è caduta) già il 3 dicembre 2015 e le ultime due, capi n) ed o), ovvero illeciti amministrativi, arriveranno a termine l’anno prossimo, precisamente nel maggio 2019.

Resta in piedi il solo reato penale del capo p), ovvero quello del disastro ambientale, con prescrizione decennale, alla quale vanno ad aggiungersi i tempi delle tante sospensioni dei termini che il buon GUP Diella ha già concesso per richieste dal sapore dilatorio delle difese degli imputati.

È sostanzialmente questo il motivo per il quale da tempo la nostra Associazione ha abbandonato al suo destino tutti i reati amministrativi, concentrandosi totalmente sul filone penale del disastro ambientale, decisamente più utile ai nostri fini, ovvero quello di dimostrare le nostre tesi relative ai delitti consumati nei nostri territori e ai disastri tuttora in corso, perché mancano ancora i provvedimenti urgenti in materia di messa in sicurezza che da tempo andiamo invocando.

Non si dimentichi, per altro, che quest’ultimo filone d’inchiesta è stato stralciato dal processo principale.

Tornando a quanto dicevamo, quindi, gioco facile per le difese degli imputati far scorrere il tempo e incassare così le prescrizioni: che, com’era ovvio, gli interessati hanno subito accettato. Ma, come dicevamo, la nostra battaglia continua sul fronte del disastro ambientale, dove con la nostra “capatosta” e con tanto impegno e sacrificio siamo riusciti a raddrizzare la barra e a ricominciare a navigare per la giusta rotta.

Fuor di metafora, abbandonata la strada della difesa dei Comuni, senza più controlli e direttive, ci siamo rivolti ai difensori delle Parti Civili di Regione e Avvocatura dello Stato (per il Ministero dell’Ambiente) e, in coordinamento anche  con il legale di Legambiente, sono state anche, e finalmente, depositate memorie difensive.

Per noi, gli unici, che abbiamo seguito il procedimento penale in ogni sua fase è già di per sé una vittoria: DATO PER CHIUSO A FAVORE DEGLI INDAGATI È STATO INVECE RIAPERTO.

Così domani, lunedì  12 febbraio, si terrà l’udienza dibattimentale sugli argomenti e dati forniti dal Prof. Uricchio del CNR nell’udienza dello scorso 22 gennaio e si annunciano grandi contrasti e divergenze sul tema disputato dei nitrati.

Noi sommessamente reputiamo che L’INERZIA AD INTERVENIRE IN UNA SITUAZIONE EMERGENZIALE, CON I LOTTI 1 e 3 NON MESSI IN SICUREZZA E LA CONSTATAZIONE, DERIVANTE DALLE STESSE INDAGINI DELLA MAGISTRATURA, DI RIPRODUZIONE DI PERCOLATO A DISPERSIONE NEI TERRENI E  DI INTERRAMENTI ABUSIVI DI RIFIUTI, SIANO DI PER SE’ ELEMENTI DI PERICOLO INCOMBENTE E DISASTRO ANNUNCIATO.

E’ NECESSARIO, PERCIO’, CHE LA REGIONE INTERVENGA TEMPESTIVAMENTE E I LEGALI DELLE PARTI CIVILI SOSTENGANO CON FORZA QUESTE TESI NEL PROCEDIMENTO PENALE IN CORSO.

A questo proposito qualche giorno fa  abbiamo sollecitato nuovamente l’assessorato regionale all’ambiente a convocare URGENTEMENTE il Tavolo Tecnico Regionale, fermo da OLTRE NOVE MESI, nonostante nel vertice in Regione del 9 maggio 2017 (da noi fortemente voluto e ottenuto) erano stati assunti impegni urgenti per rifare alcune analisi a Martucci e si era stabilìta una “road map” della “rimodulazione /integrazione delle indagini già fatte” e “di riaggiornare il Tavolo entro 15 gg.” per poter dare impulso a nuove indagini e, finalmente, giungere a decisioni finali in merito.

Da allora, però, nulla è più accaduto e tutto ciò ha dello scandaloso. Purtroppo nei giorni scorsi una vicenda giudiziaria ha interessato il nostro interlocutore regionale, l’assessore all’ambiente Filippo Caracciolo, col quale eravamo in contatto ed ora siamo in fase di ricerca di un primo rapporto col nuovo titolare incaricato, l’assessore Raffaele Piemontese.

Dopo l’udienza di lunedì ci ritroveremo in Associazione per fare il punto della situazione e magari organizzeremo una conferenza stampa.

Mola, 11 febbraio 2018

Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”

 

 

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