di Nicola Bellantuono
Mancano appena due settimane alle elezioni politiche (si vota solo domenica 4 marzo, sino alle 23) e per consentire che la campagna elettorale si svolga serenamente e nel rispetto della legge, i funzionari comunali e le autorità di pubblica sicurezza hanno incontrato presso il Municipio i delegati locali delle liste che prenderanno parte alle elezioni e illustrato loro le norme vigenti in materia di propaganda elettorale e le modalità della loro applicazione a Mola.
Nel corso della riunione è stato ribadito che gli unici spazi ammessi per le affissioni sono le apposite plance collocate in vari punti dell’abitato, ed esclusivamente negli spazi riservati alla singola lista, senza possibilità di cessioni o scambi.
Con un precedente articolo, Città Nostra si è soffermata sulla scelta di collocare le plance davanti al castello: curiosamente, nel verbale della riunione è richiamato proprio il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio che, per la collocazione di mezzi di pubblicità in prossimità dei monumenti, richiede il parere favorevole della Soprintendenza.
Le scritte e le affissioni di propaganda sono vietate in ogni altro spazio (quindi su muri, balconi o vetrine, inclusi quelli delle sezioni elettorali); è anzi obbligo dell’amministrazione comunale rimuovere eventuali affissioni abusive, addebitando le spese sostenute agli esecutori materiali e ai committenti.
Costituiscono eccezione ai divieti le sole insegne presso le sedi dei partiti e dei comitati elettorali, ma a patto che queste siano state regolarmente autorizzate entro il 29 dicembre scorso: per i comitati elettorali che in tale data erano ignoti alle autorità, l’esposizione di qualunque insegna, scritta o striscione costituisce invece violazione della legge.
L’auspicio è che le forze politiche si attengano a quanto previsto e gli organi preposti vigilino sul rigoroso rispetto delle norme e provvedano, nell’interesse pubblico, a censurare abusi e prevaricazioni, inclusi quelli commessi già in questi giorni nei luoghi più centrali dell’abitato.
Il volantinaggio è ammesso solo con la distribuzione a mano. Ricordiamo in proposito che, sebbene non richiamata nel verbale, l’ordinanza sindacale 166/2013 vieta senza eccezioni la “distribuzione di volantini, opuscoli, manifesti o altro materiale pubblicitario […] sul parabrezza o sul lunotto delle autovetture e comunque su tutti gli altri tipi di veicoli”.
La propaganda figurativa mobile, ad esempio mediante scritte sulla carrozzeria di autoveicoli in movimento, è consentita; non lo è invece la sosta di tali autoveicoli lungo strade pubbliche o nelle piazze. È vietato l’uso di altoparlanti fissi, mentre la propaganda sonora con altoparlanti in movimento è ammessa, previa autorizzazione, dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 19, solo per annunciare comizi e riunioni elettorali.
Infine, è stato stilato il calendario dei comizi in piazza XX settembre e in piazza degli Eroi, disponibile sul sito del Comune.
Tutti i comizi dovranno concludersi entro le 22 (entro le 24 negli ultimi due giorni di campagna elettorale).
Ciascuna forza politica avrà a disposizione 25 minuti. Facciamo notare che, ancora una volta, i palchi messi a disposizione dall’amministrazione comunale non consentono l’accesso delle persone con difficoltà di deambulazione: si tratta di una delle tante barriere architettoniche con le quali i disabili molesi sono costretti a confrontarsi quotidianamente.
Nonostante le regole del gioco siano chiare… “le scritte e le affissioni di propaganda sono vietate in ogni altro spazio – quindi su muri, balconi o vetrine, inclusi quelli delle sezioni elettorali – è anzi obbligo dell’amministrazione comunale rimuovere eventuali affissioni abusive, addebitando le spese sostenute agli esecutori materiali e ai committenti”… e nonostante questo articolo sia stato pubblicato quattro giorni fa, ieri sera lo striscione riportato nella foto, e che campeggia anche sull’altro balcone laterale, era ancora lì.
Difficile immaginare che VV.UU. e CC non lo abbiano visto.
Si scrivono le regole e nessuno le fa rispettare?
Bisogna per forza, ogni volta, rivolgersi al Commissario, al Questore, al Prefetto, al Presidente della Repubblica?
Che strano paese…
Stamattina una gradita sorpresa: gli striscioni di propaganda che violavano il regolamento per la campagna elettorale sono stati rimossi: grazie ai cittadini che hanno saputo dire di no a prevaricazioni così disinvolte. Grazie a chi ha creduto all’attivismo civico e a vario titolo ha promosso il ripristino della legalità.
Ricordiamo che “Città Nostra” ha sollevato il problema con l’articolo di Nicola Bellantuono, chiedendo il pieno rispetto del regolamento. Continueremo ad informare i cittadini nel caso di nuove e ulteriori violazioni dei diversi aspetti delle regole e dei divieti.