Redazionale
Il poeta molese Argo Suglia è deceduto in Roma, dove viveva, all’età di 96 anni. Così lo ricorda Waldemaro Morgese:
Oggi è morto in Roma, ove viveva, Argo Suglia, nato a Mola di Bari nel 1921.
Attore, poeta, scrittore, docente. Noto con l’Officina del Commediante e con altre compagnie da lui dirette.
Per decenni professore di “tecniche e creatività dell’attore”, presso la famosa scuola di Alessandro Fersen a Roma, poi presso il Testro-studio di Spoleto, il teatro-studio di Roma , la scuola di tecniche dello spettacolo di Roma, l’accademia di Campobasso.
Il suo manuale è stato vademecum prezioso per generazioni di attori. Paolo Ruffini su Il Portolano, rivista Fiorentina, così lo tratteggiò nel 1994: “Argo Suglia è vecchio, emaciato e con i capelli ritti e bianchi come stoppa. Lui ricuce e riscrive Eduardo, Brecht, Osborne, Bergman, Shakespeare, Goldoni, Tibullo, Platone e De Andrè. Lui canta nenie pugliesi e ballate popolari, che combinate con il danese e il greco antico degli attori diventano sonorità assillanti. Non si tratta di dimostrare una nuova dimensione del teatro povero, ma di saper responsabilizzare lo spettatore di fronte alla propria crudeltà “.
Nel 1989 vinse il primo premio del concorso nazionale di Hayku con questa poesia: “Giro di luna,/gioca nuova la serpe/all’avventura”. Era mio zio, tanto amato.
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La Redazione di “Città Nostra” partecipa al dolore della famiglia e s’inchina davanti alla memoria di un grande Molese, che non ha mai dimenticato le sue origini ed ha sempre amato la sua Città. E’ stato abbonato a “Città Nostra” fin dal primo numero nel 2002 e spesso non ci lesinava i suoi consigli ed il suo sostegno.