Redazionale

Gestivano lo spaccio della droga (cocaina, eroina e hashish) nel territorio di Mola di Bari, usando anche metodi violenti nei confronti di chi non pagava le forniture.

Sette pregiudicati, tutti residenti a Mola, sono stati condannati a pene che vanno dai 18 anni a 12 mesi di reclusione per i reati, a vario titolo contestati, di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

La sentenza è stata emessa dal gup del Tribunale di Bari al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato. A capo del gruppo criminale, stando alle indagini dei Carabinieri, coordinate dai pm Fabio Buquicchio e Isabella Ginefra, c’era il 37enne Giuseppe Benito Tanzi, condannato oggi a 18 anni di reclusione. Le indagini hanno accertato che la banda aveva stabilito la propria base in un bar gestito da uno dei presunti affiliati, nel centro di Mola. Nei locali del bar sarebbe stata nascosta la droga, mentre all’esterno stazionavano regolarmente alcuni complici con funzioni di vedetta per informare dell’eventuale arrivo delle forze dell’ordine.

I fatti risalgono al 26 Febbraio 2017. Nella notte i Carabinieri della Compagnia di Monopoli, con l’ausilio di unità del Nucleo Cinofili di Modugno e di un elicottero del 6° Elinucleo CC di Bari, diedero esecuzione a sette ordinanze di custodia cautelare, nei confronti di altrettante persone accusate di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

I provvedimenti scaturiscono a seguito di una lunga ed articolata attività, partita dalle indagini su una sparatoria avvenuta all’interno di un circolo di Mola il 1° agosto 2014, quando due soggetti esplosero alcuni colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di due soci che all’interno stavano consumando una pizza durante la visione di una partita di calcio, ferendo col calcio della stessa arma un 29enne.

Sin dai primi momenti, gli investigatori si convinsero che il vero obiettivo dell’agguato era uno dei commensali del giovane rimasto ferito, Stefano Tanzi, 32enne pregiudicato locale, poi deceduto in Olanda.

Nel corso delle indagini, infatti, emergeva come il 32enne, che nelle telefonate intercettate si definiva “Il Re di Mola”, insieme al fratello maggiore Giuseppe Benito Tanzi, altro pregiudicato del luogo, era a capo di un gruppo criminale che gestiva lo spaccio di sostanze stupefacenti di vario tipo su Mola, dalla cocaina, all’eroina, dall’hashish alla marijuana, fino al metadone.

I continui appostamenti e le immagini riprese dalle telecamere piazzate dai Carabinieri documentarono come la banda avesse stabilito la propria base all’interno di un bar, gestito da uno degli affiliati, anch’egli arrestato nell’operazione, nei cui locali e relative pertinenze venivano nascosti gli stupefacenti, pronti per essere consegnati agli acquirenti.

Nel corso delle indagini, fu accertato anche che il gruppo di spacciatori non esitava a ricorrere alla violenza nei confronti dei clienti debitori, per ottenere il pagamento degli stupefacenti.

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