di Andrea G. Laterza

L’allagamento di ieri del sottopassaggio di Via Manzoni. E’ l’ennesimo episodio, ma il problema strutturale non è stato mai affrontato e risolto concretamente da tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute.

Ad ogni nubifragio il sottopassaggio di Via Manzoni si allaga, con gravi pericoli per gli automobilisti.

Il fenomeno si è aggravato negli ultimi anni a causa di un’espansione edilizia realizzata senza criterio.

Nessuna amministrazione comunale ha affrontato e risolto concretamente il problema.

 

“Città Nostra” porta alla ribalta i problemi: è il nostro compito. Se si allaga il sottopassaggio di Via Manzoni, una donna rischia un serio pericolo e una ruspa la mette in salvo, noi abbiamo il dovere di riportare la notizia (ieri abbiamo postato foto e filmato dell’accadimento sulla nostra pagina facebook) e chiedere, come facciamo da molti anni, che si dia soluzione a questo problema: esso non nasce per caso ma è il frutto di una gestione urbanistica ed edilizia profondamente sbagliata.

Infatti, il fenomeno si è aggravato nel corso degli anni a causa di nuove edificazioni sulla via vecchia per Conversano e su via vecchia di Turi senza un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche (anzi, inesistente).

E’ ovvio che l’acqua si incanali verso il punto più basso, anche tenuto conto che in quella zona origina da tempo immemorabile la c.d. “mena” che raccoglie le acque delle campagne e che, anche a distanza di decine di anni, cerca il proprio originario tracciato: non dimentichiamo, infatti, che nel settembre 2006 (quando ci fu un nubifragio con caratteristiche alluvionali e cedette il ponte sulla gravina di Monsignore sulla Mola-Cozze) nell’area di San Giorgio molti muretti a secco esplosero letteralmente per la furia delle acque.

Quindi, non c’è da meravigliarsi se il sottopassaggio si allaga puntualmente: siamo fortunati, finora non ci è scappato un incidente grave e speriamo che Dio ci metta sempre la Sua mano.

Ma non può essere una consolazione: qui ci sono gli errori degli uomini, nello specifico di amministratori, funzionari comunali, tecnici progettisti, costruttori. Sono errori che vengono da anni di mala gestione per un’espansione edilizia dissennata e fatta senza rispettare il territorio e le regole basilari dei fenomeni naturali, oltre che le norme fondamentali dell’urbanistica e dei lavori pubblici.

Ora si prende a pretesto l’ennesimo allagamento per farci su campagna elettorale. Non è corretto. Sarebbe stato invece corretto che gli atti propedeutici avessero avuto esito: cioè con lavori già eseguiti, non cumuli di carte e fiumi non solo d’acqua ma di parole.

Gli amministratori (di qualunque colore essi siano) devono produrre fatti concreti e risolvere problemi e farlo non in tempi biblici ma consapevoli che il tempo (non solo quello metereologico…) è una variabile fondamentale da rispettare.

Ecco il video testimoniante l’intervento di una ruspa che mette in salvo un’automobilista rimasta intrappolata nelle acque, ieri 21 giugno,  con la sua auto:

https://www.facebook.com/marco.sciddurlo/videos/10214355824082947/?t=1

 

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