di Andrea G. Laterza

I sette candidati sindaco nel confronto organizzato da “Il Paese”. Al centro, con il microfono, l’avv. Gianni Mola che ha condotto il dibattito.

Si è svolto nella serata di giovedì 17, presso l’Hotel Gabbiano, il primo confronto tra i sette candidati sindaco.

L’incontro è stato organizzato dall’Associazione politico-culturale “Il Paese”, condotto e moderato dall’avv. Giambattista Mola (presidente del sodalizio), coadiuvato dai soci Luigi Ranieri e Giuseppe Staniscia.

I sette candidati sono stati (in ordine di primo intervento): Vincenzo Chiarelli, Giuseppe Colonna, Michele Daniele, Stefano Diperna, Giangrazio Di Rutigliano, Domenico Paccione, Antonio Tricase.

I candidati hanno risposto ad un gruppo di domande, dedotte da un report elaborato sulla base delle risposte fornite dai partecipanti all’incontro organizzato dall’Associazione “Il Paese”, nello scorso ottobre, sul tema “Quale futuro per Mola?”

Una veduta parziale del numeroso pubblico presente

Innanzitutto, i candidati si sono presentati e hanno spiegato le ragioni politiche e personali che li hanno indotti a candidarsi alla guida del paese.

Ne è venuto fuori un quadro variegato, con motivazioni eterogenee che vanno dalla ripresentazione di più o meno vecchi attori della scena politica locale (Diperna, Tricase e Di Rutigliano) agli elementi di novità costituiti dalle new entry (Daniele, Paccione e Chiarelli), mentre a metà si colloca Colonna (consigliere comunale uscente).

La prima domanda posta ai candidati da Gianni Mola è stata sulla “macchina comunale” e sulla necessità di una sua ottimale funzionalità, tenuto conto della bassa produttività e del ridotto numero del personale in servizio.

Le risposte sono state molto articolate, ma tutte hanno sottolineato la necessità di procedere a modifiche strutturali.

Più “continuista” è stato Diperna che ha ricordato le numerose assunzioni effettuate nel corso della sua amministrazione, mentre Di Rutigliano ha sottolineato, ancora una volta, che molti dei suoi guai politici sono iniziati a causa della sua volontà di mettere in pratica il principio di rotazione degli incarichi tra i funzionari. Colonna ha evidenziato che il venir meno del blocco del turn over potrà aiutare a rimpolpare il numero dei dipendenti, mentre Daniele ha messo in rilevo la volontà di procedere ad una “rivoluzione copernicana”, mettendo al centro il cittadino e i funzionari al loro servizio. Per Paccione il Comune deve funzionare come un’azienda e con la necessità di dialogo costante tra amministratori e capi settore. Tricase mette al centro della sua risposta la necessità di trovare figure apicali strategiche e di pensare in prospettiva all’istituzione della dirigenza. Chiarelli invece ha evidenziato che il principio della rotazione non si può attuare, con un … elegante latinorum, “ad capocchiam”, ma che serve un corretto mix di giuste competenze.

La seconda domanda ha riguardato il tema della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica.

Per Daniele la partecipazione è nel DNA del M5S. A suo parere vanno utilizzati strumenti quali il “question time”, i referendum consultivi, oltre al bilancio partecipato, nonchè report alla cittadinanza sul programma in itinere e l’attuazione delle consulte cittadine, pur previste dallo Statuto comunale ma mai attivate. Diperna ha portato in evidenza quanto fatto con la sua amministrazione citando l’esempio del continuo scambio con il comitato dei cooperatori del Pirp Cerulli, sottolineando che, nel rapporto con i cittadini, più che di affermazioni di principio serve la concretezza sui temi specifici . Di Rutigliano ha concordato sulla necessità dell’attivazione operativa delle consulte cittadine ed evidenziato come aveva avviato un confronto di ascolto e condivisione con gruppi di cittadini (come il Comitato per Cozze), continuandolo, dopo la sua “caduta”, nella sede del suo gruppo politico in Via Di Vagno. Per Paccione è fondamentale la “cittadinanza attiva”: si propone di istituire uno sportello per l’ascolto dei cittadini in difficoltà. Per Tricase bisogna adottare un atteggiamento di maggiore ascolto, in specie sulle scelte strategiche e cita due esempi a suo dire non felici: quello degli incontri sulla rigenerazione urbana di Cozze (solo formali ma non di sostanza) e quello della ristrutturazione di piazza XX Settembre, con la mancata consultazione preventiva della cittadinanza. Chiarelli punta soprattutto sui referendum popolari e sul confronto con le associazioni di categoria, oltre che sulle conferenze stampa. Per Colonna non si può amministrare con metodo piramidale, serve mettere in pratica il bilancio sociale e quello partecipativo, nonchè riformare l’ufficio relazioni con il pubblico per una migliore interazione con i cittadini, oltre a spingere sulla digitalizzazione di tali rapporti per uno scambio più efficace e veloce.

