di Nicola Lucarelli

Ricorre questo anno, il 100° anniversario della fine della Grande Guerra (1915/18) e della completa unificazione del suolo patrio e del popolo italiano.

La guerra che iniziò a fine 1914 fu l’evento più rilevante del XX secolo poiché coinvolse tutti i più grandi Stati: fu la prima guerra “moderna” combattuta per terra, per mare e nell’aria con un impiego di armi e di mezzi tecnici mai usati sino allora.

Ci sembra doveroso che tutti gli italiani attestino un grande tributo di gratitudine e di riconoscenza ai combattenti della Prima Guerra Mondiale, verso quei valorosi Soldati che, giustamente, possiamo considerare l’aristocrazia del valore, i quali risposero con slancio e grande generosità alla chiamata della Patria. Alle generazioni di oggi, che hanno raccolto il frutto del Loro sacrificio, ritengo non sia giusto lasciar cadere nell’oblio le ardue vicende che hanno contrassegnato l’esistenza di chi ci ha preceduto, così come non è da uomini civili e liberi dimenticare l’altissimo tributo di valore e di sangue pagato da quegli eroici soldati per renderci come oggi siamo.

Se la fine della Prima Guerra Mondiale costituì il coronamento dell’unità d’Italia, a distanza di cento anni da quel grandioso e agognato evento, appare doveroso  oggi attribuire un significato a questa importante celebrazione: per l’educazione morale e spirituale delle nuove generazioni, per meditare su quegli avvenimenti tremendi, coglierne la portata e trarne gli insegnamenti; per onorare la memoria e le vicende umane di coloro che lottarono, soffrirono e morirono nel compimento di un dovere, con grande umiltà e generosità;

per attingere al patrimonio di valori ideali e di virtù civiche che ci hanno lasciato in eredità i nostri padri e per esaltare quei valori di pace e riconciliazione che ogni uomo, pur nella diversità, deve custodire nel suo cuore.

Grazie alle iniziative dell’Associazione Combattenti e Reduci di Mola saranno ricordati quegli avvenimenti, quei sacrifici, quelle sofferenze dei Soldati di un tempo ormai lontano con sentimenti di gratitudine, di grande rispetto e ammirazione; sacrifici e sofferenze che furono espressione di una gioventù generosa inviata a vivere  e morire in condizioni talmente irreali che gli uomini del nostro tempo si rifiutano addirittura di credere possibili. Uomini di ogni credo politico, di ogni ceto e condizione sociale, amanti della libertà e della loro terra, accorsero da tutti i paesi, le città d’Italia e dall’estero, uniti in solidarietà e valore per servire in armi la Patria. Accomunati nel crogiuolo della trincea e della battaglia incominciarono a conoscersi e socializzare tra di loro sino a  diventare fratelli.

Fanti, alpini, bersaglieri, granatieri, artiglieri, cavalieri, genieri, trasmettitori, carabinieri, finanzieri, soldati dei servizi logistici, dai ghiacciai dell’Adamello alle arse trincee del Carso, dal Monte Nero all’Altopiano di Asiago, dal Pasubio al Monte Grappa, scrissero pagine di eroismo e di grande umanità. Non furono da meno i valorosi marinai e aviatori che, con le loro eroiche imprese, contribuirono in maniera determinante alla vittoria finale delle nostre armi.

E’ trascorso un secolo da quei tragici avvenimenti ed opportunamente l’Associazione Combattenti e Reduci di Mola vuole ricordare il sacrificio di tanti italiani, in particolare di tanti molesi che consentirono la realizzazione dell’Unità d’Italia dalle Alpi alla Sicilia. E li ricorda con un concerto di “Canti Patriottici” programmato in collaborazione con il Museo Civico e l’Accademia del Canto.

Lo storico gruppo corale molese sarà diritto dai Maestri Nicola Diomede ed Onofrio Torres e si avvarrà della collaborazione musicale del pianista Gaetano Dalessio.

L’evento è stato calendarizzato per Domenica 3 Giugno, alle ore 20 nel Chiostro del complesso monumentale di Santa Chiara.

 

 

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