di Marco Sciddurlo

Il Consiglio Comunale, nella seduta straordinaria di giovedì scorso, ha approvato due atti di indirizzo, uno relativo al processo penale per disastro ambientale in discarica Martucci, l’altro per il contrasto alla Xylella, che sta danneggiando i nostri ulivi ed il paesaggio.

Per quanto riguarda il processo penale per disastro ambientale, sappiamo che gli imputati sono stati assolti dal Giudice per l’udienza preliminare (GUP) del Tribunale di Bari, dott. Antonio Diella, con sentenza n. 1021/2018, le cui motivazioni sono state depositate il 30 ottobre scorso.

L’assoluzione è avvenuta ai sensi del secondo comma dell’art. 530 c.p.p., cioè: «il giudice pronuncia sentenza di assoluzione anche quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste…».

Per illustrare il caso, erano presenti in consiglio l’avv. Roberto Chiusolo (legale dei comuni di Conversano e Mola, costituiti parti civili nel processo) ed il chimico dott. Raffaele Di Marino (consulente delle parti civili).

Il processo penale si è svolto con rito abbreviato; cioè gli imputati hanno chiesto che «il processo sia definito all’udienza preliminare allo stato degli atti» (art. 438 c.p.p.), cioè degli atti delle indagini svolte dalla Procura.

Ovviamente la Procura generale presso la Corte di Appello di Bari può ricorrere in appello contro questa sentenza e, nel nostro caso, lo dovrà fare entro lunedì 21 gennaio.

Anche le parti civili potrebbero proporre appello ai sensi dell’art. 576 c.p.p., ma «ai soli effetti della responsabilità civile» (ben poca cosa!).

Mentre l’art. 572 c.p.p. consente alle parti civili di «presentare richiesta motivata al pubblico ministero di proporre impugnazione a ogni effetto penale. Il pubblico ministero, quando non propone impugnazione, provvede con decreto motivato da notificare al richiedente».

Come si legge nelle premesse dell’atto di indirizzo approvato dal Consiglio giovedì scorso, l’avv. Roberto Chiusolo depositava il 10 gennaio una nota «con la quale, anche sulla base della relazione tecnica predisposta dal dott. Raffaello Di Marino, in qualità di Consulente tecnico di parte degli Enti interessati dalla vicenda de qua, ha suggerito agli Enti medesimi, tra cui il comune di Mola di Bari, di autorizzare l’Avvocato stesso a predisporre richiesta ai sensi dell’art. 572 c.p.p., sollecitando l’Ufficio della procura Generale a valutare la possibilità di interporre appello avverso la sentenza» di assoluzione emessa dal GUP dott. Diella.

I Consiglieri comunali presenti, all’unanimità, hanno deliberato «di accogliere la proposta formulata dal predetto Avvocato, ovvero di sollecitare l’Ufficio della procura Generale a valutare la possibilità di interporre appello avverso la sentenza R.G. N.1021/2018».

La votazione dei nostri consiglieri giunge dopo quella del Consiglio comunale di Conversano, che martedì 15 gennaio ha approvato un atto di indirizzo dello stesso contenuto. L’avv. Chiusolo mercoledì 16 (dopo il voto del Consiglio comunale di Conversano) presentava richiesta ai sensi dell’art. 572 c.p.p. alla Procura generale presso la Corte di Appello di Bari, perché ricorra in appello contro la sentenza di assoluzione di primo grado.

Un po’ di perplessità sorgono sulle tempistiche. Un atto di appello non è qualcosa che si prepara in poco tempo, soprattutto contro una sentenza corposa come quella scritta dal GUP dott. Diella, di ben 114 pagine (c’è da sperare che la Procura generale avesse già deciso autonomamente di fare appello e, quindi, l’atto era stato già scritto).

Le Amministrazioni comunali interessate si sarebbero dovute attivare sin dal giorno successivo al deposito della sentenza, così da dare incarico al loro legale di depositare subito la richiesta presentata soltanto mercoledì scorso, a pochi giorni dallo spirare del termine per l’appello.

L’altro argomento che ha interessato il Consiglio è quella di azioni per contrastare il diffondersi della Xylella, che è arrivata a Monopoli, salendo dal Salento.

Speriamo questa deliberazione possa produrre effetti concreti, perché al momento si tratta in sostanza di un “invito” a Governo e Regione.

Infatti, il Consiglio ha deliberato «di impegnare la Giunta Comunale ed il Sindaco ad intervenire con forza e decisione presso il Governo Nazionale e la Regione Puglia, affinché:

– con provvedimenti straordinari e con misure efficaci mettano in atto un sistema di arresto dell’avanzamento verso nord del batterio Xylella fastidiosa;
– individuino risorse finanziarie adeguate da destinare, oltre alle attività di cui al punto precedente, agli agricoltori e ai vivaisti che stanno subendo danni a causa della fitopatia;
– le misure, i provvedimenti e le attività atte a bloccare l’avanzamento della fitopatia siano pienamente operativi entro l’inizio del nuovo ciclo di sviluppo dei vettori;
– venga integrato e modificato il quadro normativo in materia, al fine di contrastare efficacemente la diffusione e l’avanzamento della drammatica fitopatologia Xylella fastidiosa
», e si indicano alcune possibili modifiche, come l’eliminare dei vincoli procedurali per snellire le pratiche di abbattimento degli ulivi infetti; nonché di ridefinire «le norme relative ai vivai al fine di renderli più efficaci e più facilmente applicabili» contro il diffondersi della Xylella.

Inoltre, il Consiglio invita Giunta e Sindaco a fare pressioni su Governo centrale e Regione Puglia perché garantiscano «che le misure di contenimento del vettore (la Xylella, ndr) saranno eseguite nei tempi e modi previsti dalla normativa su tutti i terreni di proprietà del Comune di Mola di Bari».

Ma oltre a forme di pressione su Governo e Regione, che tra l’altro potrebbero rivelarsi poco “persuasive”, è opportuno che Giunta comunale e Sindaco adottino propri atti, secondo quanto consentito dalla legge, per cercare di eliminare o almeno arginare comportamenti e abitudini che possano favorire il diffondersi della Xylella, ormai arrivata quasi ai confini dei terreni molesi.

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