La terza domanda ha avuto come tema la cultura e il turismo.

Diperna ha evidenziato come Mola possa definire una sua vocazione turistica solo se si dota di adeguate infrastrutture, sottolineando che tuttavia permangono criticità come, ad esempio, la presenza (venuta alla ribalta di recente) di liquami nel fossato del castello. E, quindi, per Diperna vi è da risolvere ancora il problema dei sottoservizi (tuttavia, va rilevato che il problema di acque nere nel fossato deriva da tronchi di fogna del fronte mare nuovi, non vecchi, ndr). Inoltre, per l’ex sindaco è necessario riappropriarsi dei contenuti culturali acquisiti ma persi nel tempo: e, in tal senso, cita le esperienze venute meno della rassegna “Del racconto, il film”, del Palio dei capatosta e della Sagra del polpo. Per Di Rutigliano, mare e porto sono fonti di attrattività turistica e culturale: serve continuare con il progetto Bohigas per il lungomare sud, oltre alla valorizzazione delle frazioni di Cozze e San Materno-Brenca e alla collaborazione con altri Comuni con gli strumenti finanziari e organizzativi già esistenti. Per l’ex sindaco, in ogni caso, va abbandonata la pretesa che il Comune debba finanziare ogni iniziativa delle associazioni. Paccione sottolinea come Mola sia all’anno zero con contenitori culturali chiusi e inattivi e si propone un piano programmatico di eventi e sagre d’intesa con le associazioni locali. Tricase richiama il finanziamento per la spiaggia urbana evidenziando che Mola poteva ottenere una quota più elevata. Per l’ex consigliere, la cultura serve da attrattore turistico e, a tal fine, vanno messi a sistema le attività e le risorse disponibili con azioni di marketing appropriate. Per Chiarelli va fatta un’opportuna “targettizzazione” turistica di Mola sull’esempio di altri comuni. Bisogna in ogni caso puntare sul turismo culturale, balneare e gastronomico, rivalutando la sagra del polpo e puntando sulla denominazione del prodotto di qualità. Tuttavia, prima vanno risolti i problemi del degrado urbano e dei parcheggi.   In tal senso, si propone di dimezzare i gettoni di presenza per destinare i risparmi alla manutenzione ordinaria e al finanziamento delle attività delle associazioni culturali. Colonna ha citato la marginalità turistica del nostro comune, riportando i dati statistici 2016 sulle scarse presenze turistiche a Mola rispetto a quelle in pieno boom di Polignano e Monopoli. La sua azione si concentrerà nella definizione di un piano di marketing territoriale, agendo su più fronti: riutilizzando il patrimonio architettonico, puntando su eventi caratterizzanti, adeguando l’azione al Piano strategico della cultura e del turismo della Regione Puglia, liberando le energie imprenditoriali attraverso la definizione di strumenti strategici (piano delle coste, piano regolatore del porto, approvazione regolamento per strutture ricettive precarie). Per Daniele tuttavia i buoni propositi espressi dai suoi colleghi in campo culturale e turistico si scontrano con la dura realtà: Mola è il paese che è messo peggio nell’area metropolitana perchè i programmi elettorali si susseguono negli anni uguali a se stessi, mancando una vera spinta alla loro attuazione in quanto gli interessi prevalenti si concentrano nel campo dell’edilizia, sottraendo risorse ed energie ad un vero sviluppo economico. E, citando una famosa canzone di Gaber, conclude dicendo che le cose giuste si sanno, ma non vi si dà attuazione perchè altre sono le vere mire della classe politica che ha governato Mola e che vorrebbe continuare ad amministrare.

