di Andrea G. Laterza

La palazzina dei 24 alloggi di Via De Nicola – Viale Europa Unita: 23 famiglie occupanti su 24 dovranno sgomberare entro 60 giorni a seguito di un’ordinanza del Comune di Mola che recepisce le sentenze della Magistratura. Non hanno diritto a rimanere negli alloggi: al loro posto subentreranno le famiglie aventi titolo, secondo una graduatoria stilata dal Comune e rimasta inapplicata per lungo tempo.

Con l’ordinanza n. 30 del 29-05-18, il Capo settore Urbanistica del Comune di Mola, ing. Vito Berardi, ha intimato lo sgombero ai residenti nei 24 alloggi di Via De Nicola angolo Viale Europa Unita, in ottemperanza alla sentenza del TAR dello scorso marzo.

Soltanto uno degli attuali residenti ha titolo per continuare ad abitare negli appartamenti oggetto di una lunga telenovela. Tutti gli altri (ben 23 famiglie) dovranno lasciare le abitazioni entro 60 giorni dalla notifica dell’ordinanza.

Riepiloghiamo ancora una volta l’intricata vicenda e pubblichiamo integralmente la recente ordinanza:

Tutto risale ai tempi della Giunta Berlen, quando il programma edilizio sperimentale denominato “20.000 abitazioni in affitto”, trovò attuazione anche a Mola, a seguito della stipula di una convenzione tra il nostro Comune e la ditta SO.GRA.CO. s.r.l. di Gravina, in virtù della quale la SO.GRA.CO. si impegnò alla realizzazione di n. 24 alloggi da concedere in locazione, a canone convenzionato, nel quartiere Cozzetto, all’angolo tra Via De Nicola e Viale Europa Unita.

Nico Berlen, Sindaco dal 2005 al 2010

Per legge, gli alloggi dovevano essere locati a categorie sociali deboli e nuclei familiari soggetti a provvedimenti esecutivi di sfratto secondo una graduatoria che il Comune aveva l’onere di approntare.

Tuttavia, non è un mistero che a prendere possesso dei 24 alloggi furono persone e famiglie, per gran parte, non proprio bisognose, probabilmente per nulla. Anni orsono, la faccenda fece molto rumore e parecchio scandalo in paese.

Una cittadina, la sig.ra Claudia De Biasi, sentendosi lesa nei suoi diritti presentò ricorso in sede giudiziaria e, dopo un lungo iter, si arrivò finalmente alla sentenza del TAR che, alla fine, le ha dato ragione nel 2013.

A seguito di tale pronuncia giudiziaria, per la formulazione della graduatoria degli aventi diritto ai 24 alloggi, fu nominata commissaria ad acta, presso il nostro Comune, la dott.ssa Raffaella Vacca.

Dopo ulteriori passaggi burocratici, tra Comune e Regione, con la determina n. 370 R.G. del 18 aprile 2017, il Capo settore Urbanistica, ing. Vito Berardi, pubblicò la graduatoria definitiva degli aventi diritto, depurata cioè da coloro che non avevano più interesse alla stipula di un contratto di locazione.

Il Comune, sebbene diffidato dal legale della sig.ra De Biasi a rendere disponibile l’alloggio per la sua assistita, successivamente all’aprile 2017 chiese alla Regione, Sezione politiche abitative, di chiarire in capo a chi fosse l’obbligo di procedere alla liberazione degli alloggi per la destinazione agli aventi reale titolo. La Regione rispose che l’obbligo era in capo al Comune.

Non ottenendo soddisfazione nella richiesta, la sig.ra De Biasi, tramite il suo legale avv. Nicolò De Marco, presentò ricorso al TAR e, in quella sede, il Comune di Mola si oppose chiedendo il rigetto del ricorso, eccependo l’inesistenza di un obbligo facente capo al Comune di intimare la liberazione degli alloggi.

Il TAR Puglia si è pronunciato il 14 marzo 2018 con sentenza 518/18.

Con tale pronuncia, la magistratura amministrativa ha dato ancora una volta ragione alla sig.ra Claudia De Biasi, prescrivendo al Comune di Mola di effettuare ogni atto per consentirle la stipula del contratto di locazione al quale la ricorrente ha diritto, assegnando e liberando l’appartamento qualora fosse abusivamente occupato.

Ora, finalmente, il Comune di Mola ha preso atto, senza ulteriori manovre dilatorie, dell’ultimo atto della giustizia amministrativa e ha intimato lo sgombero delle abitazioni, non solo a favore della sig.ra De Biasi ma di tutti gli aventi diritto che, come abbiamo detto, hanno titolo ad ottenere in assegnazione a fitto agevolato 23 dei 24 alloggi, dovendosi salvaguardare la posizione di un solo occupante che rientra nella graduatoria definitiva di merito stabilita dal Comune il 18 aprile 2017.

