di Sabino Guardavaccaro

Il giovane molese arbitro di basket Ambrogio Laterza

Intervista al giovane Ambrogio Laterza, arbitro di pallacanestro.

1) Ciao Ambrogio e complimenti per la carriera di arbitro appena iniziata. Prova a descrivere chi sei.

R) Ciao a tutti, sono Ambrogio Laterza, un ragazzo molese di 17 anni, frequento il quarto anno del Liceo scientifico “Ettore Majorana” di Mola, e sono un arbitro di pallacanestro (attualmente in serie D regionale) da 4 anni.

Prima di diventare arbitro ho praticato calcio e poi per diversi anni basket.
In questi 4 anni ho potuto fare esperienze anche al di fuori della regione grazie ai numerosi tornei che la federazione organizza per la crescita dei giovani arbitri.

2) Cosa ti ha spinto ad intraprendere la carriera di arbitro di basket ?

R) Sin da piccolo sono sempre stato affascinato dalla figura arbitrale, a 14 anni è stata mia madre a spingermi a partecipare al corso, in quanto vedeva il mio grande interesse per questo mondo.

3) Quali sono state le tue sensazioni e che emozioni hai provato all’ esordio in una partita ufficiale?

R) Ricordo la prima partita come fosse ieri; era il 17 febbraio del 2015 un’under 13; l’ansia era tantissima, sia per la paura di commettere errori, sia perchè ti ritrovavi catapultato in un campo in cui c’erano 10 persone che dipendevano da te.
Per fortuna grazie all’aiuto del collega(molto più esperto di me) andò tutto bene. Posso dire che ho un bellissimo ricordo del mio esordio.

4) Hai un idolo nel mondo del basket?

R) Come arbitro sicuramente Luigi Lamonica.. tanto che prima di fare il corso avevo letto già il suo libro..

 

5) Ti senti di dover ringraziare qualcuno ?

R) In primis vorrei ringraziare i miei genitori che sin dal primo momento mi hanno sostenuto e soprattutto accompagnato nei posti più disparati, per permettermi di coltivare questa mia passione. Poi ringrazierei tutti i colleghi molesi e non, che hanno creduto in me, che mi hanno dato e mi danno tutt’oggi i giusti consigli che mi permettono di crescere; li porterò sempre con me, soprattutto perché essendo ancora molto giovane sono convinto che la strada da percorrere è ancora molto lunga.
Infine, ma non per importanza, ringrazierei la Federazione, che cerca sempre di lavorare sui giovani, con tornei e scuole arbitrali in cui formare le nuove leve.

6) Sogni nel cassetto…

R) Sicuramente raggiungere il miglior risultato possibile nel mondo arbitrale.

7) C’è una finale che vorresti arbitrare?

R) Onestamente non ci ho mai pensato.. preferisco guardare più il presente.. ma credo che con il massimo dell’impegno si possano raggiungere i risultati migliori.

8) Se un ragazzo volesse diventare arbitro, quali sarebbero i passi da compiere ?

R) È semplicissimo basta avere almeno 13 anni, inviare una mail a cia@puglia.fip.it, con i propri dati e poi si verrà ricontattati e verrano comunicate tutte le informazioni necessarie riguardo all’inizio di nuovi corsi.

9) Cosa consigli alle nuove leve ed ai giovani arbitri come te ?

R) Ai giovani arbitri come me consiglio di armarsi di tanta passione e di tanto impegno. La passione è l’elemento imprescindibile per uno sportivo, è ciò che lo spinge a migliorarsi, a tenersi sempre pronto in qualsiasi situazione. Ad esempio, per i più giovani, bisogna possedere anche buone capacità nell’organizzarsi perché è necessario conciliare la vita scolastica con gli impegni arbitrali. Solo una grande passione ti permette di superare le difficoltà che si incontrano.
Infine io penso che per raggiungere i propri obiettivi bisogna essere tenaci e non scoraggiarsi, solo con la tenacia e la costanza si possono raggiungere i traguardi che uno si prefissa.

10) Vito Pinto è stato un allenatore e arbitro internazionale. A lui è dedicato il Palazzetto dello Sport di Mola ed un prestigioso trofeo diventato un classico appuntamento di inizio stagione. Chissà che non possa essere tu una piacevole sorpresa del prossimo torneo.

R) Lo spero anch’io, come ho detto prima, solo il massimo impegno permette di togliersi tantissime soddisfazioni.

Ringraziamo Ambrogio al quale non possiamo che augurare un luminoso futuro perchè il basket ha bisogno di ragazzi in gamba come lui.

 

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