di Andrea G. Laterza

Giangrazio Di Rutigliano, con i rappresentanti delle liste di coalizione. A sinistra, Antonio Calabretta (Italia Giusta), a destra: Maurizio Lattaruli (Sinistra Liberamente), Sabino Pesce (Progetto Mola)

Si è tenuta ieri sera, giovedi 19, presso la sede di Via Di Vagno, la conferenza stampa di Giangrazio Di Rutigliano, designato candidato sindaco dalla coalizione composta da Italia Giusta secondo la Costituzione, Progetto Mola e Sinistra Liberamente.

All’incontro hanno partecipato i rappresentanti del raggruppamento: Antonio Calabretta (Italia Giusta), Maurizio Lattaruli (Sinistra Liberamente) e Sabino Pesce (Progetto Mola).

Nella sua esposizione, l’ex Sindaco Di Rutigliano ha esposto le ragioni che hanno condotto alla sua ricandidatura e le principali linee programmatiche.

In sostanza, per Di Rutigliano era necessario riprendere un percorso che è stato interrotto bruscamente dal voto di sfiducia del marzo dello scorso anno: su tale presupposto è stata verificata la convergenza di intenti politici e programmatici da parte delle forze politiche che hanno deciso di supportarlo, al termine di un confronto anche con altri partiti e movimenti (Futura, PSI, MDP) che, invece, hanno deciso di proseguire per altre vie.

Tuttavia, Di Rutigliano non ha chiuso la porta: c’è la disponibilità e l’apertura a quanti intendono riprendere il percorso insieme, ovviamente sotto la sua candidatura.

A sinistra, Gianvito Pugliese, l’addetto stampa di Giangrazio Di Rutigliano

Per l’ex sindaco, la politica va intesa come servizio ai cittadini, con le istituzioni e le forze politiche che devono mettersi a disposizione dei bisogni e delle aspettative generali e legittime.

Per adempiere a tale principio, è indispensabile che l’apparato burocratico venga riformato in modo serio e coraggioso, per evitare il “collo di bottiglia” ad ogni progetto di cambiamento. Tale processo di riforma della “macchina comunale” è al vertice del programma amministrativo della sua coalizione.

Peraltro, Mola necessita – secondo Di Rutigliano – di uno sviluppo armonico: con il nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale) si dovrà limitare il consumo di suolo, recuperando e valorizzando il patrimonio edilizio esistente,  al fine di rendere più vivibile la città, con più servizi. Lo strumento per favorire il confronto e la condivisione in questo campo è, per Di Rutigliano, l’Urban Center.

In merito all’annoso problema delle ville a mare abusive e confiscate, il candidato sindaco ritiene che tale area vada recuperata alla pubblica fruizione: esistono molte idee in proposito, come ad esempio, una spiaggia urbana. Tuttavia, Di Rutigliano non ha precisato quali azioni intende mettere in campo per giungere a dare compimento alla sentenza della Cassazione, che prevede la demolizione dei manufatti abusivi.

Per l’ex  Sindaco, va altresì completato il “water front”, mentre il porto va sfruttato nelle sue potenzialità economiche, culturali e turistiche.

A proposito del dragaggio del porto, Di Rutigliano ha citato il recente intervento del presidente dell’Autorità del sistema portuale dell’Adriatico meridionale prof. Ugo Patroni Griffi, presso la sua sede. Patroni Griffi ha suggerito di “spalmare” l’insabbiamento in altri punti del bacino portuale, con un’operazione dai costi molto contenuti e senza bisogno di laboriosi adempimenti burocratici. Ci sia consentito di rilevare che, in realtà, si tratterebbe di un tentativo infruttuoso, giacchè tutto il porto di Mola appare in condizioni di esteso insabbiamento e non ci sono profondità, in altri punti, idonee a garantire la buona riuscita della “spalmatura”.

Di Rutigliano annette grande importanza al valore strategico del turismo come fonte di sviluppo economico, ma, ad esempio, non ha speso una sola parola per sottolineare l’importanza del recupero di Palazzo Roberti a tale fine. Eppure la sua bonifica è cronaca di questi giorni e la “manifestazione d’interesse” della Fondazione Pascali ad una sua destinazione d’uso artistico-culturale, pure…