Ma perchè si è arrivati a questa situazione?

Stefano Diperna, Sindaco dal 2010 al 2015

Se tutto fosse filato come la legge stabilisce, il soggetto attuatore, cioè la società SOGRACO di Gravina, avrebbe dovuto affittare i 24 alloggi, a canone agevolato, alle persone presenti nella graduatoria degli aventi diritto elaborata a suo tempo dal Comune sulla base dell’avviso pubblico che vide la presentazione di ben 496 domande e che diede vita da parte del Comune alla formazione di tre elenchi (di cui il primo per i soggetti con diritto di priorità) trasmessi alla Società Sograco.

In realtà, la SOGRACO, utilizzando una facoltà concessa dalla Regione Puglia, vendette successivamente in blocco i 24 alloggi a due cooperative edilizie: l’Aurora e l’Isola Azzurra.

Queste due cooperative, in ogni caso, erano tenute a stipulare i contratti di locazione con le persone aventi titolo individuate dal Comune.

Nella realtà, come ben si sa, questo non è avvenuto: i contratti di locazione furono stipulati con persone non aventi i requisiti stabiliti dalla legge. Ma c’è di più: una nostra fonte attendibile riporta che gran parte dei 24 alloggi sarebbero stati addirittura venduti dalle due cooperative agli occupanti.

Giangrazio Di Rutigliano, Sindaco dal giugno 2015 al marzo 2017

Un’eventualità tuttavia assolutamente vietata dalla legge che disciplina questo tipo di interventi: infatti, la compravendita di tali alloggi è consentita (con diritto di prelazione degli aventi titolo) soltanto dopo il decorso di 15 anni dalla stipula del contratto di locazione a canone agevolato.

E, quindi, se le cose stanno così si apre un problema notevole: non solo chi sta occupando i 24 alloggi senza averne titolo deve “sloggiare” per far posto agli aventi diritto (secondo la graduatoria comunale e la recente ordinanza del 29-05-18), ma i contratti di compravendita, se nel frattempo stipulati, sono nulli.

Non è difficile ipotizzare che, a questo punto, si instaurerà un ulteriore contenzioso dai risvolti molto delicati e dagli esiti imprevedibili, con eventuali chiamate di correità.

In ogni caso, riformuliamo ancora una volta alcune inderogabili domande:

1) Chi ha permesso che si generasse questo scabroso e inquietante guazzabuglio?

2) Chi ha consentito che non aventi titolo si insediassero in appartamenti da concedere in locazione, invece, a categorie svantaggiate ben individuate dalla legge?

3) Perché non si è vigilato tempestivamente al fine di verificare che l’attribuzione degli alloggi, da parte della Sograco ovvero delle due cooperative, venisse adempiuta secondo la graduatoria elaborata dal Comune?

4) Chi ha permesso le compravendite (se davvero ci sono state), non consentite dalla legge?

Queste domande le abbiamo poste nell’aprile dello scorso anno ma non hanno mai ricevuto risposte. Le abbiamo riproposte il 15 aprile di quest’anno, ma neppure abbiamo ottenuto riscontri.

Da sin. L’Assessore Delre, il Sindaco Diperna e l’ing. Vito Berardi

Peraltro, ripetiamo quanto abbiamo scritto nel nostro articolo del 15-04-18: “Ci auguriamo che il nuovo corso inaugurato dal Capo settore Urbanistica ing. Vito Berardi di scrivere al nostro giornale per chiarimenti inerenti alla sua funzione (come è accaduto per la prima volta in 16 anni di attività di “Città Nostra”, in merito ad un nostro articolo sul progetto di Rigenerazione urbana di Cozze) trovi compimento anche in questo caso, dalla notevole importanza, per un’opportuna trasparenza degli Uffici comunali competenti in materia.”

Inoltre, abbiamo scritto il 15 aprile scorso : “è altresì auspicabile che i Sindaci e gli Assessori al ramo, che si sono succeduti nel tempo, chiariscano le responsabilità politiche, rispondendo ai nostri quesiti.”

L’Ufficio Tecnico comunale e i responsabili politici pro-tempore continuano a non dare le opportune e doverose spiegazioni.

La cittadinanza attende di sapere.

Ecco il testo completo dell’ordinanza n. 30 del 29-05-18 dell’ing. Vito Berardi:

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