Riceviamo dal consigliere comunale Michele Daniele e pubblichiamo:

Michele Daniele, consigliere comunale del Movimento 5 stelle

Il Sindaco Colonna è contro una legge dello Stato?

Nel ringraziare Città Nostra per la cronaca del Consiglio Comunale dello scorso 25 Settembre, vorrei complementare l’articolo ricordando un’altra interrogazione che mi permetto di portare in evidenza.

Ad un certo punto del dibattito, si è finiti a discutere delle varie tipologie di matrimoni e di famiglie. Fatto sta che nella sua risposta, il  Sindaco ha affermato con risolutezza che è orgoglioso di rispettare, da Sindaco e da Amministratore, tutte le leggi dello Stato. Su questa sua chiarissima e fiera affermazione sono intervenuto chiedendo se intende rispettare la legge dello Stato nota in gergo come “Milleproroghe” (Decreto Legge 25 luglio 2018, n. 91), definitivamente convertito in legge lo scorso 20 settembre.

Come (forse) noto e come pubblicato dalla stampa locale e regionale, lo scorso 21 agosto, il Sindaco Colonna ha emanato una ordinanza sindacale intitolata “Disposizioni in materia di prevenzione vaccinale. Anno scolatico 2018-2019” con cui ordinava, letteralmente “che nessun bambino al di sotto dei sei anni venga ammesso a frequentare la scuola per l’anno scolastico 2018-2019 senza preventiva produzione da parte dei genitori della certificazione relativa alle avvenute vaccinazioni obbligatorie ex lege”.

Questa ordinanza è in palese violazione della suddetta legge dello Stato, e lo era anche all’atto della sua emanazione in quanto anche i decreti legge hanno piena validità di legge sino a quando, eventualmente, decadono per mancata conversione definitiva. L’ordinanza del Sindaco assume quindi valore di piena sfida ad una legge dello Stato.

Ho quindi chiesto al nostro Sindaco se intendesse applicare la sua ordinanza o la legge dello Stato, considerando che questa consente l’autocertificazione sino al marzo del 2019. Domanda che mi sembrava secca e chiara a cui si poteva rispondere anche con una sola parola.

Il Sindaco ha iniziato a rispondere adducendo le modalità con cui il decreto è stato convertito in legge, al chè ho commentato che doveva solo chiarire se intendesse o meno applicare la sua ordinanza. La reazione del Sindaco è stata imprevedibile: non sopportando di essere interrotto, si è rifiutato di rispondere perchè queste non sono discussioni da bar. Ha chiuso il microfono ed è andato via. Al chè il Presidente del Consiglio ha dichiarato chiusa la seduta consiliare.

Comprendo perfettamente l’imbarazzo del nostro sindaco a dover giusitificare una ordinanza emessa a scopi esclusivamente propagandistici, aderendo ad una campagna avviata dai suoi referenti politici e che non aveva alcun senso nè legittimità, risultando o inutile (nel caso la proroga dell’autocertificazione non fosse stata convertita in legge) o palesemente illegale nel caso fosse convertita in legge, come poi è avvenuto.

Considerata la predilezione del nostro Sindaco per i social (e per Facebook in particolare) proverò a porre questa interrogazione anche via Facebook perchè ritengo che i cittadini, ed il personale chiamato ad applicare l’ordinanza, non abbiano dubbi su quale deve essere la regola da rispettare: quanto prescritto dall’ordinanza del Sindaco o quanto permesso dalla Legge dello Stato?

Grazie per l’ospitalità.

PS: Piccola postilla a margine. Con questa mia nota non intendo minimamente entrare nel merito della obbligatorietà o meno della vaccinazione, questione troppo complessa da trattare in questa nota. E su cui sarei lieto di confrontarmi serenamente e pubblicamente. A titolo di  cronaca, entrambe le mie figlie sono state vaccinate con i vaccini usuali all’epoca, pur non essendo in vigore l’obbligatorietà. Questa nota si sofferma invece solo sugli aspetti giuridici dell’ordinanza del nostro Sindaco.

Michele Daniele
Consigliere comunale Movimento 5 Stelle

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