di Andrea G. Laterza

L’ex assessore Pino De Silvio, leader del PD molese

Dopo la formazione della coalizione elettorale tra Italia Giusta secondo la Costituzione, Progetto Mola  e Sinistra Liberamente, che ha designato Giangrazio Di Rutigliano candidato sindaco, è marasma nel resto di quella che fu la coalizione “Bene comune”, dissoltasi con il voto di sfiducia del marzo 2017.

Oggi pomeriggio, giovedì 18, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della candidatura di G. Di Rutigliano della quale terremo domani un resoconto per i lettori.

Intanto, la dissonanza tra le forze politiche che compongono gli altri due tronconi della ex coalizione sta raggiungendo livelli molto allarmanti.

Dal PSI (come si può leggere nel comunicato stampa da noi pubblicato) arriva un appello da ultima spiaggia per un ricompattamento tra tutti i soggetti politici che non hanno partecipato alla caduta della Giunta Di Rutigliano.

Tuttavia, si tratta di un appello tardivo, quanto meno se riferito a Italia Giusta, Progetto Mola e Sinistra Liberamente che, come si è visto, hanno già pubblicizzato la ricandidatura di Giangrazio Di Rutigliano. E ancor prima si è staccata, dalla coalizione che fu, Condividiamola che ha già lanciato la candidatura a sindaco di Vincenzo Chiarelli.

Il PSI si riferisce quindi in primo luogo a PD, Futura ed MDP: le uniche forze politiche che, insieme ai socialisti, potrebbero formare un’ulteriore coalizione di centro-sinistra, tenuto conto che il partito rappresentato da Vittorio Farella non vuole sentir parlare di recuperare il rapporto con Moderati di Nicola Tanzi e Gianni Siciliano, Indipendenti di Franco Battista e Vito Lepore e L’Altra Mola/Verdi di Gianni Russo e Filippo Affatati.

Si tratterebbe in ogni caso di una coalizione dal respiro corto, in specie se si pensa che il PD è ancora formalmente impegnato in una coalizione con Moderati, Indipendenti e L’Altra Mola.

Nicola Tanzi, leader dei Moderati

Tuttavia, quest’ultimo è un raggruppamento in forte crisi e che non si riunisce da molto tempo, cioè da quando si ebbero forti frizioni tra PD da un lato (che spingeva per la candidatura di Pino De Silvio) e Moderati e Indipendenti dall’altro (che promuovevano quella di Niki Bufo, poi ritiratosi dalla corsa).

Peraltro, la “politica dei due forni” praticata da Futura non ha prodotto alcun risultato: ognuno è fermo sulle proprie posizioni, tenuto conto che un documento di autocritica sottoposto a PD, Moderati e Indipendenti al fine di riammetterli nel recinto del centro-sinistra ortodosso – accusati di aver contribuito, direttamente o meno, alla caduta della Giunta Di Rutigliano – è stato rispedito al mittente da De Silvio, Tanzi e Battista, mentre L’Altra Mola si sta orientando comunque verso il disimpegno.

Intanto, giungono voci che darebbero addirittura una delle forze politiche più importanti in procinto di passare, con il proprio simbolo o con quello di una lista civica di nuovo conio, ad altra coalizione al di fuori del perimetro del centro-sinistra.

Gianni Alberotanza (in piedi) con Di Rutigliano e De Silvio, ai tempi delle primarie del 2015

E’ chiaro che un’ipotesi del genere segnerebbe la fine definitiva di un secondo “rassemblement” nel centro-sinistra, proclamando di fatto un “rompete le righe” con un “tana libera tutti” alla ricerca di un posto al sole purchessia, ovvero di un mesto rientro a vita privata per molti degli attuali protagonisti.

In ogni caso, le operazioni di recupero da ultima spiaggia vedrebbero una figura finora non sottoposta al fuoco dei veti incrociati al fine della candidatura a sindaco: in tal senso, si parla di Gianni Alberotanza come del pacificatore e riunificatore, sebbene sia una personalità politica tradizionalmente poco gradita all’attuale dirigenza del PD.

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