La quarta domanda ha riguardato il tema ambientale e, nello specifico, la questione discarica Martucci, in specie con riferimento alla recente sentenza di assoluzione degli imputati per l’ipotesi di reato di disastro ambientale.

Per Di Rutigliano la bomba ecologica alle porte deve spingere tutti a tenere alta la guardia, vigilando per impedire che si riapra la discarica e che si concretizzi l’ipotesi di un inceneritore da ubicarsi in loco. Inoltre, bisogna tornare a monitorare il territorio per contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti e in ciò occorre ripristinare le tre telecamere che erano state messe in esercizio e che ora giacciono dismesse. Paccione evidenzia che il suo movimento punta sul riuso dei materiali e che è già attivo in provincia per contrastare l’insediamento di un inceneritore nell’area Bari-Modugno: in tal senso, vigilerà anche su Mola-Conversano. Tricase propone l’istituzione di un registro tumori per monitorare l’incidenza delle malattie neoplastiche e ritiene prioritaria la messa in sicurezza del sito Martucci. In merito ai problemi ambientali si propone una raccolta differenziata spinta (cita Conversano che in poco tempo ha superato le percentuali di raccolta di Mola) che possa creare nuovi posti di lavoro nel riuso dei materiali. Per Chiarelli bisogna puntare sulle nuove fonti energetiche per consentire forti risparmi alle casse comunali (illuminazione pubblica a led, pannelli solari per edifici pubblici, ecc.) e utilizzare la posidonia spiaggiata per la produzione di compost di qualità. Colonna ha evidenziato come i giudici, con la recente sentenza, abbiano passato la patata bollente agli enti locali, mentre il Tavolo tecnico regionale non lavora da oltre un anno: il Comune di Mola deve farsi ascoltare in tutte le sedi. Servono in ogni caso controlli più assidui sul territorio con la diffusione dell foto-trappole. Inoltre, va introdotto il sistema di tariffazione puntuale per adempiere al principio “paghi quanto produci”. Va inoltre varato il PAES (Piano ambientale energia sostenibile) per l’efficientamento energetico e l’adesione all’offerta Consip per i risparmi nell’illuminazione pubblica. Per Daniele le responsabilità per la discarica Martucci sono tutte politiche: esiste da 40 anni e le colpe ricadono nel tempo sulla classe politica locale e regionale e sebbene il sindaco sia la prima autorità sanitaria sul territorio, i sindaci molesi non hanno vigilato sui nefasti effetti della discarica sulla salute dei molesi, tanto che Mola è al primo posto nella provincia per i codici 048, cioè le esenzioni dai ticket sanitari per le patologie tumorali. Pertanto, va effettuata una seria ricerca epidemiologica e in ogni caso va evitata con ogni mezzo la riapertura della discarica: in tal senso egli ha affermato che il problema va affrontato e risolto in sede nazionale, e che, a tal proposito, la rete pugliese dei parlamentari M5S potrà giovare molto. Diperna ha evidenziato che il tavolo tecnico regionale è stato ottenuto sulla spinta politica della sua amministrazione e che ora va ripresa ogni azione politica per la sua riattivazione. In merito alla riduzione dei rifiuti, si propone di dotare le mense scolastiche di stoviglie tradizionali, eliminando il ricorso alla plastica, nonchè di recuperare le eccedenze alimentari e farmaceutiche. Inoltre, andrebbe promosso il compostaggio su base locale, a cominciare dal riutilizzo dei fanghi di depurazione e della posidonia spiaggiata.

La quinta domanda ha riguardato la Pianificazione del territorio, con particolare riferimento al PUG (Piano Urbanistico Generale).

