di Andrea G. Laterza

Grosse macchie di sporco a ridosso dei tavolini di un bar, nell’area utilizzata in maniera intensiva durante la Festa Patronale

Dopo la ramazzata fatta dare dal Sindaco Giuseppe Colonna nei mesi scorsi, anche a seguito delle proteste di numerosi cittadini, con eloquenti foto riprese da un nostro articolo, la pavimentazione di Piazza XX Settembre è tornata assolutamente inguardabile.

Le foto sono di ieri sera. Dopo l’utilizzo intensivo nei giorni della Festa patronale, la pavimentazione appare lercia in numerosissimi punti, in specie attorno ai cestini porta-rifiuti e nelle aree di utilizzo delle attività commerciali di somministrazione di alimenti e bevande (bar con relativi tavolini, chioschi, gelaterie, pizzerie, ecc.).

Non si può sempre confidare in Giove pluvio affinchè l’acqua piovana faccia un po’ di pulizia: occorre che la ditta appaltatrice di nettezza urbana provveda regolarmente al lavaggio con idranti e appositi detergenti.

Peraltro, il problema è strutturale: anche con il massimo della cura, la nuova pavimentazione della piazza, appare ormai evidente, è di scarsa qualità e con una messa in opera non ottimale.

Intorno ad ogni cestino portarifiuti (scarsi nel numero e poco funzionali) insistono ampie chiazze di unto e di sporco

Oltre che sporche a causa della carenza di pulizia e dell’eccesso di “sporcaccioni” in circolazione, le basole appaiono già annerite in più punti per l’azione dell’umidità su un prodotto di scarsa qualità. Non solo: le chianche si presentano spesso con fogature non ben cementate, tali da mostrare evidenti segni di scollamento tra di loro e di ampie fenditure e spesso scheggiature e rotture, sovente già difettate all’origine.

Il materiale risulta essere troppo poroso e in molti casi friabile: il risultato è l’assorbimento immediato di qualsiasi liquido e colatura.

Intorno ai tavolini di un bar, ampie macchie che rendono impresentabile la pavimentazione a visitatori e turisti

Insomma, a distanza di poco più di un anno dalla sua inaugurazione, il “salotto buono” dei molesi appare trascurato, sporco, bisunto, assolutamente impresentabile a cittadini, visitatori e turisti.

La scelta di una pavimentazione a “chianche” avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello e l’elemento di distinzione della nostra piazza, invece, a causa del materiale scadente messo in opera, si rivela un ulteriore elemento di degrado del contesto urbano in un’area così centrale e strategica.

Eppure altri Comuni del circondario hanno optato per questo tipo di pavimentazione, ma con buoni risultati: sono state scelte basole più spesse, più dure e quindi scarsamente porose, adeguatamente bocciardate e messe in opera a regola d’arte.

La pavimentazione è scadente, tanto da aver provocato ampie zone di assorbimento dell’umidità, segno della scarsa qualità del materiale messo in opera

Tutti elementi che a Mola sono clamorosamente mancati, con i risultati che vediamo.

Aggiungiamoci che il rispetto per la cosa pubblica è molto scarso in tanti cittadini e che molti esercenti, con attività di somministrazione di bevande e alimenti, non usano pulire lo spazio pubblico occupato con tavolini, o nelle immediate vicinanze degli ingressi, e che neppure il Comune impone la pulizia quotidiana di tali pertinenze.

Il risultato non può che essere quello che è sotto gli occhi di tutti, cioè pessimo.

Come se ne esce? Sicuramente con un’ordinanza sindacale che imponga l’accurata pulizia giornaliera agli esercizi commerciali di tutte le aree pubbliche da essi occupate.

Altre macchie dovute probabilmente al lavaggio di esercizi commerciali e allo scolo delle acque sporche lungo la pavimentazione prospiciente

Poi, con una pulizia generalizzata di tutta la superficie della piazza, almeno settimanale, da parte della ditta appaltatrice della nettezza urbana. E quindi con un adeguato controllo da parte della Polizia Municipale.

A Singapore (e in molte altre città internazionali) è perfino vietato masticare chewing gum per la strada, al fine di evitare le orribili e difficilmente rimuovibili macchie che ne derivano quando le “gomme” finiscono spiaccicate sulla pavimentazione.

Anche le aiuole che circondano la fontana monumentale non se la passano meglio: molte di esse appaiono brulle e secche

A Mola (e nel resto d’Italia) un tale divieto sarebbe impensabile, ma almeno si abbia l’accortezza di vigilare contro gli atti deliberati di sporcizia dilagante, sia attraverso un distaccamento di Polizia municipale da ubicare in piazza che mediante il sistema di videosorveglianza installato ma non entrato ancora a regime.

Una presenza dei vigili urbani che serva a prevenire e a reprimere anche il parcheggio selvaggio, ormai ritornato in auge, a ridosso dell’area pedonale che circonda la fontana monumentale e del sagrato della Chiesa della Maddalena.

Auto parcheggiate a ridosso dell’area pedonale e del sagrato della Maddalena, in chiaro divieto di sosta: un’abitudine dura a morire, nonostante la restrizione della carreggiata

Per fortuna, almeno una novità positiva c’è: è tornata in funzione la fontana monumentale dedicata ai Caduti della Grande Guerra. Fu inaugurata il 24 aprile 1932 e da allora connota la nostra piazza con la sua maestosa bellezza. Agli amministratori comunali e ai cittadini il dovere di rispettarla e di custodirla gelosamente.

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