di Andrea G. Laterza
Gentili Lettrici, gentili Lettori,
non avrei mai voluto crederlo, ma purtroppo quello che avevo sospettato si è avverato.
Credevo che il mancato accesso alla posta elettronica del giornale e la cancellazione dei miei post sulla relativa pagina facebook fosse un episodio di hackeraggio.
Non è così. E duole davvero dirlo. Si è ora scoperto che tali operazioni provenivano e provengono da uno o più redattori del giornale.
Insomma, è in corso un vero e proprio “golpe” nei confronti dell’indipendenza e dell’autonomia del giornale.
La sostanza è presto detta: il conflitto di interessi familiare di un redattore che non ha gradito alcuni miei articoli sulla scabrosa vicenda dei 24 alloggi di Via De Nicola. E che peraltro non ha gradito che si facesse il nome di un noto progettista locale (suo stretto amico) a proposito del progetto per un grande supermercato.
A seguito di questi episodi, sono stato più volte “processato” da tale redattore, che ha sobillato gli altri componenti a prendere posizione contro di me, sfruttando le invidie e le piccole gelosie per dissensi veramente di scarso conto e di nessuna importanza concreta.
Processi condotti con riunioni tenute in mia assenza che, poi, alla fine, nonostante diversi chiarimenti e anche miei forzati silenzi sono sfociati nell’unica decisione che era già stata presa fin dall’inizio, e cioè sfiduciare l’unica persona che, nel corso di tutti questi anni, ha dato tutto se stesso al progetto editoriale di “Città Nostra” e che ha portato il giornale a diventare il punto di riferimento dei molesi, ovunque nel mondo, dell’informazione on line.
Nel corso della mia gestione le persone che ci seguono on line sono quasi triplicate e il giornale ha acquisito autorevolezza e riconoscimenti.
Tuttavia, come ho già detto, nell’occuparmi dei fatti e misfatti molesi mi sono imbattuto in due temi sensibili, comunque trattati con obiettività e imparzialità: la questione dei 24 alloggi di Via De Nicola e quella del progetto di un grande supermercato in contrada Cozzetto.
Temi, la cui trattazione non è stata gradita da uno dei principali redattori.
Infatti, dopo una grossa sfuriata, sono stato diffidato dall’occuparmi della vicenda di Via De Nicola, laddove, in una delle palazzine finite in un contenzioso giudiziario, è residente uno stretto familiare di tale redattore.
Familiare che è altresì titolare di un esercizio commerciale: a seguito di quell’articolo, il titolare si è rifiutato di vendere ancora il nostro giornale, pur se da me richiesto di fornire al giornale la versione dei residenti, in alternativa a quella delle diverse pronunce giudiziarie che si sono succedute nel tempo, finora tutte sfavorevoli ai residenti.
Anche per la vicenda del supermercato in contrada “Cozzetto” sono stato diffidato dal redattore in questione dal nominare un noto progettista locale, autore del progetto, notoriamente amico di vecchia data del predetto redattore. Un’imposizione assurda e incomprensibile, giunta dopo una lettera di offese a me dirette arrivata al giornale da parte del progettista in discorso.
Il redattore in questione, non soddisfatto, ha covato a lungo la vendetta, fino a quando è riuscito – con ulteriori riunioni tenute in mia assenza e senza alcuna mia convocazione – a portare i redattori sulla sua linea di condotta, cioè quella di sfiduciarmi dal ruolo di direttore editoriale.
Tuttavia, la lettera di sfiducia (mai recapitatami) non ha alcun valore legale. I redattori, nella stragrande maggioranza dei casi, non fanno parte dell’Associazione culturale “Città Nostra”, unica proprietaria della testata registrata presso il Tribunale di Bari e, quindi, la loro intimazione è nulla.
Il giornale va comunque avanti e non può che essere condotto da chi lo ha servito e onorato sempre con autentico spirito di servizio, lavorandoci a tempo pieno, mentre altri ordivano manovre nell’ombra oppure latitavano senza un concreto apporto.
Invito i lettori, gli abbonati e gli inserzionisti a proseguire il rapporto fiduciario con chi non è mai venuto meno allo spirito di indipendenza e autonomia di “Città Nostra”, poichè libero da qualsiasi conflitto di interesse.
Pertanto, si diffidano i redattori firmatari della lettera dal proseguire la loro attività a nome di “Città Nostra” e ad occupare indebitamente gli spazi on line.
Grazie per la Vostra cortese attenzione.
Andrea G. Laterza
Direttore Editoriale
AI LETTORI
Come previsto, in maniera del tutto arbitraria, facendo seguito ad un vero colpo di mano privo di qualsiasi giustificazione, mi è stato inibito l’accesso agli strumenti che consentono l’inserimento di articoli e comunicati stampa.
Pertanto, non sono più in grado di svolgere il mio ruolo, usurpato dal sig. Lucarelli Nicola.
E’ una triste storia che segna una pagina molto buia dell’informazione locale.
Città Nostra dopo 16 anni e mezzo di ininterrotta attività, alla quale ho contribuito in maniera fondamentale, è ora nelle mani di una persona in chiaro conflitto di interessi, che ha agito contro di me per puro spirito di vendetta e che ha montato la redazione contro la mia attività con futili motivi e pretesti privi di sostanza e contenuto.
Naturalmente, sarà un giudice a decidere sulla liceità di tale atteggiamento e a decidere chi è legittimato a condurre ancora Città Nostra.
Grazie a tutti i lettori che nel corso degli anni mi hanno sostenuto con il loro apprezzamento e a tutti i molesi che, sempre molto numerosi, hanno avuto e continuano ad avere fiducia nel mio operato di giornalista libero e indipendente e di cittadino sensibile ai problemi della nostra amata Mola.
L’autore di questo articolo ha scritto un cumulo di bugie solo al scopo di diffamare la mia persona. Ho solo consigliato ripetutamente all’ex mega-direttore di interpellare ed ascoltare i diretti interessati quando si scrivono articoli su situazioni in cui gli stessi sono direttamente coinvolti. Viviamo in un paese e non in una grande città. Qui un po’ tutti ci conosciamo. A maggior ragione quando si trattano temi sensibili è consigliabile se non corretto ascoltare tutte le campane. Di questo consiglio, che è pure un obbligo del bravo giornalista, Leterza non ha mai tenuto conto, esponendo Città Nostra al rischio di azioni giudiziarie e di richieste di risarcinenti. Ciò si è ripetuto negli anni più volte. Purtroppo è molto problematico colloquiare con chi si crede possessore dell’unica verità: la sua! Per non parlare poi dei continui dissidi interni alla redazione, che non si è liquefatta solo grazie alle mie ripetute mediazioni. Dal 2002 ad oggi sono decine i redattori che hanno abbandonato Città Nostra a causa di divergenze e conflitti avuti con lui. Ora vuole portare me in giudizio per lesa maestà. E’ in quella sede che dovrà dimostrare tutte le accuse (dicerie di bassa lega!) che mi ha rivolto in questi giorni sui media.