di Andrea G. Laterza
L’incontro di questa sera, venerdì 13 aprile, tra due dei tre tronconi del centro-sinistra è finito male.
Tra Italia Giusta, Progetto Mola e Sinistra Liberamente da un lato e Futura, PSI ed MDP dall’altro, è avvenuta la rottura in merito alla designazione del candidato sindaco.
I primi tre gruppi hanno ribadito il nome di Giangrazio Di Rutigliano, mentre Futura è rimasta ferma su quello di Antonio Tricase.
I socialisti e l’MDP hanno espresso forti critiche alla candidatura di Giangrazio Di Rutigliano, mentre, pur non esprimendosi apertamente, hanno evidenziato una propensione per Tricase in assenza di alternative.
La riunione si è conclusa con una netta chiusura di Futura a Di Rutigliano. E non è servito chiedere una riflessione di 48 ore e neppure nomi nuovi: gli ex autoconvocati/autosospesi del PD hanno interrotto ogni dialogo e dichiarato “d’ora in avanti ognuno per la sua strada”.
Domani, sabato 14, la triplice Italia Giusta, Progetto Mola e Sinistra Liberamente si riunirà per ufficializzare con un comunicato stampa la candidatura di Giangrazio Di Rutigliano ed evidenziare i capisaldi del programma politico-amministrativo della coalizione.
Uno dei motivi del contendere emerso nel corso degli incontri attiene anche a diverse visioni programmatiche.
In particolare, nelle riunioni precedenti, molto freddi si sono dimostrati i componenti di Futura all’enunciato espresso dai rappresentanti di Sinistra Liberamente sulla necessità di porre un limite all’espansione urbanistica, nonchè di sancire l’inderogabilità dell’abbattimento delle ville a mare confiscate, a seguito della sentenza della Cassazione penale dell’aprile 2013.
D’altra parte era abbastanza intuibile che ciò accadesse: tra i massimi esponenti di Futura vi sono politici che votarono in Consiglio comunale, nel 1992, le lottizzazioni dichiarate illegittime in via definitiva dalla Cassazione e alcuni di essi (in qualità di progettisti) subirono una condanna penale in primo grado (poi prescritta in secondo grado per decorso del tempo) per abusivismo edilizio.
Probabilmente la coalizione Futura, PSI, MDP verrà ufficializzata anch’essa a breve, ribadendo il nome dell’ing. Antonio Tricase per la candidatura a sindaco.
Invece, non ci sono notizie precise, al momento, del terzo troncone composto da PD, Moderati, Indipendenti, L’Altra Mola-Verdi.
Il dialogo con Futura sembra ormai chiuso (o comunque infruttuoso). In ogni caso, pare che il segretario regionale del PD, il neo-parlamentare Marco Lacarra, stia cercando di ricompattare lo sfilacciamento prodottosi tra PD da un lato e Moderati di Nicola Tanzi e Indipendenti di Franco Battista dall’altro.
Alla fine, Moderati e Indipendenti (tenuto conto dell’indisponibilità dichiarata pubblicamente da Niki Bufo a continuare la competizione interna con Pino De Silvio per la “nomination”) dovrebbero convergere sul nome di De Silvio quale candidato sindaco di una coalizione annunciata per prima, ma entrata successivamente in crisi.
Se la ricucitura avverrà e sarà stabile e credibile lo vedremo nei prossimi giorni, a meno di possibili defezioni verso le coalizioni del centro-destra capitanate da Stefano Diperna e da Giuseppe Colonna o anche del disimpegno di alcuni tra gli alleati.
L’ultima volta abbiamo visto sfilare 352 candidati e 22 liste quest’anno si potrebbe dire che, quando siamo solo alla partenza ufficiale della campagna elettorale, ci sarebbero già 12 candidati potenziali per la carica di primo cittadino. Non voglio entrare in merito sui nomi dei candidati anche per non aprire polemiche e non ne vale la pena. Di una cosa sono sicuro che la musica che sentiremo da tutti o quasi tutti sarà di questo tono: Ho sempre creduto che il fare politica sia un dovere di tutti i cittadini e che sia il modo più efficace per sentirsi parte del proprio paese , per contribuire a migliorare e far progredire la nostra società.
Delegare sempre ad altri questo nostro dovere di cittadini è come pensare di scaricarsi la coscienza, allora , ho deciso di dedicare il mio tempo e le mie risorse al mio paese.
Volete sapere come la penso? Per me sono più veritiere le situazioni che si sono create durante le passate campagne elettorali, che di seguito vi riporto
“L’incredibile, quasi paradossale comizio del candidato sindaco di Cerignola (Foggia) Gerardo Bevilacqua
“Vutat’m a me perché sono un vero imbroglione”, questo il suo slogan nel discorso in cui parla in cerignolano stretto dal palco”
Il comizio elettorale” “nel comune di Ruvo di Puglia del candidato sindaco Antonello Paparella. Durante il discorso è inciampato in un lapsus veramente ridicolo: «Noi anteporremo i nostri interessi personali agli interessi dell’intera comunità». Queste le parole di Paparella, che non si è accorto dell’errore, le quali subito hanno fatto il giro del paese e sono sbarcate su Internet dove il candidato è diventato il nuovo Cetto La Qualunque, personaggio comico di Antonio Albanese.
Allora…. buona fortuna ai nostri potenziali candidati