Paccione si propone di studiare il problema e di fornire appropriate risposte.  Per Tricase il PUG è innanzitutto un’idea di città e deve avere al suo centro il recupero del centro storico e lo stop al consumo di suolo. Tuttavia, egli fa rilevare che, nella redazione del PUG, siamo fermi al DPP (Documento programmatico preliminare). Chiarelli sottolinea la necessità di inserire nel PUG i vari piani integrati che devono costituirne l’ossatura: PAES (piano per l’energia sostenibile), Piano delle coste, PUMS (piano urbano per la mobilità sostenibile). Per Colonna siamo molto indietro nella redazione del PUG e a marzo scorso, egli informa, sono scaduti i fondi regionali per la redazione di tale strumento urbanistico senza che il Comune di Mola si sia attivato. In ogni caso, l’ex consigliere sottolinea la sua contrarietà ad ulteriore consumo di suolo, mentre vanno approntati al più presto il piano delle coste, quello per la mobilità sostenibile (agganciandosi al “bici-plano” per l’area costiera) e il piano regolatore del porto. Daniele evidenzia che il PRG in vigore ha prodotto notevoli danni al tessuto urbano con la realizzazione di nuovi quartieri a “macchia di leopardo” privi a lungo di servizi e collegamenti, in specie nell’oltre-ferrovia, mentre il centro storico veniva lasciato a se stesso. L’unica industria che ha avuto Mola è stata quella edilizia, ma solo a vantaggio degli interessi privati. Ha sottolineato, ad esempio, l’assenza di collegamenti importanti come la mancanza di un sottovia in Via Giovanni XXIII. Peraltro, a riprova che non si vuole varare un PUG a beneficio degli interessi generali egli ha richiamato il blocco della sua redazione al DPP (Documento programmatico preliminare) datato ormai a molti anni fa e quindi da rivedere. Per Diperna non si può procedere più per varianti, ma occorre varare un PUG con una visione organica dello sviluppo del paese e basato sul principio della perequazione fondiaria. Evidenzia che la redazione del PUG si è bloccata dopo il DPP perchè la sua amministrazione ha dovuta dare priorità nel risolvere grosse questioni come il PIRP Cerulli e attenzionare il tema della C2.3 che presenta alcuni aspetti delicati per la legge Galasso. In merito al tema delle ville a mare confiscate, l’ex sindaco dichiara che non ci sono dubbi: “devono andare a terra”. Tuttavia egli ha sottolineato la necessità di approfondire il tema del rischio di risarcimento danni e, in tal senso, eglia aveva richiesto un parere al legale del Comune, al fine di adottare ogni cautela (il parere dell’avv. Profeta è poi giunto durante l’Amministrazione Di Rutigliano, ndr). Di Rutigliano richiama che per la redazione del PUG nei venti mesi di attività della sua Giunta non si poteva fare di più. In ogni caso il PUG, con i vari piani specifici a corollario (piano coste, mobilità sostenibile, ecc.) va redatto e varato con la partecipazione dei cittadini (in tal senso, richiama l’Urban Center come strumento di lavoro) per evitare speculazioni sul territorio. Si pronuncia contro l’ulteriore consumo di suolo perchè nell’edificare si è già andati molto oltre la capacità demografica del paese.

Infine, i sette candidati sindaco hanno risposto alla domanda dell’avv. Mola su quali prime azioni amministrative intendono attuare in caso di vittoria elettorale.

Chiarelli si propone di dimezzare i gettoni di presenza. Colonna dichiara di voler attuare subito una “città a misura di bambino”, con aree a verde e parchi giochi funzionanti e percorsi pedonali sicuri.  Daniele dice che, al momento dell’insediamento,  le emergenze potranno essere tante e anche nuove e quindi le affronterà e vi risponderà in base alle priorità, con una squadra compatta (priva di conflitti di interessi e di cordate di potere), anche con il concorso della rete di parlamentari, consiglieri regionali e sindaci dei 5 stelle. Diperna si propone di assegnare i lotti residui nel PIRP Cerulli per risolvere definitivamente ogni problema di quell’intervento edilizio. Di Rutigliano darà la priorità alle attese dei cittadini più bisognosi: minori in difficoltà, donne sottoposte a violenze familiari, dispersione scolastica. Paccione attiverà lo sportello di assistenza al cittadino e alle attività commerciali. Tricase si concentrerà sul piano di zona per alleviare il disagio sociale, riattiverà i parchi pubblici e completerà il PIRP Cerulli, oltre alla realizzazione del sottopasso di Via Matteotti.

 

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