Riceviamo dall’Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci” e pubblichiamo:

Che schifo! NON C’E’ INQUINAMENTO A MARTUCCI E SI PUO’ RIAPRIRE LA DISCARICA! Questo è quel che pensano in Regione

Questo è il post da noi pubblicato a caldo su Fb al termine dell’audizione in V Commissione Consiliare della Regione Puglia poche ore fa.

Sorprendente la lettura del dispositivo del GUP Diella da parte degli organi tecnico-burocratici della Regione che nella sentenza non solo affermano che avrebbe assolto gli imputati dal reato di disastro ambientale (com’è nei fatti), ma, secondo una fantasiosa interpretazione, AVREBBE AUTORIZZATO LA REGIONE AD EFFETTUARE INTERVENTI PER RISOLVERE LE CRTICITÀ PORTANDO A NORMA LE VASCHE A e B PER POI  UTILZZARLE, dimenticando la continuazione della lettura del dispositivo che così recita nei confronti degli Enti Locali:

EFFETTUARE LE LORO AUTONOME VALUTAZIONI IN MERITO ALL’EVENTUALE POSSIBILE RIPRESA DI ESERCIZIO/UTILIZZAZIONE/ MESSA IN SICUREZZA IN TUTTO O IN PARTE DELLE VASCHE poiché gli Enti Locali “hanno piena contezza sia di tutto il materiale d’indagine, sia di tutti gli accertamenti e le valutazioni tecnico-scientifiche acquisite agli atti, sia  di tutte le indicazioni fornite dai periti e consulenti in merito agli interventi da effettuare”.

Sorvolando sulle nostre affermazioni di permanenza del sequestro degli impianti per l’altro filone del processo ancora in corso (a dibattimento in primo grado in Tribunale a Bari) hanno paventato scenari di immediati interventi di ripristino delle vasche e di ripresa dell’esercizio di conferimento dei rifiuti, sempre in nome dell’emergenza, immaginiamo.

Ancor più sconvolgente è stato il passaggio sul blocco del Tavolo Tecnico. I LAVORI di tale COMMISSIONE SAREBBERO ULTIMATI, secondo loro, con la presentazione del report conclusivo del Consorzio che effettuò le analisi all’inizio dello scorso anno e con i risultati presentati, che scagionerebbero da ogni tipo di preoccupazione: UN FALSO CLAMOROSO!

Dei 23 pozzi analizzati dal Consorzio  incaricato (sui 100 previsti) ben 4 riportavano superamento dei Nitrati ed un altro il superamento del manganese, con un valore 8 volte superiore alla norma.

Stessa cosa fu riscontrata dai Periti nel corso dell’incidente probatorio, con valori dei Nitrati progressivamente in aumento, e fuori norma, man mano che ci si avvicinava alle discariche.

Si pensi, per fare un altro esempio, che nel processo penale per disastro ambientale proprio la presenza massiccia di nitrati intorno alle discariche, in una zona non classificata dalla Regione come  ZVN (Zona Vulnerabile da Nitrati), ha indotto il Giudice a svolgere un supplemento d’indagine.

Poi abbiamo contestato alla Dirigente del Dipartimento  Ambiente della Regione, ing. Barbara Valenzano, l’affermazione della conclusione dei lavori della Commissione poiché, come recita l’o.d.g. del 15.10.2013 del Consiglio Regionale istitutivo del Tavolo Tecnico: “ritengono di impegnare il Governo e le strutture regionali ad … assumere ogni utile iniziativa finalizzata a coordinare tutte le attività ricognitive che consentano una più dettagliata conoscenza dei dati ambientali relativi a suolo, sottosuolo e falda nell’area vasta, che permettano l’individuazione dei responsabili dell’inquinamento e quindi l’avvio di interventi per la bonifica e la riqualificazione ambientale dell’area”.

Ed inoltre “Qualora dallo studio dovessero emergere compromissioni dei livelli di inquinamento il Consiglio Regionale impegna la Giunta regionale a prevedere, nel bilancio di previsione per l’anno 2014, apposito capitolo di spesa a favore dei comuni di Conversano, Mola di Bari e Polignano (in forma associata fra di loro). Medesimo capitolo sarà poi incrementato, con la manovra di assestamento, per le risorse necessarie risultanti dallo studio stesso.

Si impegna altresì la Giunta ad adottare ogni provvedimento utile alla messa in sicurezza, bonifica e risanamento ambientale.

Qualora l’Autorità competente dovesse ritenere il sussistere…. di danno ambientale, tutta l’attività dovrà essere orientata a favorire l’applicazione delle norme di precauzione e prevenzione… e provvedendo allo stralcio dell’impianto così come individuato dal presente Piano, sostituendo le necessità derivanti dal suo utilizzo con altri impianti siti ed in esercizio sull’intero territorio regionale, qualora ed auspicabilmente una diversa organizzazione amministrativa degli ATO (unico) renda possibile il loro utilizzo». E soggiungeva, conclusivamente che “il procedimento dovrà concludersi entro sei mesi dall’approvazione del presente ordine del giorno.”

DUNQUE, a nostro avviso, UN ABUSO DEGLI ORGANI TECNICI SOVRAPPOSTO ALLA VOLONTÀ CONSIGLIARE, se mai ciò dovesse verificarsi.

Comunque il segnale emerso nell’incontro della tarda mattinata è un pò più di un campanello d’allarme e noi, perciò, non rimarremo fermi. ORA IL PRESIDENTE EMILIANO DEVE RICEVERCI SENZA ULTERIORI INDUGI. ABBIAMO RICHIESTO D’INCONTRARLO GIÀ DIVERSI MESI FA E ORMAI SIAMO PRONTI A FARCI AVANTI ANCHE CON PROTESTE POPOLARI, pur di difendere il nostro territorio e la nostra salute.

Terremo a breve una conferenza stampa ove illustreremo in ogni dettaglio tutti i punti affrontati nell’audizione di questa mattina.

Mola, 24 maggio 2018

 

Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci

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