di Francesco Mazzotta*

Maurizio Casagrande

L’11 novembre 1918 terminava la Grande Guerra, il primo conflitto che vide coinvolte tutte le grandi potenze del pianeta e che devastò l’Europa per quattro lunghi anni.

Anche per questo gli italiani la chiamano la Guerra del 15/18. Fu combattuta in trincea. E dalla combinazione alfa-numerica di questi due elementi viene fuori il titolo dello spettacolo «15 Trincee 18», in programma domenica 25 marzo (ore 19.30) nel Teatro van Westerhout di Mola di Bari per le Stagioni dell’Agìmus (Associazione Giovanni Padovano Iniziative Musicali) dirette da Piero Rotolo nella Rete di musica d’arte Orfeo Futuro.

Attraverso i versi e gli scritti di Ungaretti, Apollinare, Hemingway e altri poeti, le musiche, tra i tanti, di Shostakovich, Satie e Debussy e le immagini del light designer Luca Caricato, lo spettacolo racconta l’ineffabile di quest’immane tragedia umana a cento anni dalla fine.

In scena, con il popolare cantattore Maurizio Casagrande, conduttore televisivo e attore di innumerevoli film e fiction di successo accanto a Vincenzo Salemme, Gigi Proietti ed Enrico Brignano, ci sono Nicole Millo in veste di voce recitante, il fisarmonicista Fabio Gemmiti, la violoncellista Giovanna D’Amato e il pianista Sandro Gemmiti. Cinque artisti di talento che fondono musica e poesia in un reticolo di parole, suoni e immagini capace di dare voce all’inesprimibile: i pensieri, le preghiere, le illusioni, i desideri, le emozioni, le paure, gli orrori della Grande Guerra, un unico inesorabile evento che travolse l’umanità, con oltre nove milioni di combattenti caduti sui campi di battaglia e oltre sette milioni di vittime civili, se si considerano anche i deceduti per carestie ed epidemie causate dal conflitto.

Una catastrofe raccontata con i versi e gli scritti dei poeti che la vissero direttamente, Ungaretti, Apollinaire ed Hemingway, per l’appunto, ma pure Alvaro, Gatto, Trilussa e Queneau, cui viene affiancata la lettura di testimonianze dal fronte e di epistolari tra combattenti e parenti.

I suoni sono quelli dei grandi classici della musica, non solo di Shostakovich, Satie e Debussy. Il programma include, infatti, brani di Offenbach, Purcell, Saint-Saëns, Vivaldi, Elgar e Villoldo, per disegnare, come recita il sottotitolo dello spettacolo, un percorso di «suoni, parole e immagini della Grande Guerra».

Biglietti euro 10/8/5, info 368.568412.

*addetto stampa

 

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