Sostenitori e addetti della stampa locale

Altri temi programmatici importanti per Di Rutigliano sono: la cultura come strumento di crescita per il territorio; il welfare per la doverosa attenzione ai bisogni dei più deboli; la viabilità e i parcheggi, dovendosi risolvere le evidenti carenze; le periferie, completando il PRU del Cozzetto per l’asse attrezzato di Via Paolo VI; la ricucitura con l’oltre ferrovia, non reputando sufficiente la realizzazione del ponte di collegamento, e promettendo la realizzazione del sottopassaggio pedonale di Via Matteotti; il sostegno all’imprenditoria, in specie a quella giovanile e femminile, con adeguato supporto alle start up anche con agevolazioni tributarie; la questione sanitaria, che vede la probabile chiusura del Punto di Primo Intervento non adeguatamente compensato dal potenziamento dei servizi all’utenza: in tal senso, l’ex Sindaco propone l’istituzione dell'”infermiere di famiglia”; l’associazionismo come valore per la comunità, favorendo la collaborazione tra le associazioni; la valorizzazione delle frazioni.

Per Giangrazio Di Rutigliano, in definitiva, è indispensabile perseguire l’obiettivo di “Mola pulita da tanti piccoli interessi, partigianerie, intrallazzi, beghe, mettendo al centro le persone, non le poltrone“.

“Volevamo fare, ma ci hanno fermato”, ha chiosato infine Di Rutigliano, “tuttavia, riprenderemo l’azione per portare Mola fuori dalle secche in cui si trova”.

Sono seguite le domande della stampa presente.

In particolare, “Città Nostra” ha chiesto a Di Rutigliano una spiegazione chiara sulle motivazioni che hanno portato alla dissoluzione della maggioranza che lo sosteneva, a seguito del voto di sfiducia di ben 5 consiglieri comunali della coalizione “Bene comune”, in appoggio alla mozione dell’opposizione di centro-destra.

La risposta dell’ex Sindaco è stata chiarificatrice, ma non ha svelato del tutto i retroscena di cui a lungo si è parlato in “camera caritatis”, con risvolti delicati.

Per Di Rutigliano, la questione morale ed etica è alla base del rapporto istituzioni-cittadini. “Nel mio breve mandato di sindaco ho assistito alle continue lamentele dei cittadini che non riuscivano ad ottenere dagli uffici comunali servizi in tempi accettabili: i tempi erano eccessivi e dilatati e non è etico vessare il cittadino in questo modo”.

Peraltro, l’ex Sindaco – dopo aver ribadito che le accuse dell’opposizione di un dissesto finanziario erano infondate (anzi, ha rivendicato di aver dovuto fronte a 1,6 milioni di euro di debiti ereditati dalla Giunta Diperna) -, incalzato da “Città Nostra”, ha spiegato che l’avvio dell’ammodernamento della “macchina comunale” è stato il tema che ha provocato l’avvio di dissapori insanabili all’interno della sua maggioranza.

In sostanza, per Di Rutigliano, l’aver avviato il meccanismo della “rotazione degli incarichi” tra i funzionari, previsto dalla legge,  “ha provocato il putiferio e, quindi, la rottura con alcuni esponenti della maggioranza” che poi, alla fine, insieme ad altri, hanno approvato la mozione di sfiducia dell’opposizione.

Era necessario un codice etico per far lavorare bene insieme le forze politiche della coalizione“, ha detto Di Rutigliano, ma in realtà, in assenza di tale disciplina, ognuno è andato per la propria strada.

Insomma, per l’ex Sindaco la sua caduta ha avuto i suoi prodromi nello spostamento che egli aveva operato, nello specifico, di alcuni funzionari, generando malcontento tra alcuni esponenti di maggioranza perchè, ha detto Di Rutigliano, “nel corso del tempo si creano simpatie e sostegno reciproco tra politici e apparato comunale”.

Quanto al momento attuale, la rottura delle trattative con Futura, PSI ed MDP è stata originata, ha detto Di Rutigliano, dalla pregiudiziale da lui posta sul rientro in coalizione di quanti ne hanno provocato la caduta (mentre altre forze, come Futura, si adoperavano per un loro recupero), oltre che (come ha poi chiarito Maurizio Lattaruli) dal veto dei socialisti alla ricandidatura dell’ex Sindaco e dall’insistenza inamovibile sul nome di Antonio Tricase espressa da Futura.

Di Rutigliano ha chiarito di aver proposto di discutere intorno ad una candidatura esterna (un nome, in verità, mai fatto), ma Futura è rimasta ferma sulla candidatura Tricase.

Infine, l’ex Sindaco ha precisato che in caso di ballottaggio la situazione verrà valutata in base allo stato delle cose, ma ha comunque precisato che non accetterà mai l’alleanza e il voto di quanti ne hanno provocato la caduta.

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