di Vittorio Farella*

Come già comunicato a tutti i soci, compresi i 7 richiedenti un’autoconvocazione, è stata indetta per MARTEDÌ 5 FEBBRAIO l’assemblea ordinaria della nostra associazione. In particolare ai richiedenti l’autoconvocazione è stata inviata la comunicazione  con l’invito a differire a tale data l’incontro da loro direttamente autoconvocato, senza neanche una preventiva richiesta al Presidente e, si badi bene, rivolto SOLO  AI SOCI FONDATORI, diversi dei quali da molti mesi, quando non anni, assenti dalla vita associativa.

Pertanto, nella fondata speranza che si recuperi lo spirito unitario, indispensabile per la delicata e difficile battaglia che conduciamo da anni, celebreremo la nostra assemblea, confidando nella ragionevolezza e desistenza da deleterie rotture che minerebbero gli scopi per i quali nacque l’associazione.

Vittorio Farella, presidente dell’Associazione

Nelle riunioni della nostra Associazione, a partire da quella del 20 agosto, era stato deciso unanimemente di mantenere l’assetto corrente fino alla chiusura dell’anno sociale per permettere anche ai numerosi frequentanti le nostre riunioni allargate di poter perfezionare l’adesione al nostro sodalizio. Avevamo così stabilito di avviare, con il nuovo anno, la stabilizzazione della nostra Associazione con l’indizione di un’assemblea degli iscritti per procedere alla votazione per la costituzione degli organi statutari. Nel contempo si comunica che a seguito di tale invito sono pervenute diverse adesioni di cittadini che, a norma dell’art. 4 c.3 dello Statuto Sociale, ad oggi fanno parte dell’Associazione.

Pertanto, in ossequio alle decisioni unanimemente prese, è indetta per il giorno 5 febbraio p.v., alle ore 16.30 in prima convocazione, e alle ore 19.00 in seconda convocazione, nella sede dell’Associazione Avis di Mola di Bari, in via Rodari,  l’assemblea ordinaria dei soci per discutere e approvare il seguente O.d.G.:

  1. Situazione associativa al 31.12.2018;
  2. Aggiornamento sul procedimento penale e sul Tavolo tecnico Regionale:
  3. Definizione e programmazione per modalità e data per le elezioni degli organismi statutari.

Con riferimento a quanto riportato, rilevando l’identità di fini, si invitano i richiedenti a desistere dalla convocata assemblea, avanzata per il 27 p.v., e a partecipare all’ assemblea di martedì 5 febbraio sopra richiamata.

Mola, 22. Gennaio. 2019

NOTA DELLA REDAZIONE

Come si ricorderà, in data 31 Gennaio abbiamo pubblicato un comunicato di una neonata seconda associazione, denominata anch’essa  “Chiudiamo la discarica Martucci” e promossa da una decina cittadini, che hanno provveduto ad eleggere quale presidente Maria Rosaria Porta.

Erano presenti alla riunione i seguenti soci: Acquaviva Beatrice, Berardi Marilena, Di Rutigliano Giangrazio, Schiavone Giovanni, Affatati Antonio, Porta Maria Rosaria, Pacchiano Luigi, Laterza Andrea Giorgio, Linsalata Domenico, Griseta Nicola.

Questa inattesa iniziativa ha determinato in molti nostri lettori e vecchi soci dell’Associazione stupore ed incredulità. Un po’ tutti ci chiedevano il perché dell’assenza del dott. Farella, presidente ed animatore della stessa per diversi anni, che oggi si fa vivo con il  comunicato in testa pubblicato.

Sulla vicenda di due associazioni con la stessa denominazione, abbiamo chiesto lumi ad un legale esperto in materia. Ecco la sua risposta:

Il codice di proprietà intellettuale in primis e le norme in tema di concorrenza sleale in via indiretta dispongono che: 1) la denominazione di un’azienda, associazione e/o società è un segno distintivo e in quanto tale può essere considerato un marchio di fatto. 2) un marchio di fatto (quindi anche se non registrato) non può essere utilizzato da terzi nel medesimo ambito di attività senza il consenso del titolare. 3) non è possibile inoltre appropriarsi dei segni distintivi di terzi (e quindi anche del nome della società o associazione) in quanto si otterrebbe un ingiusto vantaggio dalla notorietà del segno distintivo anteriore e già presente sul territorio.

Ciò significa che se io creassi una nuova associazione con la denominazione identica ad una preesistente (anche se il nome dell’associazione non è registrato) porrei in essere un atto di contraffazione e di concorrenza sleale punibile sia sotto l’aspetto civile che penale.

Queste norme mirano a tutelare il cittadino e a evitare un rischio di confusione tra le associazioni. Se infatti usassi la stessa denominazione di un’associazione antecedente un potenziale cittadino interessato all’associazione preesistente potrebbe rivolgersi alla nuova invece che all’associazione di suo interesse.

Il mio consiglio è pertanto quello di modificare il nome, individuandone uno nuovo così da evitare che l’associazione preesistente agisca per contraffazione e concorrenza sleale.

 

 

 

 

 

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