di Nicola Rotondi
Il caso della Saipem 12000, bloccata dalla marina militare turca al largo di Cipro, non trova ancora una risoluzione.
La piattaforma dell’Eni si stava dirigendo verso Cipro per iniziare operazioni di trivellazione quando il 9 febbraio scorso ha ricevuto l’alt da parte delle navi da guerra turche, giustificato – afferma il governo di Ankara – dallo svolgimento di attività militari nella zona di destinazione.
Il gruppo petrolifero italiano ha spiegato che “che il mezzo ha prudentemente eseguito gli ordini e rimarrà in posizione in attesa di un’evoluzione della situazione”.
Nel frattempo, sono in corso contatti tra le autorità politiche, all’interno di uno spinoso quadro di relazioni diplomatiche che investe – oltre ad Ankara e Nicosia – l’Egitto e, sempre di più, l’Italia e l’Unione europea (di cui anche Cipro fa parte).
La questione viene trattata con prudenza, date le tensioni politiche di antica origine e le manovre strategiche di carattere commerciale nell’area del Mediterraneo orientale.
Mentre i giorni passano tra incertezza e notizie frammentarie, anche due componenti molesi dell’equipaggio, insieme alle loro famiglie, attendono novità rassicuranti sul buon esito della vicenda nella quale sono loro malgrado coinvolti.
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Aggiornamento sulla vicenda della Saipem 2000.
La nave sta rientrando verso Limassol (Cipro), rinunciando alla prosecuzione dell’attività estrattiva.
Quello che segue è riportato dall’agenzia di stampa Agenzia Nova:
“La nave Saipem 12000, noleggiata dall’Eni per condurre attività esplorative nell’offshore cipriota, è stata fermata questa mattina da cinque navi militari turche nel tentativo di raggiungere l’obiettivo delle attività di esplorazione nella Zona economica esclusiva (Zee) di Cipro e costretta a modificare la sua rotta. Lo ha affermato il vice portavoce del governo cipriota, Victoras Papadopoulos, all’agenzia di stampa “Cyprus News Agency”. Secondo Papadopoulos, dopo le consultazioni tra Saipem ed Eni, il capitano della nave avrebbe tentato ancora una volta di guidare la nave verso l’obiettivo di Soupia, nel Blocco 3 della Zee di Cipro, per condurre le sue operazioni di perforazione. “Durante il suo percorso verso il Blocco 3 e l’obiettivo Soupia, la nave è stata fermata da cinque navi da guerra turche e dopo le minacce di violenza lanciate (dai turchi) e la minaccia di una collisione, nonostante gli sforzi coraggiosi e lodevoli del capitano, sfortunatamente la nave è stata costretta a tornare”, ha aggiunto Papadopoulos.
In base alle rilevazioni satellitari, del portale “Marine Traffic”, che monitora gli spostamenti delle navi commerciali, la nave Saipem 12000, noleggiata dall’Eni per condurre attività esplorative nell’offshore cipriota, sta abbandonando la posizione nei pressi del Blocco 3 della Zona economica esclusiva (Zee) di Cipro. Secondo quanto rilevato dalla fonte, la nave Saipem 12000 sarebbe diretta verso le acque territoriali di Cipro, probabilmente verso il porto cipriota di Limassol. La possibilità di un rientro di Nave Saipem 12000 era stata anticipata da “Agenzia Nova” nei giorni scorsi, dopo che Ankara aveva annunciato il prolungamento del blocco alle attività esplorative nell’offshore cipriota fino al 10 marzo, a causa di esercitazioni militari della Marina turca nell’area.”