Riceviamo dall’ing. Michele Daniele e pubblichiamo:

L’ing. Michele Daniele, probabile candidato sindaco del Movimento 5 stelle, durante il suo intervento nella seconda parte della conferenza “Mola, vicino Bruxelles”

Come promesso durante il primo appuntamento della conferenza intitolata “Mola, vicino Bruxelles”, lo scorso venerdì si è tenuto il secondo appuntamento presso la libreria Culture Club Cafè di via Van Westerhout, condotto congiuntamente con l’avvocato Marco Sciddurlo.

La tematica principale delle due conferenze è stata quella di evidenziare che le scelte effettuate a Bruxelles influenzano la vita quotidiana di Mola come, ed a volte più, delle scelte effettuate nel Palazzo di Città di Via De Gasperi.

Con l’immediato corollario che l’involuzione del nostro paese è anche conseguenza dell’involuzione dell’intero Paese. E che tale involuzione è dovuta a scelte politiche avventate da parte della politica nazionale (succube dei vincoli europei) oltre che alla miopia di scelte politiche locali.

Marco Sciddurlo ha ripreso i tanti (tristi) primati socio-economici molesi tra i comuni limitrofi: maggior decremento della popolazione, depositi bancari più bassi e più basso tasso d’impieghi, età media più alta e più alto indice di vecchiaia, più alta percentuale di inattivi e più alto numero di persone prossime alla pensione, più basso indice di natalità e più alto indice di mortalità.

L’avv. Marco Sciddurlo durante la sua relazione sui negativi indicatori socio-economici di Mola

Marco ha invitato a riscoprire il senso di realtà, e di abbandonare illusioni abbastanza diffuse a Mola:
– l’illusione che la popolazione sia in continua crescita (mai raggiunta quota 27.000)
– l’illusione che Mola sia un paese ricco e pieno di banche (sportelli x abitanti inferiori alla media e solo retail)

– l’illusione che Mola abbia bisogno di nuove case e di espansione urbanistica (alto indice di consumo  di suolo)

– l’illusione che Mola sia un paese turistico (ha il più basso numero di visitatori del sud-est barese).

Per quanto  riguarda il mio intervento, dopo aver velocemente ripreso alcuni dati finanziari e di bilancio relativi al  Comune di Mola già trattati nel precedente incontro, ho ripreso il tema delle illusioni in cui abbiamo vissuto, questa volta a livello nazionale. Ed ancora più inconsapevolmente di quelle a livello locale, sulla base di dati, tabelle, grafici e  video degli stessi protagonisti.

Illusioni su illusioni, o vere e proprie mistificazioni:

– non è vero che in Italia c’è troppa spesa pubblica (2 punti percentuali in meno alla media della zona Euro e 8 punti percentuali in meno di incremento rispetto all’intera Unione Eoropea)

– non è vero che i soldi ci sono (feroci tagli alla spesa degli enti locali come evidenziato dall’apposito grafico)

– non è vero che la disoccupazione italiana sia “solo” all’11% (in realtà è al 30% se si considera l’indice U6 che misura disoccupati, sottoccupati e inoccupati)

– non è vero che il debito pubblico sia il problema italiano, perché non è altro che la ricchezza privata: diminuirlo equivale ad impoverire la cittadinanza, come evidenziato da svariati grafici statistici, e come supportato da dichiarazioni di economisti di Goldman Sachs e da governatori della Federal Reserve.

– non è vero che lo Stato sia come una famiglia perchè quest’ultima è solo un’utilizzatrice di moneta mentre uno Stato (sovrano, cosa che purtroppo l’Italia non è più) è anche emettitore di moneta che può creare dal nulla.

– non è vero che tutto ciò che è privato è buono mentre tutto ciò che è statale è brutto

– non è vero che il problema delle pensioni viene risolto portandole tutte al metodo contributivo (che è solo un modo per tagliarle per rientrare nei vincoli di bilancio) bensì viene risolto creando un sistema efficace tramite cui la ricchezza reale prodotta da chi lavora e che viene distribuita tra chi non ancora lavora o ha smesso di lavorare per raggiunti limiti di età. Il peggior crimine è quello di mantenere 10 milioni di disoccupati o sottoccupati perchè è solo il lavoro che può creare ricchezza reale.

– non è vero che è stata l’Unione Europea ad aver garantito 70 anni di pace, anzi la sua costituzione ha prodotto devastazioni paragonabili solo alle due guerre mondiali

– non è vero che i fondi europei ci vengono elargiti dall’UE ma è vero che in realtà ci viene restituito solo il 60% dei fondi che l’Italia versa all’UE

– ed infine si rileva che l’UE non ha contribuito minimamente allo sviluppo del Meridione (compito che le era stato affidato dopo la soppressione della Cassa del Mezzogiorno), tant’è che le recenti elezioni politiche hanno evidenziato una perfetta spaccatura in due dell’Italia, con le regioni a più alta disoccupazione concentrate nell’ex Regno delle Due Sicilie.

Si è poi passati ad esaminare le possibili soluzioni ai problemi di Mola. A parte quelli non direttamente dipendenti da fattori locali quali le scelte di politica nazionale e sovranazionale, alcune delle proposte discusse sono state:

– aumentare la capacità di intercettazione di fondi regionali, statali ed europei

– l’indispensabilità del potenziamento della macchina comunale con l’acquisizione di competenze progettuali

– l’istituzione (o l’accesso a) fondo di rotazione con cui retribuire professionisti in grado di sviluppare progetti di qualità

– attrarre giovani imprenditori mettendo a disposizione strutture di coworking per startup innovative (Industria 4.0 e Internet Of Things)

– politiche di incentivi per attrarre giovani coppie

– avviare progetti di smart city per ottimizzare il funzionamento della macchina comunale ed incrementare l’efficienza energetica degli edifici comunali

– piano delle regole (PUG, Piano delle coste, piano del traffico, piano dei parcheggi, piano di recupero del centro storico).

Un grosso ringraziamento al numeroso pubblico presente che si è intrattenuto sino alla fine, nonostante l’osticità di alcune tematiche avrebbero richiesto trattazioni più estese, soprattutto perché di fronte a dati e concetti non molto “gettonati” sui media mainstream.

Infine un altrettanto grosso ringraziamento a Mimmo Sparno, titolare della Libreria Culture Club Cafè che ha ospitato l’evento, continuando la sua meritoria opera di offrire occasioni per riflettere su aspetti cruciali delle nostre vite.

 

 

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