di Nicola Lucarelli

I pescatori protestano davanti alla Prefettura di Bari (Foto Bariviva)

Un centinaio di pescatori pugliesi hanno protestato oggi davanti al palazzo della Prefettura. Provenivano dai comuni costieri di Mola, Manfredonia, Monopoli e Bisceglie.

All’origine della protesta l’adozione della normativa europea che prevede l’utilizzo anche nel Mare Adriatico meridionale di reti a strascico con maglie più larghe.

Ciò andrebbe a penalizzare esclusivamente i nostri pescherecci. Come è noto l’Adriatico è popolato da specie di pesce azzurro la cui pezzatura è tale da sfuggire a maglie più larghe rispetto a quelle fino ad oggi adoperate.

I pescatori lamentano le pesanti sanzioni amministrative, fino ad alcune decine di migliaia di euro, che vengono comminate dalla Capitaneria di Porto durante i controlli e «che stanno mettendo in ginocchio il settore».

La rivoluzione che interessa la marineria è concentrata nella misura delle reti: si cambia il formato che passa da maglie di 25 millimetri a 40. «Una misura incredibile, tre dita di una mano», spiega Gabriele Correntini, comandante del Riccardo I, «la Commissione europea ha fatto un regolamento come un sarto che cuce un vestito senza prendere prima le misure. Ecco perché la normativa non può valere anche per l’Adriatico: più che un mare è un lago».

I due tipi direte a confronto:: in primo piano il nuovo modello.

Cambia anche la forma delle maglie: dal rombo si passa al quadrato. Per i pescatori, è una iattura: «La maglia a rombo, quando la rete si riempie, diventa più tesa e stretta e riesce ad accogliere più pescato», spiegano i pescatori, «mentre con la forma quadrata, questo effetto restringente scompare e così la cattura dei pesci piccoli viene evitata ma si tratta del prodotto principale della pesca regionale. Niente frittura di paranza, niente scampi, niente cannolicchi», è la sintesi che spaventa pescatori, pescivendoli e ristoratori.

La direzione marittima ha annunciato controlli a tolleranza zero. La normativa europea non consente deroghe: è vietato pescare i pesci piccoli ed è vietato venderli, comprarli e cucinarli. Chi pesca specie ittiche sotto misura deve rigettarle in mare altrimenti rischia una multa. Non si scherza perché, a ogni infrazione, sulla marineria pende una multa che parte da duemila euro. Non solo, c’è anche il rischio di una denuncia penale: addio alle specialità pugliesi. Di fronte ai divieti dell’Europa, anche la marineria, un settore che fa dell’elasticità una regola di base, deve adeguarsi. Vendere sottobanco una cassetta di pesce per farlo fritto, è un rischio: salta anche l’ipotesi del «contrabbando della scafetta».

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